27-04-2023

Una porticina sulle memorie di Praga

No Architects,

Studio Flusser,

Praga,

Ville,

Ristrutturando una villa della prima metà del secolo scorso, situata nei dintorni di Praga, lo studio No architects ha capito che prendersi cura dell’architettura storica non significa entrare in competizione con essa ma, al contrario, far emergere il progetto originale, assicurandosi che sia adatto ai nostri tempi.



Una porticina sulle memorie di Praga

Non si conoscono i nomi dei progettisti, né la precisa datazione della villa fuori Praga recentemente ristrutturata dallo studio No architects. Tuttavia, la sua copertura a più falde dall’inclinazione pronunciata, le sue tegole rosse, i superflui rivestimenti in mattoni e le ostentate decorazioni di facciata, fanno risalire l’opera al periodo della Prima Repubblica Cecoslovacca, tra la Grande Guerra e lo scoppio del secondo conflitto mondiale.
Furono gli anni in cui, mentre l’avanguardia progettava abitazioni con finestre a nastro, tetti piani e facciate astratte, la nuova borghesia praghese sognava di stabilirsi in eleganti magioni di campagna circondate da giardini, con ornamenti di linguaggio storicista e finestre dagli spiccati intradossi in pietra che facevano rabbrividire i modernisti.

Sottolineano a tal proposito Daniela Baráčková e Jakub Filip Novak di No architects: “Le persone qui costruivano residenze in stile storicista semplicemente perché volevano sentirsi come se fossero sempre state qui. In questo modo, esse e le loro abitazioni potevano più facilmente mettervi radici.”
Mentre dunque per una sfera sociale nasceva la necessità di mostrare con la propria abitazione la proiezione dell’esistenza verso il futuro, l’innovazione, l’apertura a nove idee, per un’altra, probabilmente molto più numericamente alta, importante era trovare una connessione con il passato, anche un’eredità inesistente, che per l’occasione poteva essere inventata, come se ci fosse sempre stata.

Ai nostri giorni, a circa un secolo di distanza, la casa non è più sola, interi quartieri sono stati costruiti secondo questa concezione abitativa, insomma il passato è stato reso reale, grazie al fatto che le nuove generazioni sono cresciute in questi luoghi.
Studiando l’edificio, Baráčková e Novak hanno scelto di far emergere i segni distintivi del progetto originale recuperandone l’integrità, allo scopo di non perdere il sentimento e i desideri che avevano dato origine alla storia di quell’architettura. Nello stesso tempo, tuttavia, hanno creato un ponte con l’attualità, rendendo questa una casa per viverci oggi e non un museo di sé stessa.
È quindi stato eseguito un ammodernamento di tutti gli impianti. Per esempio, una silenziosa pompa di calore aria-acqua procura l'acqua calda per i tre bagni. Pur lasciando alcuni elementi radianti singoli, scelti all’interno di un catalogo retrò, è stato preferito il riscaldamento a pavimento per la stabilità termica e il comfort del piano terra, ma anche per una formale pulizia degli spazi interni, dove gli architetti sono intervenuti con un nuovo progetto decorativo e di arredamento. “Abbiamo ripulito la residenza e ridipinto e unificato i frammenti asimmetrici. L’abbiamo rimessa a modello, metaforicamente parlando. Abbiamo messo una nuova fodera, aggiunto una zip invece dei bottoni e allungato il tutto. Si può ancora vedere chiaramente nell’armadio/nella via che tipo di giacca/casa sia. Improvvisamente non fa più freddo ed è bella da indossare.” commentano ancora.

Un elegante abito ispirato al Giappone, nei suoi pavimenti, in frassino e rovere, e negli arredi in legno naturale, ma anche guidato da una grande attenzione al design degli ultimi anni, alla forza del colore, anche a contrasto, all’estrema cura nella realizzazione artigianale su disegno. Importante è stata infine la trasformazione del layout per le esigenze di vita della giovane generazione di committenti. Per poter godere appieno dell’area verde che circoscrive la villa, in stile con gli accessi originali, è stato aperto un collegamento diretto tra la cucina e il giardino, inserendo pochi gradini di collegamento, utilizzati anche come seduta nel verde. Internamente sono state ampliate alcune porte per modificare la percezione degli ambienti e inoltre sono state create nuove stanze, facilmente identificabili per gli armadi a muro e il rivestimento a tutta altezza in legno massello, in cui sono celate funzioni accessorie, come un bagno per gli ospiti.
Tra i tanti dettagli che incuriosiscono, forse quello più significativo è una porticina che dà accesso a una sorta di rifugio segreto, accessibile solo ai bambini o a chi si pone alla loro altezza e ha il coraggio di entrare. Cosa ci sarà dall’altra parte, viene da chiedersi? Forse è solo un modo per celebrare una dimensione di memoria e per ricordare che una casa non è solo funzionalità e logica.

di Mara Corradi

Architects: No Architects www.noarchitects.cz
Authors: Jakub Filip Novák, Daniela Baráčková, Lenka Juračková
Collaborator: David Hromada
Location: Prague, Czech Republic
Project year: 2020
Completion: 2022
Built-up area: 173 mq
Gross floor area: 245 mq
Usable floor area: 175 mq
Plot size: 750 mq
Landscape architect: Living in green, www.livingingreen.cz
Photographer: Studio Flusser, www.studioflusser.com


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