29-10-2021

Maison Fibre alla Biennale Architettura 2021

Venezia, Italia,

Biennale di Venezia, Installazione,

Fibre,

Evento,

Stiamo entrando nelle ultime settimane della 17a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Tra le molte presenze all’interno dell’Arsenale ci ha colpito Maison Fibre che esplora un approccio alternativo alla progettazione e alla costruzione degli edifici per vivere e lavorare nel futuro, il tutto partendo da un nuovo tipo di cultura materiale.



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Maison Fibre alla Biennale Architettura 2021 Non si può non notarla, l’iconica Maison Fibre presso l’Arsenale della Biennale di Venezia. Qui l'Istituto per la progettazione computerizzata e la fabbricazione di edifici (ICD) e l'Istituto per le strutture portanti e la progettazione strutturale (ITKE), del cluster di eccellenza IntCDC dell'Università di Stoccarda, presentano un'installazione in scala reale interamente realizzata con elementi da costruzione in fibre fabbricati roboticamente. Ossia la prima struttura a più piani del suo genere.
In questo caso i ricercatori dei due istituti convolti nel progetto hanno provato a dare una risposta concreta alla domanda centrale della Biennale di Venezia 2021: How will we live together? Il tutto però non partendo da considerazioni sociali o antropologiche, come abbiamo potuto vedere altrove, ma da quelle relative alla cultura materiale. Ovvero la stessa che avrà un ruolo importante nel miglioramento dell’impatto ambientale per le future costruzioni. Perché, come spiegano i ricercatori, passiamo l'87% della nostra vita negli edifici, quale “substrato materiale della nostra coesistenza”. Ma è proprio una tale materialità e materializzazione degli edifici a porre una delle sfide ecologiche e sociali essenziali per la società. 
La questione della nostra futura convivenza è quindi intrinsecamente legata a quella della futura costruzione, la quale però deve iniziare a ripensare il consumo dei materiali. Ed è per un tale motivo che il contributo di ICD e ITKE alla Biennale di Architettura di Venezia 2021 diventa un’autentica esplorazione di un’alternativa "cultura materiale" in chiave architettonica. Nella loro esposizione si può infatti toccare con mano come allontanarsi dalla costruzione pre-digitale ad alta intensità di materiale, la stessa che utilizza per lo più materiali da costruzione come cemento, pietra e acciaio, spesso prodotti a grandi distanze, trasformati in elementi costruttivi e in seguito trasportati in loco, per arrivare a metodi costruttivi digitali originali. Costruzioni differenziate e prodotte localmente, ovvero architetture fatte di fibre.
Raccontano a tal proposito i ricercatori: “Maison Fibre è il risultato di un decennio di ricerca sulle strutture in fibra composita prodotte in modo robotizzato e le applica per la prima volta agli elementi calpestabili di soffitti e pareti per la costruzione architettonica a più piani. L'intera struttura è costituita dai cosiddetti rovings, fasci di fibre infinite e unidirezionali. Per enfatizzare il carattere di modello del progetto, è stato sviluppato un sistema costruttivo di elementi di pareti e soffitti con una dimensione della griglia di 2,5 m, che è tipica dell'edilizia residenziale.”
La Maison Fibre è ispirata alla Maison Dom-Ino di Le Corbusier e la superficie dell'installazione corrisponde appunto a un tale riferimento storico, così come la struttura su tre piani e il sistema versatile ed espandibile. Però nel caso veneziano, data la scelta materica, i dettagli cambiano. Allora in questa mostra è possibile verificare l’interazione della struttura sperimentale con la preesistenza storica, dato che il fulcro delle costruzioni sarà comunque sempre più inserito in contesti abitati. E per l’installazione presso l’Arsenale i ricercatori hanno integrato le colonne esistenti della struttura che la ospita. 
In definitiva, la Maison Fibre rappresenta sia un'architettura espressiva e autentica, sia una struttura ampiamente dematerializzata, i cui elementi costruttivi riconfigurabili sono realizzati con pochi chilogrammi di materiale da costruzione. In altre parole, con questa mostra viene dimostrato che è possibile trovare delle alternative in grado di ridurre il footprint dell’edilizia, senza però rinunciare alla sicurezza o alla bellezza dell’architettura.

Christiane Bürklein

17a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia
Maison Fibre, Arsenale
dal 22 Maggio al 21 Novembre 2021, Venezia. Italia
Partner di Progetto: IntCDC / ICD Universität Stuttgart, Institut für Computerbasiertes Entwerfen und Baufertigung (Prof. Achim Menges, Niccolo Dambrosio, Katja Rinderspacher, Christoph Zechmeister, Rebeca Duque Estrada, Fabian Kannenberg, Christoph Schlopschnat)
IntCDC / ITKE Universität Stuttgart, Institut für Tragkonstruktionen und Konstruktives Entwerfen (Prof. Dr. Jan Knippers, Nikolas Früh, Marta Gil Pérez, Dr. Riccardo La Magna)
Immagini: ICD/ITKE/IntCDC, University of Stuttgart
Ulteriori informazioni su Maison Fibre
Dati del progetto:
Sistema di costruzione: Struttura composita in fibra di vetro e carbonio a due piani, fabbricata robotizzata e portante, composta da 23 km di fibre di vetro e 20 km di fibre di carbonio.
Dimensioni: Lunghezza/Larghezza/Altezza: 10.00m / 11.78m / 5.76m
Impronta: 125 m² totali, 62,5 m² per piano
Peso della costruzione in fibra composita portante: 9,9 kg/m² per il primo piano accessibile
Peso della costruzione portante in fibra composita, compresi i pannelli di legno da 27 mm del pavimento:23,7 kg/m² per il primo piano accessibile
Peso di confronto con una lastra di cemento convenzionale di 200 mm di spessore:
Costruzione in fibra composita portante: 50 volte più leggera
Costruzione portante in fibra composita, comprese le solette di legno: 21 volte più leggera
Confronto del volume del materiale: 1,9% di volume di materiale per volume di pavimento

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