21-12-2022

ACRC: Xu Wei Art Museum and Qingteng Square, Shaoxing, Zhejiang

UAD Architectural Design & Research Institute of Zhejiang,

Tantan Lei, Fang Jia, Chenfan Zhang, Lanlan Jiang,

Cina,

Musei,

ACRC The Architectural Design & Research Institute of Zhejiang University sorprende con il progetto del Xu Wei Art Museum e dell’antistante Qingteng Square. Un nuovo landmark dedicato alla cultura sorge oggi tra le residenze storiche di Shaoxing, nello Zhejiang.



ACRC: Xu Wei Art Museum and Qingteng Square, Shaoxing, Zhejiang

Inserito nell’ambito del piano di rinnovamento culturale e urbanistico che sta coinvolgendo la città di Shaoxing, il museo dedicato a Xu Wei e la piazza Qingteng vengono inaugurati giusto in tempo per i festeggiamenti del 500° anniversario della nascita del celebre artista, nel maggio del 2021. L’intero progetto, che si compone di molte sezioni e si sviluppa insinuandosi nel tessuto residenziale antico, è a cura di ACRC, The Architectural Design & Research Institute of Zhejiang University, centro di sperimentazione, ma anche studio d’architettura che ha i suoi uffici all’interno del campus universitario. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti anche la selezione tra i finalisti del World Architecture Festival 2022. Molteplici le suggestioni in atto e le ispirazioni a cui guarda il gruppo di lavoro: da un lato la figura di Xu Wei, artista, calligrafo, poeta cinese, genio vissuto nel Cinquecento a cui è riconosciuto il merito di aver influenzato la pittura cinese moderna e contemporanea, nato proprio nell’attuale Shaoxing. Gli architetti guardano ai suoi soggetti naturalistici, disegnati con la particolare tecnica dell’inchiostro spruzzato, per tratteggiare non soltanto il progetto del paesaggio urbano in cui si inserisce il nuovo museo, ma anche i suoi cromatismi netti, vale a dire i rapporti tra superfici chiare e scure, tra vuoti e pieni, tra piazze e percorsi. Dall’altro lato, l’intenzione di ricreare uno scenario concreto a partire dall’immaginario di Xu Wei si innesca con la reale trama urbanistica di questa zona di Shaoxing, con il disegno fitto e minuto delle abitazioni storiche e dei cortili, nudi o piantumati. Tra questi proprio l’ex residenza di Xu Wei, una modesta ma amena dimora costruita intorno a un giardino che oggi ospita il Qingteng Bookstore.
La necessità di realizzare un grande centro espositivo per l’arte, che fosse anche un landmark e una piazza, un punto di riferimento non solo per i visitatori ma anche per gli abitanti del quartiere, spingeva poi a fare un salto di scala nelle volumetrie, in una sorta di esito di mediazione tra passato e attualità, inventando la dimensione spaziale dell’oggi e del prossimo futuro. Osservando la planimetria si comprende l’inserimento dei diversi blocchi che compongono il museo e i suoi servizi correlati nel rimarcato sistema assiale in direzione est-ovest, frammentando l’architettura all’interno del tessuto preesistente come se ne fosse sempre stato parte. Dove invece si nota il passaggio di scala è nelle sezioni sulla piazza e su strade e vicoli che ancora solcano in più direzioni il lotto, in cui si evidenzia lo sviluppo verticale fino al secondo piano, che offre respiro agli spazi espositivi facendoli emergere rispetto all’altezza media.
Ma anche in questo aspetto la sensibilità architettonica fa entrare l’elemento tradizionale, espresso nella forma dei tetti che rimanda alla pagoda e alle coperture delle stesse abitazioni circostanti, smaterializzando ulteriormente l’impatto della grande opera, senza ridurne, anzi rendendo familiare e comprensibile ai più, l’impatto di chi se la trova di fronte per la prima volta.

