Skyframe di SET Architects per il Festival dell’Architettura di Roma

Il quartiere Ostiense di Roma è ricco di patrimonio industriale che ne ha definito il carattere. Tra questi, il Gazometro, il gasometro più grande d’Europa costruito dalla società genovese Ansaldo tra il 1935 e il 1937 per conto della Società Anglo-Romana per l'Illuminazione di Roma col Gaz ed altri sistemi e, come esempio importante di archeologia industriale, è diventato un simbolo indiscusso del X quartiere romano.
Proprio in questo contesto di Ostiense, in Piazza del Gazmetro, è stata installata l’opera Skyframe dello studio romano SET Architects, che i nostri lettori conoscono bene, specialmente per il memoriale di Bologna, ma anche per i recuperi molto delicati ed eleganti di appartamenti in preesistenze storiche. 
Skyframe invece è un’opera temporanea, alta 5 metri, pensata ad hoc per la quarta edizione di FAR, il Festival dell’Architettura di Roma, con l’intento di attirare i passanti e trasformare la fruizione quotidiana della Piazza da parte dei cittadini in una nuova esperienza individuale dello spazio pubblico. Come sempre nel loro lavoro, anche questa volta gli architetti hanno fatto riferimento alla storia. In questo caso, hanno tratto ispirazione dai dipinti del movimento artistico “Novecento” che raffiguravano paesaggi industriali caratterizzati da volumi puri e forme geometriche elementari.
Dal punto di vista progettuale, Skyframe si presenta quale oggetto architettonico con duplice natura. Il basamento con la struttura in XLam ha una valenza più naturale, dovuto proprio al materiale in quanto questi pannelli consistono in strati composti da lamelle di legno e incrociati e incollati fra loro. La parte superiore è cangiante e riflette le sfumature del cielo e del paesaggio urbano circostante, grazie all’utilizzo di un rivestimento metallico. Questa scelta regala all’installazione una sensazione particolare in quanto si percepisce essere in continua mutazione, assumendo riflessi e tonalità sempre diversi al variare della luce, nelle diverse ore del giorno. Inoltre, la duplice matericità insieme alle forme razionali, lascia sfumare l’oggetto architettonico nel contesto urbano.
Il vero effetto sorpresa avviene quando si entra nell’area demarcata dal basamento. L’accesso avviene tramite quattro portali speculari che consentono una fruizione libera e dinamica dell’oggetto architettonico. Lo spazio interno, a pianta quadrata 160x160 cm, è opaco e monomaterico, caratterizzato sempre da pareti in XLam. Questi definiscono in pratica un cannocchiale che inquadra e incornicia il cielo.
Ed è in quel preciso momento, all’interno di questo luogo circoscritto, quando il visitatore alza lo sguardo verso l’alto per ammirare il cielo di Roma, in un preciso istante della giornata, che avviene quell’interazione auspicata da SET Architects che rende la fruizione della piazza qualcosa di intimo ed assolutamente personale. Come scrivono gli architetti nella loro nota stampa, “Skyframe si configura come un dispositivo urbano interattivo che modifica le dinamiche ordinarie di utilizzo dello spazio pubblico, con l’intento di mostrare come l’architettura può offrire nuovi modi di vivere la città.” Anche se si tratta solo di un intervento temporaneo, il potenziale della piazza invasa dalle macchine si manifesta agli occhi di chi, protetto da Skyframe, si può riprendere la propria intimità e dimensione urbana.

Christiane Bürklein

Project: SET Architects (Onorato di Manno, Andrea Tanci)
Collaborator: Lea Ružic
Location: Rome, Italy
Year: 2022