Alle soglie di un nuovo decennio quale migliore occasione per guardarsi indietro e riscoprire le architetture più significative degli ultimi dieci anni, tra bilanci sul passato e propositi per il futuro.



Le migliori architetture degli ultimi dieci anni

L'inizio di un nuovo anno porta con se inevitabilmente bilanci sul passato e propositi per il futuro. In quello che è il nostro campo di interesse questo si traduce in architetture che sono diventate icone del nostro tempo e in progetti futuri che potrebbero diventarlo. Guardando agli ultimi dieci anni, tra le architetture più significative per un pubblico internazionale anche di non addetti al settore certamente è il Burj Khalifa di Dubai, progettato dallo studio SOM Skidmore, Owings and Merrill. Il grattacielo più alto del mondo, 829,80 m, è stato infatti inaugurato proprio il 4 gennaio 2010 ed è il migliore testimonial per i progetti che sfidano le leggi della fisica e dimostrano le capacità tecniche contemporanee, ma è anche esempio di un nuovo modo di concepire lo sviluppo urbano, attraverso vere e proprie città verticali.
Edifici multifunzione con variazioni nell'organizzazione, forma e distribuzione degli spazi interni ed esterni dove negli ultimi anni ha assunto un ruolo fondamentale la sostenibilità ambientale. Un'icona in tale ambito è il “bosco verticale”, il grattacielo progettato a Milano dall'architetto italiano Stefano Boeri e inaugurato nel 2014. Un esempio significativo per tutte quelle costruzioni che integrano l'elemento vegetale direttamente nell'architettura e che è stato già replicato in altri paesi. Il Bosco verticale di Boeri si inserisce nella profonda trasformazione di Milano con l'area di Porta Nuova e il nuovo quartiere CityLife. Interventi importanti che hanno dato un nuovo volto alla città e di cui fanno parte anche altri progetti come quello della Fondazione Feltrinelli di Herzog & de Meuron, la Fondazione Prada di OMA, la riqualificazione dell'area della Darsena. Milano è stata sede anche dell'esposizione internazionale 2015, il che ci riporta al presente con Dubai dove si svolgerà l'Expo 2020Connecting Minds, Creating the Future” (collegare le menti, creare il futuro). I tre temi della manifestazione: Opportunità, Sostenibilità e Mobilità, saranno sviluppati in altrettanti padiglioni tematici. Lo studio Foster + Partners ha progettato il padiglione dedicato alla Mobilità, lo studio Grimshaw Architects quello della Sostenibilità e infine il padiglione sull'Opportunità sarà firmato dallo studio BIG (Bjarke Ingels Group).

Bjarke Ingels è certamente uno degli architetti che in questi ultimi 10 anni ha visto crescere la propria popolarità. Le sue architetture, innovative per forma e funzioni, si sono imposte sulla scena mondiale, un esempio è il nuovo termovalorizzatore di Copenaghen, l'Amager Resource Center -Copenhill, con pista da sci sulla copertura inaugurata ufficialmente il 4 ottobre 2019. Sempre a BIG si deve il progetto della LEGO House di Billund Danimarca, la sede dello storico brand di giocattoli che ricorda da vicino la forma dei famosi mattoncini. Restando nell'ambito di architetture evocative di mondi fantastici, come non pensare alla Tianjin Binhai Library in Cina progettata da MVRDV e inaugurata nel 2017. Con le linee sinuose e danzanti dei suoi scaffali è diventata subito l'icona della biblioteca del futuro. Edifici iconici sono certamente i progetti realizzati a New York per ricucire il vuoto architettonico e sociale rappresentato da Ground Zero inaugurati tra il 2014 e 2016: l'Oculus - World Trade Center Transportation Hub progettato da Santiago Calatrava e il 9/11 Memorial Museum di Davis Brody Bond con il padiglione d'ingresso progettato da Snøhetta. In questi dieci anni ci hanno lasciato anche importanti firme dell'architettura mondiale tra cui: Bob Noorda nel 2010, Oscar Niemeyer e Gae Aulenti nel 2012, Henning Larsen (2013), Hans Hollein (2014), Bob Venturi (2018), Alessandro Mendini e Charles Jencks (2019), senza dimenticare Zaha Hadid scomparsa nel 2016 che ha firmato alcune delle più importanti architetture iconiche di questi anni dal Maxxi di Roma alla Port House di Anversa, dall'Heydar Aliyev Center di Baku al Messner Mountain Museum Corones e alla stazione ferroviaria per la linea Alta Velocità di Afragola-Napoli per citare altre architetture italiane.

(Agnese Bifulco)


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