Continuando la lettura della pianta, il corpo principale del Xu Wei Art Museum si compone di due volumi su due piani, uno a est e uno a ovest, con sale espositive simmetriche rispetto a un volume centrale, anch’esso su due livelli, che funge da asse distributivo. Questo elemento della composizione che sovrasta verticalmente gli altri, mostrando così anche la propria preminenza, taglia trasversalmente l’intero spazio, dall’accesso nord all’ingresso principale a sud affacciato sulla piazza. Ha la funzione di foyer al piano terra mentre al piano superiore a doppia altezza presenta uno spazio versatile che può fungere da luogo di ritrovo e centro nevralgico. L’apertura di piccole corti su entrambi i livelli migliora la permeabilità interna, la capacità di orientarsi e la percezione della vita all’esterno, realizzando spazi di decompressione che migliorano l’esperienza della visita. Il dialogo tra esterno e interno trova un luogo di elezione al piano alto del volume centrale, grazie alle facciate trasparenti a tutta altezza realizzate sia sul fronte nord che sul fronte sud, quello della piazza.
Quest’ultima costituisce un progetto nel progetto, ma è anche elemento chiave della valorizzazione del museo come luogo di riferimento urbano e simbolico. A rappresentazione dell’idea di corte tipica della città cinesi, diventa spazio di ritrovo non solo della famiglia ma della società intera. L’alienazione che può verificarsi in grandi spazi aperti è qui scongiurata dalla differenziazione di funzioni ed elementi di svago a creazione di un paesaggio antropizzato. Proseguendo il segno espresso dalle facciate, la piazza "solleva" due colline a pagoda che diventano rampa per le corse dei bambini, belvedere, gradinata per assistere a spettacoli e performance, e molto altro. Approfittando dello spazio creatosi sotto la collina a est, il progetto nasconde inoltre il centro informazioni per i visitatori protetto da grandi vetrate.
Un commento a parte merita la tavolozza materico-cromatica, che è un omaggio ai forti contrasti dei disegni a inchiostro di Xu Wei, ma anche guidata dall’assonanza con il paesaggio urbano del quartiere. Il profilo di copertura in metallo nero evidenzia le superfici parietali in granito bianco posate verticalmente. La piazza invece è un manto uniforme di pietra grigia che trova sottili variazioni negli stili di posa o nell’inserimento di aree verdi e piantumate, creando così spazi particolari in cui ritrovarsi.

Mara Corradi

Architects: UAD – ACRC (The Architectural Design & Research Institute of Zhejiang University)
Lead Architect: Huifeng Hu
Design Team: Huifeng Hu, Lanlan Jiang, Chenfan Zhang, Lifan Han, Jinyun Zhu, Pengfei Li
Structure Design: Jie Zhang, Xu Chen, Junfeng Lv, Ziwen Ding, Zeping Shen, Xiaodong Chen
Area: 8504 sqm
Year: 2021
Location: 33 Houguan Lane, Yuecheng District, Shaoxing, Zhejiang (China)
Client: Shaoxing Cultural Tourism Group Co., Ltd.
Water: Jiasong Yi, Yuran Shao
Hvac Design: Dahong Pan, Yongmei Li
Electrical Design Team: Wei Zhang, Liang Yu, Zhizhi Du
Weak Current Detail Design: Hua Lin, Minjie Ye, Guozhong Yang
Landscape Design: Weiling Wu, Jietao Wang, Di Wu, Jing Zhu, Dandan Ao, Ying He, Teng Lin
Interior Design: Ran Chu, Wanlin Liu, Junzheng Wang, Wenbin Mei
Exhibition Design: Tongqing Zhao, Shuang Liang, Wei Chen, Shizhen Huang, Xiaotong Sun
Lighting Design: Xiaodong Wang, Yanqiu Zhao, Dongming Fu, Baile Feng, Xuhui Wu
Curtain Wall Design: Jiongjiong Shi, Jieneng Wang, Yuzhuang Duan, Jie Zhang
Foundations: Quanbiao Xu, Kai Zeng
Bim Design: Shunjin Zhang, Wei Ren, Yitao Yan, Qibo Wang
Council: Chaojun Fang, Qing Wang, Sai Miao, Sijia Bei, Yanqi Li, Li Chen
Construction Contractor: Zhejiang Qinye Construction Engineering Group Co. Ltd.
Partners: Consortium of Zhejiang Xingrui Curtain Wall Decoration Engineering Co. Ltd. The Forbidden City Publishing House and Guangdong Jimei Design Engineering Co. Ltd.

Photographs: (01-03; 06-10; 12-16; 18-21) Tantan Lei, (4) Fang Jia, (17) Lanlan Jiang,(05) Chenfan Zhang 11 (ACRC)
Sketch by Hu Huifeng (23)


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