Ampliamento di una casa nel vigneto di Mahos Architecture

Tutto cambia, così anche le esigenze di chi ha una casa per le vacanze. Così in Provenza una famiglia si è rivolta allo studio Mahos Architecture, di Lucile Maurel e Camille Hours, per far ampliare il loro buen retiro nella campagna, con il preciso scopo di aumentare il rapporto visivo con il paesaggio circostante. 
Si trattava di una villa costruita nel 1998 in stile locale, dalla forma ad H, affacciata su dei vigneti punteggiati da fili di ferro e pali d'acciaio con tanto di patina arrugginita. Dalla data della sua costruzione le esigenze spaziali dei proprietari erano cambiate, stimolando il desiderio di adeguarla alle mutate condizioni di vita, questa volta però con una maggiore attenzione al dialogo tra interni ed esterni.
La proposta delle progettiste per la struttura dell'aggiunta, dal tetto piatto, si è ispira al paesaggio viniviticolo della zona, caratterizzato da forti linee verticali e orizzontali. Queste sono state riprese attraverso una geometria dei volumi basata sulle proporzioni della casa esistente e l'estensione delle facciate. La scelta di usare per l’ampliamento una struttura metallica con delle grandi vetrate non è casule, in quanto fa scomparire il progetto nel paesaggio circostante. In più, l’utilizzo del colore rosso bruno per la sua tinteggiatura si coordina con il cornicione e le rosse persiane della casa esistente.
Inoltre, nell’ampliamento, per trarre il massimo beneficio dal suo doppio orientamento est/ovest, la predisposizione degli ambienti vede la zona giorno versatile e completamente vetrata, completata da una camera e un bagno. In questo spazio quindi la presenza delle grandi finestre non solo migliora il dialogo visivo con il contesto, confondendone i confini, ma serve anche quale soluzione per il raffrescamento passivo. Infatti, quando si spalancano finestre la ventilazione naturale garantisce un benessere diffuso a tutta la casa. Una soluzione enfatizzata dal reticolo in terracotta, un elemento molto comune nella regione, che serve, come una mashrabiya, ad attenuare la luce solare diretta senza però compromettere il continuo flusso d'aria.
E non solo, è stata ricavata nel seminterrato una sala prove di 30 metri quadrati, accessibile attraverso la casa esistente, mantenendo così l'aggiunta indipendente come una piccola unità abitativa. Lucile Maurel e Camille Hours l’hanno progettata attraverso uno studio acustico che ha inglobato delle panche a gradoni. Queste, in compensato e in tinta con il pavimento, rispondono a un interessante vincolo tecnico: le fondamenta dell'aggiunta dovevano essere sfalsate rispetto alla facciata esistente. Così, per evitare di perdere spazio, le progettiste hanno creato queste sedute per soddisfare un tale requisito strutturale, valorizzando al contempo lo spazio interno. Il tutto ovviamente per un’esperienza musicale simile a quella di un anfiteatro. Inoltre, una parete di armadietti permette di variare la geometria della stanza, assorbendo pure il suono e offrendo uno spazio di archiviazione. Infine, per migliorare l'acustica sono stati aggiunti dei tappeti e dei tessuti.
Questo progetto in aggiunta a una casa di vacanza in Provenza, a opera di Mahos Architecture, dimostra come con pochi intelligenti gesti si possono ottenere ottimi risultati, non solo a livello di bellezza architettonica ma anche in merito alla sostenibilità. In questo caso grazie all’applicazione al progetto di semplici soluzioni passive.

Christiane Bürklein

Project: Mahos Architecture
Location: Aix-en-Provence, France
Year: 2022
Images: Studio Module