28-12-2020

Densità urbana, Grasshopper Studio and Courtyard di Wittman Estes

Wittman Estes,

Nic Lehoux,

Seattle, USA,

Studio,

Mattoni, Legno, Vetro,

Lo studio di architettura americano Wittman Estes ha realizzato a Seattle un piccolo studio nel cortile di una casa degli anni ‘40. Una soluzione progettuale elegante e sostenibile, a scala umana, realizzata senza perdere d’occhio la pressante urgenza di densificare il tessuto urbano.



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Densità urbana, Grasshopper Studio and Courtyard di Wittman Estes A Seattle come in altre città, non solo statunitensi, la carenza di alloggi sta lentamente trasformando il tessuto urbano. Per rispondere alla crescente richiesta di abitazioni, aumenta la pressione sui quartieri con case unifamiliari, in cui ricavare spazio per costruire le cosiddette "Seattle Modern Boxes" che massimizzano le dimensioni e la densità degli edifici. Tutto molto logico e in linea con le esigenze contemporanea dell’abitare in città. Eppure, esistono soluzioni alternative, come dimostra lo studio di architettura Wittman Estes con la sua opera Grasshopper Studio and Courtyard, basata sull’“urbanistica a corte” (courtyard urbanism). 
Il punto di partenza è una casa degli anni ’40 con un ingombro ridotto. Qui, lungo il lato posteriore del piccolo lotto che beneficia degli alberi presenti nel terreno adiacente, è stato aggiunto uno studio multifunzionale che formalmente riprende le linee geometriche e la matericità della preesistenza in legno, vetro e mattoni. Tra la vecchia casa e il nuovo studio è stato creato quindi uno spazio di mezzo, in grado di collegare i due volumi visivamente, quanto di essere un elemento fondamentale dell’intervento complessivo. 
Nel dettaglio, la terrazza pavimentata centrale, ispirata all'antica cortile cinese rivolta a sud, si propone come un'area privata protetta dai vicini dove poter cenare, divertirsi, rilassarsi e giocare tutto l'anno. L'ampia passerella coperta verso nord, invece diventa a volte un luogo informale in cui sedersi, altre un palcoscenico per gli spettacoli dei bambini. Nel suo insieme, quale risposta ai possibili cambiamenti nella dinamica familiare, questo intervento a pianta aperta è programmaticamente indeterminato, a tutto favore della massima flessibilità. Non a caso tra gli usi futuri di questo studio, i committenti hanno ipotizzato l’ospitalità per amici o parenti, o l'affitto a breve termine. Oppure può essere utilizzato come laboratorio o area gioco separata dalla casa principale. In più il tetto piatto uniforma i diversi ambienti del piccolo nuovo volume, estendendosi fino a formare una pensilina, in grado di offrire protezione dalle intemperie e allargare l’interno verso l’esterno. 
La particolarità stupefacente del progetto di Wittman Estes, a prescindere dalla sobrietà e bellezza intrinseca dei dettagli, è la percezione spaziale complessiva che si avverte osservando l’insieme tra casa esistente e il piccolo studio. Nonostante l’oggettiva limitazione dello spazio, la sapiente disposizione di un albero al centro del cortile e l’inclusione visiva degli alberi del terreno accanto, crea l'illusione di una proprietà molto più grande. In pratica si tratta di un "paesaggio preso in prestito”, come raccontano gli architetti, ma l’effetto è davvero convincente.
In conclusione, il progetto Grasshopper Studio and Courtyard di Wittman Estes è un edificio di piccole dimensioni che, grazie alla sua presenza, è riuscito a riorganizzare la proprietà in modo tale da massimizzare il suo potenziale, triplicando la superficie effettivamente utilizzabile. Quindi, quale risposta alla scarsità di risorse urbane, incoraggia a ripensare la sistemazione dei lotti unifamiliari, proponendosi come alternativa elegante e a scala umana nei riguardi della densificazione futura del tessuto urbano. E non solo a Seattle.

Christiane Bürklein

Project: Wittman Estes
Location: Seattle, USA
Year: 2018
Images: Nic Lehoux

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