24-08-2021
Best of Livegreenblog, architetture commerciali ed industriali
Skylab Architecture, Atelier DYML, Neutelings Riedijk Architects, Stefano Bindi,
Marcela Grassi, Stephen Miller, Filip Dujardin, , Jianquan Wu,
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Iniziamo con un intervento pluripremiato, la riconversione della Gare Maritime a Bruxelles, Belgio, a opera dello studio olandese Neutelings Riedijk Architects, in collaborazione con il Bureau Bouwtechniek. Quello che un tempo è stato il più grande scalo merci d’Europa ora è diventato il più grande edificio in legno laminato CLT europeo. Si tratta di una “città coperta” dal programma misto, lavoro e shopping, arricchito da molti spazi pubblici in cui rilassarsi. Insomma, il recupero della grande infrastruttura, con i suoi imponenti tetti d’acciaio e costruito seguendo i dettami dell’economia circolare, ha creato un ambiente di lavoro sano, luminoso e stimolante, ma anche nuovi spazi condivisi coi cittadini della capitale belga.
Anche il progetto per YUE City di Atelier DYML a Guanghzou, in Cina, parte da una preesistenza. Un centro commerciale realizzato oltre 15 anni fa sul sito di un vecchio impianto di produzione di cemento è stato trasformato, così ora può collaborare alla rivisitazione e valorizzazione del contesto urbano in cui si inserisce. Il progetto METAMORPHOSIS è quindi un input per la rinascita e il ringiovanimento del quartiere che lo ospita, poiché le vecchie e anonime costruzioni sono state trasformate in una serie di spazi divertenti, nonché significativi, tanto da diventare un punto di incontro per la comunità, quindi molto di più di una destinazione commerciale attraente.
Gli altri due progetti di questa nostra rassegna sono invece costruzioni ex-novo.
A Savignano sul Rubicone l’architetto Stefano Bindi ha realizzato la nuova sede dell’azienda Ortofrutta Caligari & Babbi. Si tratta di un’architettura di grande impatto visivo che al tempo stesso minimizza l’impatto ambientale, offrendo un contesto lavorativo bello e sano. Con l’orientamento del volume e la sua attenta progettazione dei flussi, con i suoi panelli solari e le vetrate per l’illuminazione naturale, l’edificio produce quasi più energia di quella che consuma. Inoltre, il progetto paesaggistico ha preso in considerazione anche il cambiamento climatico, presentando la possibilità di assorbire eventuali forti piogge per raccogliere l’acqua piovana da utilizzarsi in momenti di siccità. Ed è così che l’opera di Bindi è diventata un landmark e un faro di sostenibilità nell’ambito dell’architettura industriale in Italia.
Il progetto del complesso Outpost, dello studio di architettura Skylab a Hood River, Oregon, USA, fa invece parte della prima fase di un recupero urbano del waterfront della cittadina che lo ospita. Si tratta di due edifici realizzati in legno con una superficie complessiva di quasi 2500 metri quadrati che funzionano come un'unica grande struttura. All’interno ospitano un mix di funzioni, da maker spaces a negozi, dagli uffici alla ristorazione. Si propone quindi come un luogo costruito in maniera sostenibile caratterizzato da spazi caldi e accoglienti, insomma un nuovo hub per la comunità locale.
In generale quindi siamo felici di constatare quanta sostenibilità sia presente anche nell’ambito dell’architettura commerciale e industriale, perché se vogliamo proteggere il nostro pianeta ognuno deve fare la sua parte.
Christiane Bürklein
https://www.floornature.it/blog/gare-maritime-di-neutelings-riedijk-architects-una-trasforma-16032/
https://www.floornature.it/blog/yue-city-di-atelier-dyml-la-metamorfosi-di-una-preesistenza-16236/
https://www.floornature.it/blog/stefano-bindi-firma-unrsquoarchitettura-industriale-iconica-16400/
https://www.floornature.it/blog/skylab-crea-outpost-una-struttura-sostenibile-nel-oregon-16155/