18-04-2012
Milano e l’Expo: il recupero della Darsena
Jean-François Bodin,
Roberto Ronchi e Mara Corradi,

Il progetto preliminare sviluppato a seguito del concorso bandito nel 2004 per la riqualificazione del sito, vinto da un gruppo guidato dall’architetto francese Jean François Bodin e composto da Edoardo Guazzoni, Paolo Rizzatto e Sandro Rossi, ha ottenuto il via libera della Giunta comunale nel febbraio 2012 e si prevede sia portato a termine entro il 2014. L’intervento riguarda il recupero del bacino idrico che risale alla demolizione del bastione delle mura erette durante il dominio spagnolo, attuata nell’Ottocento, in un’area delimitata da piazza Cantore, via G. D’Annunzio, piazza XXIV maggio e la zona dei Navigli.
L’incremento del verde e la viabilità pedonale sono gli strumenti con i quali è disegnata la nuova unità dell’area, mentre i ponti, fissi e mobili, quali porte e collegamenti, il ripristino delle sponde e dell’accesso alla Conca di Viarenna e l’ampliamento degli spazi per manifestazioni, il nuovo mercato sulla riva settentrionale, come pure gli orti botanici sull’approdo occidentale, sono gli elementi atti a stimolare la relazione tra gli abitanti, i turisti e l’acqua, che sarà riportata in Darsena dal collegamento tra il Canale Villoresi e il Naviglio Grande.
Tutto questo conduce a vedere la Darsena non come un porto mercantile, attività che la interessò tra l’Ottocento e i primi trent’anni del Novecento, quando i navigli della cerchia interna furono coperti e la città preferì riconvertirsi al trasporto su strada, ma piuttosto quale approdo per un turismo culturale, che a partire dagli anni ’80 ha reso celebre la città in tutto il mondo. All’arte e all’intrattenimento si aggiunge così la contemplazione di un paesaggio riscoperto, che nasce urbano per proseguire nella campagna dell’Ovest.
Dopo aver tutelato i resti delle mura spagnole emersi negli scavi e l’imbocco della Conca di Viarenna, unici veri reperti a traccia del passato, l’identità della Darsena è tutta da costruire: inesistente per i passanti che la costeggiano raggiungendo i Navigli, o per le auto che accelerano su viale D’Annunzio, è un vuoto urbano sconnesso dal contesto, non dissimile da quello di una periferia senza nome.
Il progetto comprende la cesura netta che questo luogo costituisce nel centro cittadino e interviene per inserire funzioni che non sono mai esistite, permettendo all’odierna Milano di specchiarsi nella sua acqua ritrovata. Se è vero che Milano ha bisogno di spazio, potrebbe la Darsena diventare un landmark orizzontale?
Il nuovo masterplan cerca allora di guadagnare un senso urbano che non sia il recupero nostalgico di un mondo di lavandai e artigiani, che è andato scomparendo dal Dopoguerra, ma il prolungamento del centro cittadino e la connessione con l’attuale anima dei navigli, con ristoranti, atelier d’artisti e artigiani del nostro tempo.
Mara Corradi
Progetto: Bodin & Associes Architectes (capogruppo), Edoardo Guazzoni, Paolo Rizzatto, Sandro Rossi
Collaboratori: Ylenia Franchini, Mattia Frasson, Matteo Turati, Alessandro Lauria, Carlo Lucca
Committente: Comune di Milano
Luogo: Milano (Italia)
Progetto delle strutture: D’Apollonia Spa
Progetto degli impianti: Manens Intertecnica s.r.l.
Consulenti: Erre.vi.a srl (Enrico Moretti, Marco Zanetti), Lucia Mainardi
Area: 55.000 mq
Concorso: 2004
Inizio Progetto: 2004
Fine progetto: luglio 2012
Inizio lavori: gennaio 2013
Fine lavori: 2014
Fotografie: ©Roberto Ronchi
www.edoardoguazzoni.com