17-12-2019

L’economia circolare in un’installazione sostenibile di Josep Ferrando Architecture

Josep Ferrando Architecture,

Adrià Goula,

Barcellona, Spagna,

Padiglioni,

Tessuto, Metallo,

Economia circolare e sostenibilità non sono solo buzzword, ma temi importanti da affrontare, se si vuole limitare la crisi climatica. L’edilizia è sempre più consapevole del proprio impatto e così lo studio Josep Ferrando Architecture ha sviluppato per l’evento BBConstrumat, a Barcellona, un’installazione sostenibile secondo i criteri dell’economia circolare.



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L’economia circolare in un’installazione sostenibile di Josep Ferrando Architecture Considerato il grande impatto ambientale del mondo edile, ogni gesto che mira a minimizzarlo è molto gradito. Allora cosa c’è di meglio che mostrare un esempio, durante un evento di grande richiamo pubblico, di economia circolare funzionante? Insomma, un esempio virtuoso da condividere. 
Per questo motivo la fiera edilizia biennale BBConstrumat, già dall’edizione 2017 ha deciso di impegnarsi a presentare un progetto di architettura effimera, al preciso scopo di rendere più attraente l'esperienza del visitatore. Per il 2019 ha invitato l’architetto catalano Josep Ferrando e il suo studio, dalla grande esperienza nel campo delle installazioni riciclabili, a realizzare un intervento temporaneo. 
Così Josep Ferrando ha proposto per gli spazi della fiera la Future Arena, la Talks Arena e la Meetings Arena, per un totale di 3.500 m. Un'architettura effimera in linea con la singolare dinamica compositiva che appartiene al lavoro dello studio: partire da un sistema in grado di risolvere i problemi normalmente correlati a questa tipologia di opere, optando per il riciclo e riutilizzo quali concetti chiave del progetto. In breve, un’installazione zero waste!
Con due soli materiali il progettista è riuscito a creare spazi singolari, accattivanti, funzionali e rispondenti ai criteri dell'economia circolare. Ha utilizzato dei geotessili, ovvero tessuti industriali, in formato standard di 2,20 x 200 m, che successivamente saranno riutilizzati grazie alla loro funzione originaria. In questo caso quindi le lunghe strisce tessili sono state utilizzate per modellare lo spazio attraverso una tensione, più o meno marcata, al preciso scopo di farle pendere ad altezze diverse.
L’altro materiale introdotto nel progetto sono le travi metalliche. Queste, accatastate a diversi livelli, danno corpo agli arredi, tra cui panche e tavoli. È interessante notare che tali travi metalliche sono servite per trasportare le unità prefabbricate utilizzate nella costruzione della Sagrada Familia e che, una volta terminata la fiera, sono tornate alla loro funzione originaria. 
Lo stesso Josep Ferrando definisce il suo progetto una tautologia universale della costruzione con le seguenti parole: "Quasi tutti gli spazi e quasi tutti i materiali da costruzione lavorano in due modi: appesi, quindi in trazione, o impilati, o sotto compressione. Due modi di lavorare, trazione e compressione, storicamente presenti in architettura, dagli edifici classici a quelli contemporanei. Due modi di lavorare in cui elementi più leggeri, come i tessuti, contrastano con elementi pesanti, come l'acciaio. La dialettica tra leggero e pesante, tra trasparente e opaco, è sempre stata presente, ed è questo che il nostro intervento si propone di trasmettere”. Oltre ovviamente al fatto che tali elementi, sapientemente combinati, creano un bellissimo impatto visivo, evitando quello ambientale, in quanto tutto il materiale è stato riutilizzato nei cantieri della città.

Christiane Bürklein

Progetto: Josep Ferrando Architecture
Luogo: Barcellona, Spagna
Anno: 2019
Immagini: Adrià Goula

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