L'architetto Stéphane Rasselet, a capo dello studio canadese Naturehumaine, ha realizzato il progetto per una villa indipendente nei territori ad est di Quebec City. Il punto di partenza è stato senza dubbio la forma del terreno a sua disposizione: un pendio aspro, scosceso, che andava a terminare in un piano naturale proprio nel suo punto più alto. "Il punto perfetto per costruire la casa", come dice l'architetto stesso.
Nel momento in cui ha visto il "punto perfetto", Rasselet ha deciso di fare un gioco di prestigio e, senza usare cilindri nè bacchette magiche ma solo i volumi e i materiali che rivestono l'edificio, l'ha fatto lievitare.
La casa si ancora infatti alla ripida pendenza con un parallelepipedo in cemento armato, in parte rivestito con doghe di legno, disposte orizzontalmente. Sopra questo, il piano rialzato ha una superficie notevolmente più ampia e sporge di qualche metro, ed è rivestito con pannelli scuri e satinati. È proprio questa sporgenza a dare l'impressione che la casa stia fluttuando, assieme alla diversa tonalità dei due materiali: mentre il legno e il cemento, più chiari, si mimetizzano con la neve, la parte superiore, nera, spicca netteamente sullo sfondo immacolato.
Entrando, gli interni sono semplici ma accoglienti, e richiamano l'esterno nelle cromie: il colore del legno fa atmosfera mentre il bianco alle pareti e il colore scuro della pavimentazione danno un tocco di eleganza. Una consuetudine di Rasselet è quella di usare forme geometriche nel dare identità agli ambienti, sopra la cucina infatti troneggia un volume triangolare che rompe la schematicità preconfigurata del tetto a falde rendendo la stanza più raccolta, e separando la zona giorno dalla zona notte.
Francesco Cibati
Anno: 2014
Luogo: Québec City, Canada
Architetto: Stéphane Rasselet
Foto: Adrien Williams e David Dworkind
http://naturehumaine.com/