08-08-2022

Festival des Architectures Vives 2022, Impermanence

Association Champ Libre,

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Montpellier, Francia,

Installazioni,

Mostra, Evento,

Il Festival des Architectures Vives di Montpellier, uno degli highlights per gli amanti delle installazioni urbane effimere che dal 2006 vivacizza nel mese di giugno la città francese e il suo ricco patrimonio architettonico, è stato dedicato all’impermanenza. La 16a edizione si è svolta all’insegna della consapevolezza che tutto è instabile e nulla immutabile.



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Festival des Architectures Vives 2022, Impermanence Seguiamo da molti anni il Festival des Architectures Vives, un’iniziativa organizzata annualmente dall'associazione Champ Libre, presieduta da Elodie Nourrigat e Jacques Brion architetti di Montpellier. FAV è una mostra pubblica grazie alla quale i visitatori, dal 2006, possono scoprire o riscoprire i luoghi storici della città di Montpellier, per lo più privati, attraverso un percorso che collega palazzi e cortili accessibili solamente per la durata del festival, ovvero quando vi vengono esposte delle installazioni create ad hoc.
In questa iniziativa per gli organizzatori è particolarmente importante dare spazio a una giovane generazione di architetti che propone, inventa, sperimenta ed esplora nuovi campi ideativi per il nostro ambiente. Quest’anno il tema del FAV, svoltosi dal 14 al 19 giugno 2022, è stato l’impermanenza, ovvero la condizione di precarietà, di provvisorietà. 
Mai come prima, dinnanzi a continui cambiamenti e transizioni avvenuti a un ritmo sempre più serrato, ci siamo resi conto della precarietà del nostro mondo. A tal proposito scrivono gli organizzatori sul sito dedicato al festival: “ciò che sembrava immutabile è stato messo in discussione e molte certezze sono state scosse. In questo contesto in cui tutti cercano punti di riferimento, l'architettura non può essere risparmiata e siamo consapevoli di questo stato.” Quindi con FAV si guarda oltre il patrimonio per indagare le tradizioni e la trasmissione della cultura. Un approccio che si è manifestato in dieci installazioni dal tocco decisamente leggiadro e poetico. Di queste ricordiamo le quattro premiate.
Il premio della giuria è andato a BOUTEILLE A LA MER di Kollektiv Gesamtkunstwerk, un collettivo di sei amici provenienti dal Belgio e dalla Germania. Questa installazione di bottiglie di vetro parte dall’idea che sono intrinsecamente soggette all'impermanenza, in quanto vengono utilizzate e riutilizzate da molte persone prima di essere riciclate. L’idea di fondo dell’opera è quindi quella del messaggio in bottiglia, dove lasciare appunto un messaggio a caso senza rivolgersi a nessuno in particolare, soprattutto con poche possibilità di essere ascoltato. Per ogni messaggio aggiunto, la trasparenza dell’installazione diminuisce, a ogni messaggio eliminato la trasparenza invece aumenta di nuovo, accentuando così la mutevolezza e transitorietà dell’opera.
Il premio del pubblico è stato assegnato a UNE ILLUSION D’ETERNITE di Malo Chabrol e Lucas Buti. Si tratta di colonne trasparenti in stile toscano che riprendono quelle dell'Hôtel de Griffy, in pratica delle clessidre giganti. Queste inducono i visitatori a una lenta contemplazione della scomparsa di elementi architettonici risalenti a diversi millenni fa. 
Due le menzioni d’onore. FRAGMENT di Chiara Vigneri & François Chantier. Delle forme geometriche elementari, costruite con materiali di recupero ricchi di irregolarità e alterazioni manifestate nel tempo, riflettono un dialogo dinamico con l’edificio storico in cui sono state inserite. CAELOSCOPE, di Alek Rokosz, a sua volta è uno strumento per osservare il cielo urbano, in quanto nelle città, dove gli edifici dominano il paesaggio, è sempre più difficile vedere il cielo. Siccome la pandemia e il confinamento delle persone ha reso arduo la vista dell’infinito, CAELOSCOPE mira a riportare lo sguardo verso l'alto, verso il cielo, che è sempre presente e diverso. In definitiva l’essenza stessa dell’impermanenza. Il tutto ottenuto tramite uno specchio in acciaio inossidabile che riflette il minimo cambiamento nell’ambiente. E non solo lo si può ruotare per esaminare il frammento della volta celeste desiderato.
Nella galleria riportiamo la panoramica completa delle opere presentate.
Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito del Festival des Architectures Vives che si conferma il laboratorio europeo d’idee per le installazioni urbane effimere.

Christiane Bürklein

Festival des Architectures Vives 2022
14 - 19 June 2022, Montpellier, France
Images: photoarchitecture festivaldesarchitecturesvives
- Jury Prize
BOUTEILLE A LA MER by KOLLEKTIV GESAMTKUNSTWERK: Killian Petracek, Anton V. Schmunk, Marcel Navid Sharifian, Kalieb Johanes, Anh Khoa Ngo, Timur Zhigaylo, Brussels // Belgium- Frankfurt am Main // Germany
- Public Prize
UNE ILLUSION D’ETERNITE by Malo Chabrol, Lucas Buti, Marseille, France
- Special mention 
FRAGMENT by Chiara Vigneri & François Chantier, Berlin // Germany
- Special mention 
CAELOSCOPE by Alek Rokosz, Krakow // Poland
- ENTRE DEUX VALSES by AMBLA: Morgane BERSON, Karen LE CORROLLER, Maxime MOLINARI, Marseilles - Béziers // France
-L'ILLUSION DE LA PERMANENCE by Atelier VYà: GAUQUELIN Achille & BOSSARD Timothée, Paris, France
- PAYSAGE EN SUSPENS
BoON Architecture + mock up : Jean-Nicolas Bouchard, Julie Bradette, Hugo Thibeaudeau, Thierry Thibaudeau, Véronique Côté
Quebec // Canada
- LA MAUVAISE HERBE NE MEURT JAMAIS by Atelier Mobile : Cristiano Tosco, Miriam Quassolo, Corrado Scudellaro, Fabrizia Muci, Francesco Paolo Rolfo - Torino // Italy
- ÉCHANTILLON T22U.RFU by Slow architectures & Mobiterre: Olivia Frapolli, Sébastien Soulez-Larivière, Rachid Mizrahi, Miki Nectoux - Montpellier // France
- LE CHATEAU DE CARTES by B.O: Joan BARDY, Jean ORLIAC - Barcelona // Spain

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