10-10-2022

Legno per reinterpretare il padiglione Mies van der Rohe

Bauhaus Earth, Mies van der Rohe,

Barcellona, Spagna,

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Legno,

Interior Design, Mostra, Evento,

'Mass is More’ è un’installazione progettata dall'Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna (IAAC) e da Bauhaus Earth. Porta l'innovazione della costruzione in legno massiccio al Padiglione Mies van der Rohe di Barcellona. Stabilisce un dialogo tra la modernità industriale del XX secolo e i nuovi edifici a basse emissioni del XXI secolo.



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Legno per reinterpretare il padiglione Mies van der Rohe Con un’installazione in uno dei luoghi sacri dell’architettura del XX secolo, il Padiglione tedesco progettato da Ludwig Mies van der Rohe e Lily Reich nel 1929, IAAC e Bauhaus Earth propongono di creare un dialogo tra il passato e il futuro del legno e una mostra che esplora l'uso di materiali biogenici per l'architettura. Il famoso padiglione ospita anche il premio biennale dell'Unione Europea per l'architettura contemporanea / Mies van der Rohe Awards, a dimostrazione del ruolo e dell'influenza della Fundació Mies van der Rohe nel discorso architettonico odierno.
Possiamo goderci "Mass is More", il progetto creato da Daniel Ibáñez e Vicente Guallart dell'Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IAAC) e da Alan Organschi del Bauhaus Earth (BE) grazie alle foto di Adrià Goula, perché l’intervento era di breve durata, dal 3 al 9 ottobre. Un breve lasso di tempo, in cui gli autori usano l’opera temporanea per riflettere su come rigenerare le nostre città attraverso l'uso di pratiche a basse emissioni per raggiungere gli obiettivi ambientali dell'UE per il 2050.
In pieno rispetto del linguaggio architettonico del padiglione, „Mass is More“ in riferimento al detto „Less is more“, crea un dialogo tra i materiali più avanzati del XX e del XXI secolo. I progettisti hanno optato per una serie di elementi realizzati con pannelli in legno lamellare incrociato (CLT) provenienti da foreste locali, per dimostrare le capacità strutturali di questa nuova materialità e la sua idoneità a costruire edifici più sostenibili con un impatto ambientale molto più basso.
Nel dettaglio, il design dell'installazione riflette la griglia formale del padiglione originale, creando una narrazione alternativa e un modo diverso di vivere il sito con nuovi percorsi e corridoi panoramici. Da subito possiamo notare di come l'ingresso allo spazio inverte la circolazione tradizionale perché ora si accede attraverso gli alberi del giardino dietro il padiglione, offrendo una nuova prospettiva e quindi esperienza dell’architettura. Una passerella sopraelevata conduce a una piattaforma a sbalzo che offre una vista unica i sul padiglione di Barcellona. Da questa piattaforma si accede a un auditorium dove si tengono piccole riunioni e conferenze.
Ma l'installazione fisica include anche un diorama lungo 4,8 metri che mostra il percorso del legno dalla foresta alla città come materiale con proprietà di sequestro e accumulo di carbonio. Grazie ad un'applicazione digitale interattiva sviluppata da Bestiario, azienda leader nella visualizzazione dei dati, si può fare il confronto tra l'impatto ambientale del Padiglione di Barcellona del 1929 e quello dell'installazione in legno massiccio. Il tutto ovviamente considerando solo gli elementi architettonici, come il tetto, le pareti, le colonne e il pavimento per un confronto equo. L'analisi comparativa comprende le emissioni di carbonio incorporate in ogni elemento, nonché l'energia utilizzata, i chilometri percorsi e i passi compiuti durante i diversi processi di estrazione, produzione, trasporto e assemblaggio. 
Etichette analogiche poste su vari elementi verticali di entrambi i padiglioni mostrano tutti i materiali utilizzati per la loro fabbricazione. Una proposta che riprende la lista degli ingredienti del mondo food, per dare massima trasparenza. Inoltre, all'interno del padiglione è in loop un'installazione video del regista Jaume Cebolla che parla delle trasformazioni materiali subite dal legno raccolto per la costruzione della struttura in legno massiccio da una prospettiva in prima persona.
Mass is More diventa un esempio virtuoso in quanto dimostra come la scelta di certi materiali possa limitare l’impronta ambientale dell’edilizia perché „la maggior parte delle emissioni degli edifici si verifica durante il processo di costruzione, compreso l'approvvigionamento dei materiali, piuttosto che nelle emissioni derivanti dal loro funzionamento“, come si legge nel CS dedicato.

Christiane Bürklein

Project: Daniel Ibáñez, Vicente Guallart - Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IAAC),  Alan Organschi - Bauhaus Earth (BE)
Location: Barcelona, Spain
Year: 2022
Images: Adrià Goula

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