Una soluzione sorprendente quella progettata dallo studio Tato Architects per la nuova abitazione unifamiliare a Takatsuki, città della prefettura di Osaka. Due percorsi a spirale che si incontrano in più punti offrono molteplici variazioni nei percorsi domestici.
Francesco Pierazzi recupera una casa unifamiliare costruita nel quartiere londinese di Notting Hill 40 anni fa, all’interno di un blocco di terrace house. Gli interni della maisonette utilizzano una tavolozza materico-cromatica volta ad ampliare la percezione dello spazio.
Accanto al parco nazionale Khao Yai, meta turistica frequentatissima da Bankok, sorge un progetto guidato dall’idea del minimo impatto ambientale. È la Binary wood house di TA-CHA Design, una costruzione passiva ispirata alla casa Korat e basata sull’alternanza tra vuoti e pieni.
Nel progetto della Hayama House, lo studio giapponese Yamazaki Kentaro Design Workshop ha previsto uno spazio intermedio condiviso con la città. Si tratta di un Doma e di una terrazza dove si possono svolgere diverse azioni da soli o in compagnia. Uno spazio dove recuperare una socialità e un comportamento urbano.
Nella casa su Lovelingstraat, Bovenbouw Architectuur rilegge gli ambienti ottocenteschi di Anversa con accenti moderni, creando spazi senza tempo. La strategia per portare la luce negli interni e la commistione tra antico e contemporaneo sono i punti fermi dell’originale progettazione dello studio belga.
Susana López e il suo team dello studio RED Arquitectos ha realizzato a Puebla, Messico, Traspatio. Un progetto che recupera una preesistenza dell’800 con una sapiente combinazione fra elementi storici e contemporanei. Il tutto per un intervento di grande impatto visivo e sociale, in quanto infonde nuova vita nel quartiere.
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