14-10-2016

Intervista con Jacob van Rijs, parte 2, India

MVRDV, Winy Maas,

Mumbai,

Grattacielo,

Continua la nostra chiacchierata con Jacob van Rijs, co-fondatore del famoso studio di architettura olandese MVRDV (Winy Maas, Jacob van Rijs, Nathalie de Vries).



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Intervista con Jacob van Rijs, parte 2, India Continua la nostra chiacchierata con Jacob van Rijs, co-fondatore del famoso studio di architettura olandese MVRDV (Winy Maas, Jacob van Rijs, Nathalie de Vries). Dopo l'Italia parliamo dell'India dove Jacob dal 2010 segue il progetto Future Towers a Pune.



Future Towers è il nome di un grandissimo progetto multifunzionale di MVRDV a Pune, nello stato Maharasthra. L'India, a detta di Jacob van Rijs che segue il progetto, è ora come era la Cina 20 anni fa, vi è una grande voglia di rinnovarsi. Un rinnovamento che si esterna con un'architettura innovativa come quella proposta da MVRDV per questo complesso di 370mila m2 a uso misto nella nuova città di Amanora.
Per capire meglio il progetto dei Future Towers, Jacob spiega il concetto delle “township” indiane. 
Dice Jacob van Rijs: “In India le township sono le nuove città che vengono realizzate su volere del governo indiano da parte di developer privati. Diversamente dai paesi europei qui è l'investitore che deve assumersi gli oneri completi dall'urbanizzazione fino alla realizzazione degli edifici.”





Future Towers a Pune nello stato Maharasthra a 150 km a ovest della capitale dello stato, la metropoli Mumbai, è una “vertical city”, un complesso multifunzionale che unisce unità abitative di varia metratura a spazi commerciali e pubblici: una vera città nel nuovo nucleo insediativo. 
Lo sviluppo però non è solamente verticale e propone anche un paesaggio più articolato, fatto di cime e di vallate, canyon e baie per un volume dalla grande ricchezza spaziale. All'interno dello stesso edificio gli alloggi di lusso sono inframezzati da case più piccole e modeste nella fascia “affordable houses”. Filo conduttore è la mescolanza indiscriminata di queste unità abitative, alleggerite da piazze e aree verdi in condivisione. Un approccio molto interessante, per opera di un developer privato, in un paese come l'India segnata dal sistema delle caste e quindi della non-condivisione.





Il progetto incorpora molte soluzioni architettoniche sostenibili tra cui appunto il verde che crea un microclima equilibrato, favorendo la ventilazione naturale tra i vari volumi del complesso. L'offerta di servizi all'interno limita inoltre il traffico.
Jacob van Rijs sottolinea che si tratta di un progetto che vuole creare comunità e il famoso “sense of place”. Nonostante l'importanza della componente sociale nel progetto non è un “social housing” che in India assume un altro significato, infatti si rivolge normalmente alle “dislocated people”, ovvero le persone che vengono trasferite d'ufficio dagli slum in case “popolari”.



“Future Towers è una città a parte, ma non è una gated community”, dice Jacob, “piuttosto un vivere nella “bolla”, un po' come nel film “The Truman Show”. Si fa presto a giudicare, ma bisogna sempre tenere presente le esigenze delle persone che andranno ad abitare le architetture.” Chi ha un reddito buono, in India come altrove, da potersi permettere una casa, anche piccola, in un contesto nuovo, pulito e in qualche modo protetto, fa ben volentieri un certo investimento.



In effetti a Pune le Future Towers di MVRDV piacciono molto, tant'è che la gente compara il progetto a un elefante. Un'analogia dovuta sia alla grandezza, offrendo abitazioni per 3mila persone, servizi e negozi annessi che all'aspetto: un vero landmark. Il ché rafforza ulteriormente l'immagine del grande pachiderma come se si fosse adagiato nella pianura. A detta di Jacob, che segue il progetto dal 2010 e conosce bene il contesto, un bel complimento, considerato che in India l'elefante è un animale amato e stimato. 



Rimane la grande curiosità di Jacob van Rijs: “Bisogna sempre vedere cosa ne fanno poi gli utenti effettivamente del nostro progetto.” Perché queste sono le incognite di ogni progetto pensato per un'utenza eterogenea. Ma in generale “le idee del progettista non necessariamente devono trovare l'interpretazione voluta”.
Staremo a vedere cosa succede con le Future Towers la cui costruzione sta procedendo velocemente.
Nella prossima e ultima puntata parliamo con Jacob van Rijs di “creative industries” e comunicazione.

Christiane Bürklein

https://www.mvrdv.nl/projects/amanora

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