Si avvicina il decimo congresso mondiale del Council on Tall Buildings and Urban Habitat che si svolgerà dal 28 ottobre al 2 novembre a Chicago. L'evento ha una rilevanza speciale perchè il CTBUH festeggerà il suo 50mo anniversario e per l'occasione è stata pubblicata la lista dei 50 grattacieli più iconici degli ultimi 50 anni.



I 50 grattacieli più iconici degli ultimi 50 anni

Il Council on Tall Buildings and Urban Habitat si appresta a festeggiare il suo 50mo anniversario, lo farà in occasione del decimo congresso mondiale che si svolgerà dal 28 ottobre al 2 novembre a Chicago, città di fondazione dell'organizzazione. Una ricorrenza speciale per la celebre istituzione, punto di riferimento per i professionisti della progettazione, costruzione e gestione degli edifici alti. Anticipando l'importante evento di Chicago, dal titolo “50 Forward | 50 Back: The Recent History and Essential Future of Sustainable Cities”, il CTBUH ha pubblicato recentemente la lista dei 50 grattacieli più iconici del mondo, selezionandoli tra tutte le costruzioni alte realizzate negli ultimi 50 anni. È stato preso in esame un periodo ben definito anche se il grattacielo ha una storia relativamente recente. Il primo, la Home Insurance Building, fu costruito a Chicago nel 1885, più di 130 anni fa. La scelta di concentrarsi solo sugli ultimi 50 anni è legata a precise considerazioni. Infatti è solo a partire dalla fine degli anni sessanta del 1900, che la costruzione di questi particolari edifici è entrata in una nuova fase di innovazione e sviluppo. Non è infatti un caso se proprio cinquant'anni fa, nel 1969, è stato fondato il Council on Tall Buildings and Urban Habitat. Organizzazione fondata per offrire risposte concrete alle necessità dei professionisti della progettazione dei grattacieli. Nel corso di questi cinquant'anni, il CTBUH ha puntualmente seguito l'evoluzione costruttiva di questi particolari edifici, attraverso iniziative e pubblicazioni a sostegno della diffusione delle buone pratiche di progettazione degli edifici alti, delle tecniche più innovative e sostenibili, promuovendo dal 2002 anche un programma annuale di premi.

I grattacieli presenti nell'elenco dei cinquanta edifici più iconici del mondo, sono stati scelti perchè rappresentano una pietra miliare nello sviluppo della tipologia degli edifici alti. Sono presenti ad esempio edifici come: il Burj Khalifa di Dubai, il grattacielo più alto del mondo realizzato nel 2010; o il Linked Hybrid di Pechino, una delle realizzazioni contemporanee più avanzate costituito da una rete di edifici alti collegati orizzontalmente e progettati da Steven Holl Architects nel 2009. Non mancano esempi come l'AMA Plaza (noto anche come IBM Plaza), realizzato a Chicago nel 1972, uno degli ultimi progetti dell'architetto Ludwig Mies van der Rohe e uno dei più importanti esempi dell'International Style, costruito secondo una rigorosa disciplina tettonica.
Sfogliando il lungo elenco e seguendo lo sviluppo dei grattacieli nel corso degli ultimi cinquant'anni, la prima cosa che risalta è la trasformazione avvenuta negli ultimi anni nella stessa tipologia edilizia. Se infatti prima il grattacielo era un edificio da leggere in estrema sintesi come una torre per uffici con un carattere prevalentemente commerciale e costituito da un sistema strutturale ripetitivo di piastre orizzontali e sostegni verticali, si è negli ultimi anni passati a una vera e propria "città verticale". Un edificio multifunzione con variazioni sia nei materiali di rivestimento che nelle soluzioni di facciata, così come nell'organizzazione, forma e distribuzione degli spazi interni ed esterni. Fino ad arrivare alle proposte più recenti dove la sostenibilità ambientale ha assunto un ruolo fondamentale e importante, quanto la longevità culturale ed economica del grattacielo stesso. Non a caso tra i cinquanta edifici selezionati troviamo il “bosco verticale”, il grattacielo progettato a Milano dall'architetto italiano Stefano Boeri che è diventato un significativo esempio per tutte quelle costruzioni che integrano l'elemento vegetale direttamente nell'architettura.

(Agnese Bifulco)


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