Tropical Space e lo studio laboratorio della Terra Cotta

Terra Cotta Studio è il nome dato dagli architetti vietnamiti Tropical Space al progetto di un laboratorio per un artista ceramista sulle rive del fiume Thu Bon, a Dien Phuong, nel centro del Vietnam.
L’uso del mattone e la forma architettonica realizzano un macro-oggetto che è espressione del proprio contenuto, il laboratorio di fabbricazione e di esposizione di oggetti in terracotta dell’artista Le Duc Ha. Le Duc Ha è oggi un marchio che eredita gli stilemi e le tecniche produttive della tradizione Chama del Vietnam centrale: vasellame, statue e oggetti decorativi, lampade in argilla si producono ancora nella zona all’interno di un tessuto produttivo che ancora oggi offre sostentamento a buona parte della popolazione.
La struttura è un cubo di 7 metri per lato, con quattro facce in mattone a vista, a loro volta suddivise in sei quadrati, a formare una griglia piena, ma poi frammentata con superfici di riempimento traforate. Il progetto studia un certo numero di decori nella posa del mattone e li distribuisce sulle facciate in modo da creare variazioni e movimento, con feritoie funzionali anche alla ventilazione naturale interna. 

All’interno lo sviluppo è su tre piani dove il piano terra, in cui si trova il laboratorio dell’artista, è diviso in modo netto dagli altri due piani con una soletta in cemento, in cui un grande vuoto circolare centrale spalanca la vista sulla struttura soprastante. La soletta è svincolata dal confine murario in mattoni e si regge su quattro pilastri quadrati; essi spariscono nella maglia del telaio ligneo che, principiando da terra, sale fino al soffitto vetrato e si articola in una griglia tridimensionale. L’architettura costruisce una serie di livelli spaziali in un involucro dalla forma geometrica semplice. A una superficie esterna più protettiva, anche se in grado di far filtrare la luce, segue un’architettura immateriale e fatta soltanto di montanti e traversi in legno, su cui si poggiano le passerelle che consentono il transito e piani incastrati nel modulo: essi fungono talvolta da sistema espositivo per le opere in ceramica e talvolta da semplice appoggio per accomodarsi e bere il the.
Arrivando poi al cuore del volume si scopre il vuoto spaziale, necessario per ammirare, girando su se stessi, la costruzione circostante. Così l’architettura si fa belvedere, sull’interno espositivo e sul paesaggio, in basso verso il laboratorio più in ombra e riservato e in alto verso il cielo in assenza di soffitto, essendo la struttura chiusa semplicemente da un piano di vetro. 

L’ultimo recinto, inteso anche in senso metaforico, è quello di canne di bambù all’esterno dello studio, funzionale all’essiccazione dei pezzi lavorati in argilla. Esso ripete il perimetro quadrato alla base del progetto, ma resta alla quota di circa un metro, la quota dell’artista seduto nel suo laboratorio all’interno.
La struttura architettonica concretizza i gesti del ceramista: la sua opera principia dal terreno, dall’argilla e dall’acqua e una volta pronto viene lasciato a essiccare all’esterno per poi essere posizionato in quota, una volta che ha perduto tutta l’acqua ed è pronto per essere esposto ufficialmente.

Mara Corradi

Architect: Tropical Space Co.,Ltd
Collaborators: Nguyen Hai Long, Tran Thi Ngu Ngon, Nguyen Anh Duc, Trinh Thanh Tu
Location: Dien Phuong, Dien Ban, Quang Nam Province (Vietnam)
Year: 2016
Construction: Local workers 
Site area: 49 sqm
Building area: 98 sqm
Structure in clay solid brick, solid wood, concrete
Bamboo frame
Photographs: © Oki Hiroyuki 

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