06-12-2019

Vector Architects: Restaurant y Sea nel distretto Beidaihe, Cina

Vector Architects,

Chen Hao, Su Shengliang,

Cina,

Ristoranti,

Dopo le note Seashore Chapel e Seashore Library, con il Restaurant y Sea Vector Architects completa il masterplan del complesso residenziale sulla Bohai Bay di Beidaihe New District, in Cina. Per Vector Architects il nuovo ristorante è un focolare dalla luce diffusa e in perpetua trasformazione.



Vector Architects: Restaurant y Sea nel distretto Beidaihe, Cina

Restaurant y Sea, o Ristorante e mare, di Vector Architects è il nome con cui è ormai noto l’ultimo edificio del complesso immobiliare voluto da Beijing Rocfly Investment (Group) Co., LTD. Ci troviamo sulla Bohai Bay di Beidaihe New District, in Cina, dove anni fa il gruppo ha commissionato allo studio Vector Architects lo sviluppo di un complesso residenziale di tipo turistico, direttamente affacciato sulla spiaggia. Oltre agli edifici abitativi, il masterplan dello studio cinese collocava una serie di servizi e strutture di intrattenimento: una cappella sulla riva del mare, la Seashore Chapel, e una sorprendente biblioteca in cemento, ancorata sulla spiaggia del Beidaihe, proprio come un relitto solitario, restituito dalle onde. Su Floornature parlammo di questo intervento vincitore del premio Archmarathon, che aveva fatto il giro del mondo dell’architettura. Accanto ad altre strutture culturali e per il tempo libero, il programma prevedeva la costruzione di un ristorante, che è stato completato ed è entrato in funzione alla fine del 2018 e da cui è possibile ammirare la Seashore library e il mare, come un unico scenario.
E’ con la biblioteca infatti che il nuovo ristorante del masterplan si relaziona, dal punto di vista della scala e del materiale da costruzione. Il cemento, lasciato a vista, è in entrambi i casi il momento di connessione tra l’architettura e il paesaggio: la materia nuda e grezza non impone superiorità del costruito sul naturale, al contrario il volume artificiale appare lavorato dal tempo, dagli elementi propri del contesto, dal mare, dai venti, dalle onde. Mentre però la biblioteca è posta sull’arenile e fronteggia il mare con fierezza, quasi fosse un baluardo della nostra civiltà, l’architettura del ristorante cerca la mimesi della natura grazie alle sue forme.
Innanzitutto l’ingresso degli ospiti si colloca in discesa, simbolicamente situando il piano del ristorante in uno spazio protetto e parzialmente nascosto. Il contrasto con la biblioteca si svela immediatamente: mentre essa è una “torre di osservazione” dell’infinito, che come tale non vuole alcun ostacolo di fronte a sé, il ristorante è il “focolare”, che accoglie e conforta. Il piano di effettivo svolgimento delle funzioni di ristorazione è quasi completamente vetrato e molte delle pareti sono scorrevoli, così ottenendo un’apparente sparizione fisica della struttura. Come contraltare la copertura, realizzata con il sistema a waffle, cioè un soffitto a cassettoni in cemento armato, mostra il suo imponente spessore all’esterno e così sembra fluttuare sull’inconsistente piano degli interni.
Osservando l’edificio in sezione, si nota che è stato costruito su tre livelli, non corrispondenti a effettivi piani calpestabili, ma solamente a tre piani materici differenti, a ognuno dei quali è affidato un diverso ruolo nella composizione. Dalla distanza, le alte fronde degli alberi circostanti e di quelli abbracciati dall’architettura all’interno dei patii, svettano sul piano cementizio, creando l’illusione di una foresta cresciuta sopra la copertura. Nella pratica il tetto è, nella sua parte centrale, un lucernario costituito da numerose aperture a sezione conica, che grazie alle travi waffle fanno filtrare una delicata luce diffusa nell’ambiente di ristorazione. Nel suo perimetro invece un percorso scoperto consente agli ospiti di salire ad ammirare il paesaggio e di sedersi nelle piccole piazze sopraelevate.
All’interno le travi del sistema Waffle minimizzano la quantità di pareti portanti, che sono collocate in corrispondenza dei patii (e poi nell’area dei servizi a nord). Questi giardini interni, che sfondano la copertura portando luce diretta, sono distribuiti a spirale nella pianta, assumendo la funzione di grandi pilastri che sostengono il peso della copertura. Grazie a ciò, per sopportare il carico di gronda sono sufficienti colonne di soli 120 mm di diametro, esili elementi in acciaio simili a tronchi d’albero, che idealmente si confondono con essi, trasformando il giardino in una foresta.
La copertura a cassettoni, posizionata più in alto rispetto alla linea di gronda, offre a chi entra una luce naturale diffusa e l’impatto su una spazialità ampia e ariosa. Le fronde svettanti, mosse dalla brezza marina, proiettano la loro ombra sui lucernari producendo un costante sfarfallio luminoso, sicché negli interni l’illuminazione appare in perpetua variazione. I patii fanno da quinte, dividendo e mettendo in connessione visiva gli spazi del ristorante. Coerentemente, la pianta è irregolare, con parti coperte che si irradiano verso il giardino interrotte dai patii, proprio se si trattasse di un organismo vivente in trasformazione.

Mara Corradi

Architecture/Interior/Landscape Design: Vector Architects
Principal Architect: Gong Dong
Project Architect: Kai Zhang
Design/Construction Management: Chen Liu, Dongping Sun
Design Team: Xiaokai Ma, Cunyu Jiang, Peng Zhang
Site Architect: Zhao Zhang, Dan Tu
Structural & MEP Engineering: China Academy of Building Research
Structural Consultant: Congzhen Xiao, Dewen Chu
Lighting Consultant: X Studio, School of Architecture, Tsinghua University
Client: Beijing Rocfly Investment (Group) Co., Ltd.
Location: Beidaihe New District, China
Structure: Concrete Frame-Shear Wall Structure
Building Material: Concrete, Steel, Laminated Bamboo
Building Area: 713 sqm (above ground 62 sqm/ underground 87 sqm)
Design Period: 10/2015-06/2016
Construction Period: 12/2016-01/2018
Photograph: © Su Shengliang (01-02, 04 – 14, 16), Chen Hao (03, 15, 17)


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