
L’isola di Irimote è infatti celebre per essere in gran parte coperta da una fitta giungla subtropicale e da paludi di mangrovie, e anche per il frequente fenomeno dei tifoni. Appoggiandosi a un leggero pendio, la nuova abitazione si apre alla visione della natura lungo l’asse est-ovest, i cui prospetti presentano porte scorrevoli con telai in legno e tamponamenti trasparenti. L’architettura di soli 70 mq distribuiti su un piano risulta così molto più grande, moltiplicando i propri spazi grazie all’estensione della prospettiva all’esterno. All’interno pochi ambienti molto ampli: la cucina, il soggiorno-pranzo, la camera da letto e un bagno, secondo la tradizione giapponese a vista sull’esterno.
La struttura in cemento armato è una scatola aperta dunque in cui le pareti completamente chiuse a nord e a sud e la copertura a due falde con ampia gronda aggettante fungono da protezione durante il passaggio dei tifoni e delle abbondanti piogge tropicali, come dal sole molto forte. Tali superfici lisce, non trattate con vernici ma lasciate a vista, favoriscono il drenaggio dell’acqua e la pulizia dai cristalli di sale che vi si accumulano. Il pavimento interno in teak si estende all’esterno per mezzo di due terrazze in cedro giapponese. La geometria molto semplice del volume prevede inoltre di utilizzare reti di protezione sulle aperture a tutta altezza a nord e sud, consentendo così l’apertura delle finestre all’interno per il passaggio della luce e dell’aria, evitando qualsiasi senso di oppressione e mantenendo una comunicazione costante con la natura. In questo modo non è stato necessario installare alcun sistema di condizionamento dell’aria, che sarebbe stato inservibile nelle frequenti fasi di interruzione della corrente elettrica dovute ai tifoni.
Eredi della tradizione archittettonica giapponese, i giovani Shoko e Naoto Murakaji rileggono il progetto come uno strumento di identificazione con il contesto, in questo caso fortemente connotato dal verde. Il costruito diventa parte del paesaggio in quanto belvedere da cui goderne e in quanto luogo del rispetto e della sua valorizzazione.
Mara Corradi
Progetto: Harunatsu-arch (Shoko Murakaji, Naoto Murakaji)
Committente: Kenji Kunii
Luogo: Okinawa, Iriomote-Jima (Giappone)
Progetto delle strutture: Tatsumi Terado Structural Studio
Superficie utile lorda: 84,24 mq
Inizio Progetto: 2009
Fine lavori: 2012
Struttura in cemento armato
Rivestimento in cartongesso verniciato
Pavimento in teak
Fotografie: © Kai Nakamura
hn-arch.com