Monologue Art Museum, spazio multifunzionale di Wutopia Lab

Seatopia, in Cina, è un complesso turistico sviluppato dalla Sino-Ocean Group, una holding di investimento impegnata in attività di sviluppo immobiliare. Il complesso sorge a Beidaihe, nella provincia di Hebei, una famosa località balneare, nel distretto della città di Qinhuangdao, sulla costa cinese del Mar di Bohai. 
Nella già vasta offerta della località mancava però un luogo dedicato all’arte che i progettisti dello studio Wutopia Lab, guidato da Yu Ting, hanno ideato come un’isola tranquilla all'interno del vivace quartiere residenziale in cui si inserisce. Per fare tutto ciò sono partiti dal concetto figurativo dei dipinti cinesi, con le loro linee dinamiche e sinuose, proponendo un complesso di 1.300 metri quadrati articolato in una serie di ambienti che integrano una galleria d'arte, uno studio di danza, una sala yoga e un teatro. La pianta, che nel suo insieme assomiglia a un triangolo dai bordi curvi, è suddivisa in quattro zone funzionali principali racchiuse da un muro. Si tratta di un metaforico abbraccio protettivo che circonda anche una riflettente piscina nera.
Un gesto progettuale ben espresso dal nome del Monologue Art Museum, in quanto gli architetti di Wutopia Lab, in un mondo sempre più rumoroso e votato all’estroversione, hanno voluto creare uno spazio introverso, in grado di ispirare e favorire l'auto-riflessione e la creatività. 
"Il Monologue Art Museum è uno spazio multifunzionale. Permette a diverse persone di trovarsi in spazi diversi allo stesso tempo, ma si può stare da soli in modo artistico”. L’Architetto Yu Ting spiega attraverso queste parole il concetto di questo luogo, simile a un rotolo da disegno che lentamente si srotola, dove ogni dettaglio mira al godimento dell’attimo. Un’architettura che fa apparire i diversi elementi del complesso, la luce nelle sue diverse intensità e l’acqua che sembra insinuarsi nei suoi spazi, come i protagonisti assoluti delle svariate atmosfere presenti. 
Un gioco formale in linea con l’anima artistica del museo che trova il suo apice nel muro di confine come "una linea d'inchiostro mutevole". Una barriera che collega i diversi spazi, evocando al tempo stesso le tipiche pennellate della pittura cinese. Un riferimento storico- visivo che spiega anche le variazioni perimetrali, ovvero aree più strette che formano i corridoi ma che si allargano dove necessario, per ospitare spazi come la galleria d'arte o la sala da tè. Una scelta formale nata da una precisa volontà del committente. In questi punti localizzati però il muro non è nero come l’inchiostro ma bianco, mentre è il bacino d’acqua a sfondo nero a bilanciare l’essenza eterea del museo, ricordando il simbolo dello Yin e Yang
Oltre alla ricerca delle atmosfere, per sottolineare il potere dell’introversione e dell’introspezione e così produrre dei risultati artistici consapevoli, attenti e ispirati, è stata dedicata molta attenzione alla parte strutturale, in quanto la costruzione doveva essere anche antisismica. Un punto fermo che ha portato alla creazione di giunti sismici debitamente nascosti sul tetto, sulla facciata e all'interno, al fine di: “garantire la continuità visiva del dipinto”, riferisce l’architetto Yu Ting. 
E come dargli torto, è sufficiente guardare le fotografie di questo complesso per ammirare il Monologue Art Museum in tutta la sua bellezza, dove, come in un’opera d’arte, ogni parte è stata pensata per avere un preciso senso nella composizione complessiva, sottolineando il grande talento di Wutopia Lab nel creare luoghi memorabili.

Christiane Bürklein

Project: Wutopia Lab
Location: Beidaihe District, Qinhuangdao, China
Year: 2022
Images: CreatAR Images, Seven W