WORKac Arizona House a Tubac, Arizona

Venerdì 19 ottobre si concluderanno le proiezioni dedicate allo studio d'architettura WORKac, quarto appuntamento di The Architects Series, il format culturale realizzato in collaborazione con la rivista The Plan, che SpazioFMGperl'Architettura galleria espositiva dei brand Iris Ceramica e FMG Fabbrica Marmi e Graniti offre al suo pubblico.
The Architects Series proseguirà dal 25 ottobre con l'inaugurazione di un nuovo appuntamento, il quinto della serie, dedicato allo studio d'architettura Ennead Architects, in occasione degli ultimi giorni di programmazione di “The Architects Series - A documentary on: WORKac” scopriamo il progetto Arizona House, firmato dagli architetti Amale Andraos e Dan Wood, fondatori di WORKac.

Gli architetti Amale Andraos e Dan Wood hanno raccontato nel docu-film di The Architects Series come il punto di partenza per ogni progetto realizzato dallo studio sia una approfondita ricerca a 360° sul luogo e anche sul cosa deve essere realizzato. La Arizona House si trova a Tubac, una cittadina dell'Arizona a Sud di Tucson, non lontana dal confine con il Messico e diventata importante negli anni 30 del 1900 e poi ancora nel 1960 come colonia artistica.
Il deserto ha da sempre rappresentato per gli architetti una sfida importante. Le condizioni di vita estreme e la grande disponibilità di spazio senza vincoli e confini, ha esercitato un richiamo, professionalmente parlando, incontrastabile per gli architetti. Basti pensare a importanti esempi del passato come Frank Lloyd Wright che sempre nel deserto dell'Arizona e precisamente a Scottsdale creò la Scuola di Architettura di Taliesin West nel 1937, oggi sede della fondazione intitolata all'architetto. O ancora sempre in Arizona a 100 km di distanza da Phoenix c'è Arcosanti, la città "esperimento" costruita dall'architetto Paolo Soleri e da numerosi volontari a partire dal 1970. A Tubac, con vista sul Sonoran Desert lo studio WORKac ha progettato una guest-house ispirandosi alle case ecosostenibili Earthship progettate da Michael Reynolds negli anni 1970.
A differenza di queste ultime che sfruttano la terra per dissipare il calore, la casa progettata da WORKac si solleva dal suolo. Gli architetti hanno tenuto conto della grande escursione termica che caratterizza la vita nel deserto, il clima così come l'autonomia energetica e idrica della casa sono punti fondamentali. Per questo motivo gli impianti non sono solo funzionali al sistema edificio, ma diventano un elemento importante e caratterizzante del progetto architettonico.

Amale Andraos e Dan Wood hanno progettato una residenza passiva a energia zero. Il massiccio volume di mattoni su cui poggia la casa e che prosegue a sbalzo al primo piano, assorbe il calore durante il giorno e lo restituisce di notte, quando la temperatura si abbassa notevolmente. In questo volume, suddivisi nei due livelli, sono contenuti le camere da letto, la toilette, la cucina oltre ai serbatoi necessari all'autonomia della casa. Nel livello superiore il massiccio parallelepipedo in mattoni è in aggetto in modo da creare un patio ombreggiato. A questo volume si appoggia parzialmente sul lato Sud una leggera struttura vetrata, una vera e propria serra dove è realizzato il living della casa. Grazie alla sua forma e all'inclinazione a 40° la struttura vetrata permette di convogliare l'aria calda nella parte più alta e attraverso la scala che l'attraversa si può raggiungere la terrazza ricavata sul tetto del volume in mattoni.

(Agnese Bifulco)

Progetto: WORKac https://work.ac/
Luogo: Tubac, Arizona - USA
House: Images courtesy of WORKac, photos by Raymond Adams
Others: Images courtesy of SpazioFMG, photos by Mauro Consilvio

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