16-10-2020

Faulkner Architects e il recupero creativo di un piccolo fienile

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Lo studio statunitense Faulkner Architects ha recuperato e trasformato un piccolo fienile. Un lavoro di grande delicatezza che ha mantenuto non solo l’energia della preesistenza, ma pure l’odore delle vecchie doghe di legno Douglasia tipiche dell’architettura rurale della California.



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Faulkner Architects e il recupero creativo di un piccolo fienile Il fascino della vita in campagna è una costante in chi abita in città. È stato così anche per lo scrittore americano Jack London, famoso per i suoi racconti sulla corsa all’oro in Alaska, che proprio nella zona di Glen Ellen, a solo un’ora dalla città di San Francisco, ovvero nella parte meno popolata di Sonoma County, trovò rifugio. Un territorio agricolo contrassegnato da architetture legate alla sua vocazione, così accanto alle tenute delle odierne cantine si trovano ancora vecchi fienili e altre strutture pronte per essere recuperate. 
Questo è anche il caso di Tack Barn, una casetta per una famiglia di quattro persone, realizzata dallo studio Faulkner Architects di Berkeley. L'obiettivo è stato quello di trasformare un vecchio fienile in un piccolo rifugio per il weekend, quale punto di partenza da cui effettuare la ricerca di una realtà più grande in cui trasferirsi in pianta stabile. In breve, una sistemazione provvisoria che però non lascia niente al caso e consente ai proprietari di soggiornare nel comfort. Gli architetti hanno quindi suggerito di realizzare un riutilizzo adattivo che ha comportato sì delle importanti modifiche interne ed esterne, ma al tempo stesso ha anche cercato di preservare la storia dell'edificio, mantenendo di fatto la maggior parte degli elementi originali, tra cui il telaio strutturale in abete Douglas. Le pareti esterne invece sono state avvolte da una protezione antipioggia in legno di sequoia, mentre il tetto, per poter resistere agli agenti atmosferici, è stato rivestito in acciaio.
Per adattare il piccolo volume, che un tempo era la selleria, alle esigenze dei committenti, Faulkner Architects ha rimosso una soffitta e gettato una nuova soletta in cemento in cui inglobare il riscaldamento a pavimento, sostituendo il vecchio pavimento in ghiaia. In più sono state rimosse anche due colonne in legno, a loro volta sostituite con altrettante versioni in acciaio. 
In questa abitazione non è previsto nessun raffrescamento meccanico, ma basta aprire le finestre per arieggiarla e rinfrescarla. Ospita la zona giorno con tanto di soggiorno aperto, cucina e bagno compatto.
La zona notte invece ora si trova in quello che un tempo era il riparo dei cavalli. In quest’area della casa gli architetti hanno realizzato, in legno a vista incluso il pavimento, una specie di "portico per dormire” di 54 metri quadrati. Dato che nel portico non è stato previsto né riscaldamento né raffreddamento meccanico, il progetto riesce quindi a rispettare una normativa edilizia locale che vieta alle strutture accessorie di superare i 79 metri quadrati.
In definitiva si tratta di un recupero piuttosto rustico, in linea con lo spirito del luogo, tanto che la struttura, essendo quella originale, mantiene l'odore del vecchio legno di abete Douglas. Un effetto olfattivo che contribuisce a regalare a Tack Barn un’energia positiva e autentica, le cui origini si trovano nelle sue radici, nel contesto e nella storia locale.

Christiane Bürklein

Project: Faulkner Architects
Landscape: Michael Boucher Landscape Architecture
Location: Sonoma, California, USA
Year: 2017
Photography: Joe Fletcher Photography, Concept Lighting Lab, Hammond and Company, Faulkner Architects

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