Spazio per la bellezza MAB Anachar Basbous a Rachana Libano

Spesso i musei nascono come contenitori vuoti, ancora da riempire. In alcuni casi sono chiaramente delle operazioni volte a valorizzare la città in cui sorgono, pensiamo al famoso effetto Bilbao. Eppure, esistono anche delle realtà che nascono in risposta a opere d’arte già presenti in cerca di una sistemazione, al fine di poter essere fruite nel miglior modo possibile.
È quanto accaduto nel villaggio di Rachana nel Libano settentrionale, una località sul mar Mediterraneo dove risiede l’artista scultore Anachar Basbous, coinvolto in attività artistiche e creative fin dalla sua infanzia, grazie all'influenza del padre Michel Basbous, un affermato scultore, e della madre Thérèse Aouad, scrittrice e poetessa.
Per preservare l'eredità famigliare e il modo in cui il villaggio di Rachana si riflette nella sua arte, chiaramente visibile nei dettagli delle sue opere, ha fatto costruire uno spazio che potesse assolvere a una tale funzione. Ha così acquistato un terreno di fronte alla sua casa, un sito che presenta due elementi tipici dei villaggi della sua regione. Si tratta di un'area pianeggiante nota come baydar, aia in arabo, ovvero una zona particolarmente ventosa del paese dove durante il raccolto i semi di grano e di avena venivano separati, e del rejmeh, un enorme tumulo realizzato impilando piccole pietre raccolte dai terreni dagli abitanti del villaggio. È qui che Anachar Basbous e l'architetto Jawdat Arnouk hanno avuto l'idea di costruire un monolite di cemento grezzo, un’architettura che sul lato orientale si incastona nel terreno, mentre sul lato occidentale si protende a sbalzo verso il mare. 
Va specificato che prima di intraprendere la carriera artistica, Anachar ha studiato architettura per un anno e la sua influenza è tutt’ora visibile in quanto crea. Una particolarità presente nelle sue mostre più recenti e ora anche nel nuovo museo dove sono esposte le sculture, create tra il 2017 e il 2022 e realizzate in acciaio corten, acciaio, acciaio inossidabile, marmo, legno, alluminio, basalto e cemento. Le sue opere, assemblate con diversi componenti, creano infatti l'illusione del movimento nello spazio e allo stesso tempo pongono domande su dicotomie come il rapporto tra corpo e anima, gravità e magnetismo.
MAB Anachar Basbous è quindi molto più di un contenitore per le oltre 50 sculture che aspettano il pubblico, è anche un'esperienza narrativa, una storia del viaggio, delle opere di Anachar Basbous e un omaggio a sua madre e suo padre. Un riconoscimento che si concretizza in una stanza dove un'apertura vetrata nel soffitto si affaccia sul cielo, lasciando entrare la luce naturale per illuminare una scultura in bronzo creata da Michel Basbous nel 1954. 
In definitiva, l’idea di Anachar Basbous è offrire una specie di macchina del tempo, in modo che il pubblico possa viaggiare appunto nel tempo per esplorare sia l'arte contemporanea che il passato. E il tutto con la stessa insaziabile curiosità che lo spinge a viaggiare in nuovi luoghi del mondo.
Dice l’artista: “Credo che lo spazio affascinerà il pubblico in modo da fargli sperimentare un senso di connessione con il passato attraverso l'olfatto, la terra sotto i piedi e le sensazioni di chi appartiene alla vecchia generazione“. 
Il MAB Anachar Basbous, dopo due anni di costruzione, ha aperto il 25 settembre, presentandosi come luogo per accogliere l’arte in piena armonia con il contesto di cui le sculture di Basbous sono debitrici. 
Il museo è visitabile su appuntamento.

Christiane Bürklein

Project: Jawdat Arnouk and Anachar Basbous
Location: Rachana, Lebanon
Year: 2022
Images: Michel Anachar Basbous
For appointments: +961 3 741 310