29-03-2023

Luzinterruptus al Mumbai Urban Art Festival

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Lo scorso gennaio il collettivo artistico spagnolo Luzinterruptus ha portato l’opera “The Plastic We Live With” al Mumbai Urban Art Festival (MUAF). L’installazione, dal grande impatto visivo, evidenzia l'eccesso di plastica che ci circonda. Un approccio artistico-estetico che aiuta a riflettere sull’ubiquità di un materiale, tanto da essere entrato non solo in quanto mangiamo ma soprattutto nei nostri corpi.



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Luzinterruptus al Mumbai Urban Art Festival Il Mumbai Urban Art Festival è un evento organizzato da St+Art India con il sostegno di Asian Paints. Il festival. Della durata di tre mesi, si è concluso lo scorso 23 febbraio 2023. Come missione, mira a rendere l'arte accessibile a un pubblico eterogeneo, eliminando la formalità degli spazi artistici convenzionali e riunisce una pletora di artisti e professionisti diversi. Progetti interdisciplinari, tra cui murales, mostre esperienziali, installazioni immersive e una programmazione varia in diverse aree della città, hanno dato l'opportunità di riscoprire percorsi meno noti e narrazioni dimenticate della metropoli sul mare. Dalla presenza di opere pensate per le persone con disabilità e la rappresentanza LGBTQIA+ ai cataloghi in braille e alle iniziative per gli animali randagi, il Mumbai Urban Art Festival ha messo in primo piano l'inclusività per garantire l’accessibilità dell’arte nelle sue mille sfaccettature, perché spesso le persone sono in soggezione quando si tratta di visitare i luoghi deputati all’arte, come musei e gallerie.
Certamente l’installazione "The Plastic We Live With“ del collettivo artistico spagnolo Luzinterruptus fa parte di quelle opere accessibili a tutti. Con il sostegno dell'Autorità Portuale di Mumbai, di Spectrum Impact e dell'Ambasciata di Spagna è stata realizzata presso la Evelyn House, un’edificio Art Deco a Colaba, il vivace quartiere sul mare con la sua bellissima passeggiata. L'obiettivo era quello di suscitare una conversazione più ampia sul rapporto di Mumbai con i rifiuti e il riciclaggio, riflettendo sull'urbanizzazione e sul consumo eccessivo. Raccontano gli artisti: „Volevamo mostrare in maniera tangibile la quantità di plastica che ci circonda, un tema ricorrente nel nostro lavoro e nella vita, dal momento che quasi tutto ciò che consumiamo ne è fatto o ne è avvolto o lo mangiamo nelle minuscole particelle che si trovano nella carne e nel pesce, per non pIl Mumbai Urban Art Festival è un evento organizzato da St+Art India con il sostegno di Asian Paints. Il festival, della durata di tre mesi, si è concluso lo scorso 23 febbraio. La sua missione è quella di rendere l'arte accessibile a un pubblico eterogeneo, eliminando la formalità degli spazi artistici convenzionali, e lo fa riunendo diversi artisti e professionisti. 
Progetti interdisciplinari, tra cui murales, mostre esperienziali e installazioni immersive hanno animato attraverso un’interessante programmazione diverse aree della città, dando l'opportunità ai visitatori di scoprire percorsi meno noti e narrazioni dimenticate di Mumbai. Passando dalla presenza di opere pensate per le persone con disabilità alla rappresentanza LGBTQIA+, fino ai cataloghi in braille e alle iniziative per gli animali randagi, Mumbai Urban Art Festival ha messo in primo piano l'inclusività per garantire l’accessibilità dell’arte nelle sue infinite sfaccettature. Questo perché spesso le persone si sentono in soggezione quando devono visitare i luoghi deputati all’arte, come musei e gallerie.
Certamente l’installazione The Plastic We Live With del collettivo artistico spagnolo Luzinterruptus fa parte di queste opere accessibili a tutti. 
Realizzata presso l’Evelyn House, un edificio Art Deco a Colaba il vivace quartiere sul mare dalla bellissima passeggiata, con il sostegno dell'Autorità Portuale di Mumbai, di Spectrum Impact e dell'Ambasciata di Spagna, il suo obiettivo è stato quello di suscitare una conversazione sul rapporto di Mumbai con i rifiuti e il riciclaggio, una riflessione sull'urbanizzazione e il consumo eccessivo. Raccontano gli artisti: “Volevamo mostrare in maniera tangibile la quantità di plastica che ci circonda, un tema ricorrente nel nostro lavoro e nella vita, dal momento che quasi tutto ciò che consumiamo ne è fatto o ne è avvolto o lo mangiamo nelle minuscole particelle che si trovano nella carne e nel pesce, per non parlare del fatto che è anche nell'aria che respiriamo”.
Allora, se pensiamo anche alle grandi isole di plastica negli oceani, come rendere l’idea che l’uso della plastica vada ridotto, specialmente per quei prodotti usa e getta che inquinano ogni angolo del nostro pianeta? 
Un emblema di tutto ciò è sicuramente il sacchetto di plastica, la base di questa installazione, che fortunatamente viene sempre più rimpiazzato da soluzioni alternative e riutilizzabili, come le borse di stoffa o i sacchetti di carta. Non a caso in molti stati sono vietati, compresa l’India. La raccolta dei sacchetti necessari per completare l’opera è stata possibile grazie a un annuncio pubblico fatto dal team di Mumbai First, mettendone insieme oltre 8.000. Diversamente da quanto accade in Europa, in India i sacchetti però non sono stampati, limitandone così la gamma cromatica. Gli artisti anziché viverla come una limitazione, hanno capito che una tale diversità poteva conferire all'opera un aspetto "organico", più sobrio, rispetto a occasioni passate in cui è stata realizzata, come per esempio a Bordeaux (link).
Qui i sacchetti sono stati utilizzati per intervenire sulla facciata della Evelyn Guesthouse, i cui grandi spazi vuoti sono stati riempiti fino a produrre l'effetto che la plastica traboccasse dall’edificio. Un risultato particolarmente scenografico, in particolare durante le ore notturne, grazie al progetto illuminotecnico dell’evento Light Night Colaba.
In conclusione, non possiamo che sottoscrivere quanto affermato, in occasione del Mumbai Urban Art Festival, dall’ambasciata spagnola:"Il lavoro di Luzinterruptus è un'espressione artistica del nostro impegno per affrontare le questioni ambientali a livello globale. L'arte è infatti un mezzo utile per mettere in contatto le persone con le questioni che riguardano il nostro ambiente. È importante continuare a sostenere gli operatori culturali che con il loro lavoro contribuiscono al miglioramento delle nostre società”.

Christiane Bürklein

Project: Luzinterruptus
Location: Mumbai, India
Year: 2023
Images: Melisa Hernández

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