01-06-2016

Biennale 2016. Parlando con Ian Thorpe di The Pool.

Gianluca Giordano,

Australia,

Biennale di Venezia, Sport & Wellness,

Biennale di Venezia, Mostra,

Alla preview della 15° Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia siamo stati anche al padiglione Australia dal tema “The Pool: Architecture, Culture and Identity in Australia”.



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Biennale 2016. Parlando con Ian Thorpe di The Pool. Alla preview della 15° Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia siamo stati anche al padiglione Australia dal tema “The Pool: Architecture, Culture and Identity in Australia”. Abbiamo avuto modo di parlare con il campione olimpionico di nuoto Ian Thorpe.

Parlare di architettura con un atleta come Ian Thorpe, australiano, specializzato nello stile libero e considerato uno dei più grandi nuotatori di tutti i tempi, capita solamente in Biennale, e per l'esattezza al Padiglione Australia. 
Come già accennato nel nostro articolo introduttivo alla partecipazione australiana alla 15° Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia (https://www.floornature.com/blog/2016-biennale-the-pool---australian-pavilion-11582/), le curatrici Isabelle Toland e Amelia Holliday di Aileen Sage Architects con Michelle Tabet, usano la piscina come fulcro della loro narrazione dal fronte dove la piscina fa parte del “way of life” e diventa un attivatore delle interazioni e relazioni umane.

In questo contesto si inserisce la presenza di Ian Thorpe, il cui contributo si trova anche nel libro che accompagna il padiglione stesso e che raccoglie le testimonianze di personalità australiane a riguardo la tematica. 
Abbiamo chiesto a lui cosa è importante per un nuotatore quando si parla di architettura di piscine, quindi per colui chi vive e usa la struttura attivamente dall'allenamento alla gara. 
Ian Thorpe ci ha spiegato innanzitutto di come sia cruciale che le energie del pubblico convergano sulla piscina. Chi nuota ha bisogno dell'energia e del trasporto da parte del pubblico per poter dare il suo meglio, una sfida per gli architetti il cui operato può influire sul successo sportivo nel caso delle grandi strutture. 

Ogni piscina è diversa come anche l'acqua non è mai uguale. L'acqua è un elemento vitale e antichissimo dove l'acqua nella quale ci immergiamo oggi può avere centinaia di migliaia di anni, una continua contaminazione tra ere, persone e luoghi. Racconta Ian Thorpe che se nuoti in una piscina percepisci quando un altra persona entra, anche lontano dal punto in cui ti trovi. Le vibrazioni, le energie, i mood, tutto si trasmette in maniera molto diversa rispetto all'aria e influisce su chi nuota – un po' come fa l'architettura attorno a noi. Una presenza che spesso non si nota, eppure c'è e lascia dei segni. 

Ian si è messo a sorridere quando ha menzionato “il segno” che lasciamo nell'acqua (“mark on the water”) quando nuotiamo, possibilmente cercando di assecondare il fluido alla ricerca del movimento perfetto, non opponendo resistenza ma adattandoci. Un concetto molto sottile che fa capire quanto avessero ragione gli antichi greci con il loro “Panta Rei” o il “non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume”. Nuotare, così spiega Thorpe, è uno sport che nasce dalla necessità di sopravvivenza: o nuoti o affoghi. Devi collaborare in questo ambiente unico se vuoi rimanere a galla.

Una metafora bellissima che dà un senso ben oltre la mera funzione architettonica della piscina, anche oltre al suo ruolo di punto di incontro e di condivisione. Se imparassimo a “nuotare” nella nostra vita, utilizzando le energie che ci circondano, sicuramente staremo meglio e potremmo seguire il ritmo e i suoi cambiamenti traendone pure i vantaggi.

Stare seduti nel Padiglione Australia, contemplando la grande piscina in un open space con vista Giardini della Biennale e canale e parlare con Ian Thorpe della sua idea di architettura era sicuramente uno degli highlights della nostra presenza alla preview della Biennale 2016. L'esperienza di Thorpe quale atleta fa sì che il concetto di architettura si amplia e diventi più accessibile a tutti ed è questo un fronte davvero importantissimo nel 2016! 

Christiane Bürklein

15° Biennale di Venezia
Padiglione Australia: “The Pool: Architecture, Culture and Identity in Australia”
Giardini della Biennale
dal 28 maggio al 27 novembre 2016 
Curatrici: Aileen Sage Architects http://aileensage.com/ con Michelle Tabet
Website: architecture.com.au/venicebiennale
Twitter: @VeniceArchAUS
Immagini: © Gianluca Giordano

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