08-06-2023

Alla ricerca di Escher a Pechino

Atelier tao+c,

Wen Studio,

In un progetto di riuso adattivo per la concezione dello ZIIN store di Pechino, Atelier tao+c esplora la relazione tra contenitore e contenuto. Permanenza ed effimero, teatro e scenografia, abitazione reale e paesaggio immaginato sono i temi indagati con sorprendenti esiti spaziali.



Alla ricerca di Escher a Pechino

Area industriale, caratterizzata da fabbriche, binari per il trasporto delle merci, stazioni ferroviarie e depositi, negli anni Sessanta del secolo scorso la Langyuan station, nella zona est di Pechino, divenne un centro di produzione e smistamento. Ma con il passare dei decenni la sua centralità logistica andò riducendosi, fino a trasformare il sito in un’area dismessa e parzialmente abbandonata, in cui gli edifici in bei mattoni rossi restavano come unica testimonianza di un passato fiorente.
Negli anni recenti, tuttavia, questa tradizione e la storia conservata tra le mura del complesso ha costituito una fonte di interesse per realtà emergenti, spinte dal desiderio di associare la propria immagine al recupero di un passato destinato all’oblio. Da più di dieci anni la rigenerazione di spazi industriali all’interno delle grandi città cinesi è un fenomeno diffuso, che vede spesso adattare la funzione originaria, di tipo produttivo o logistico, a nuove funzioni legate ai servizi.
È questo il caso della giovane azienda di arredi cinese ZIIN e della trasformazione a negozio e showroom di un magazzino di tessuti all’interno della Langyuan station.

Gli architetti cinesi Atelier tao+c visitano il sito ammirando il vecchio edificio in mattoni a vista con tetto a due falde, risalente all’epoca della fondazione dell’area con vocazione logistica e produttiva. È una porzione di un fabbricato più esteso con pianta rettangolare e andamento dei tetti a zig-zag. Considerando le notevoli distanze tra lo scopo originario e quello attuale, il progetto di riuso adattivo sceglie la linea del contrasto e della valorizzazione per confronto. Atelier tao+c utilizza l’involucro architettonico come un teatro che accoglie le nuove funzioni, per disegnarvi all’interno un ambiente completamente diverso, che nulla ha a che fare con il passato e le sue vicende, in cui ambientare il nuovo programma. Passato e futuro si avvicinano, fino a toccarsi materialmente, ma mantengono le proprie distanze semantiche.
“Sono state costruite due intelaiature quadrate che si intersecano, accuratamente ruotate di 45 gradi, che formano una struttura unica, collegata anche alla parete in mattoni originale, come una “casa dentro la casa”, spiegano i progettisti.
La giovane storia del marchio d’arredo ZIIN si svolge all’interno di questa nuova struttura leggera e dalla natura temporanea, dove saranno esposti gli oggetti e dove sarà ambientata l’abitazione contemporanea secondo ZIIN, mentre le vicende del luogo, la storia del quartiere, tutto ciò che ha preceduto il nuovo corso è suggerito sullo sfondo della visione.

Oltrepassando i confini laterizi, monomaterici e monocromatici, dell’involucro, appare una scenografia di parti alternate opache e trasparenti, organizzata su due piani, dove materiali molteplici si accoppiano e si alternano, creando una stupefacente varietà di ambienti, luoghi di soglia, prospettive da contemplare. L’unitarietà, la chiarezza, la semplificazione esteriore contrasta con l’intersezione di linee oblique, convergenti e divergenti, finestre circolari, affacci inattesi dall’alto, balconi e pergolati, esternamente e internamente, dove l’uomo sembra potersi inserire, come in un paesaggio di Escher.
A conferma di questo, nella scenografia, che vuole rappresentare una nuova idea di abitazione, le pareti trasparenti sono realizzate con pannelli ondulati di policarbonato, che falsano e frammentano la visione dello spazio, contribuendo a moltiplicarne le possibili interpretazioni.

Lo spazio di intercapedine, che corre lungo il perimetro tra i muri di mattoni esistenti e le nuove strutture, introduce la nozione di "semi-interno e semi-esterno". Alla scala lignea è stato dato particolare risalto, trasformandola in un cuneo che forza la parete esterna facendola esplodere ad angolo verso l’esterno e creando così un momento di rivelazione. Commenta Atelier tao+c a proposito delle scelte materiche:
“La finitura della struttura del progetto è costituita da comuni materiali industriali, in particolare travi standard in acciaio, profili, legno e mattoni, indipendentemente dal costo e dalla classificazione, ruvidezza o levigatezza. Adottando questa scelta di materiali, aspiriamo ad eliminare la gerarchia e contemporamente a non fare distinzioni nello ZIIN Store”.

di Mara Corradi

Architects: atelier tao+c www.ateliertaoc.com
Design Team: Tao Liu, Chunyan Cai, Haojia Song, Weilu Wang, Jingying Cai
Location: Beijing, China
Completion: March 2022
Area: 186 sqm
Materials: ashtree laminated board, corrugated polycarbonate panels, firber cement board, brick, marble
Client: ZIIN
Construction Firm: Shanghai Tianci Architecture Deco, Limited, Co
Photographer: Wen Studio


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