03-11-2021

H&P Architects: Recupero del parco Mao Khe Mining, Vietnam

H&P Architects,

Le Minh Hoang,

Mao Khe Town, Vietnam,

Infrastrutture, Edifici Pubblici,

Grazie al progetto di H&P Architects, il parco minerario di Mao Khe, in Vietnam, è stato riqualificato e restituito alla città: impiegando materiali di recupero dalle vecchie attrazioni smantellate, la nuova piazza verde accoglie molteplici spazi attrezzati per attività collettive.



H&P Architects: Recupero del parco Mao Khe Mining, Vietnam

Si è concluso il progetto di recupero dell’ex-parco minerario di Mao Khe, in Vietnam, a opera dello studio H&P Architects. Si tratta di un sito di circa 3,3 ettari collocato nel centro-nord dell’area urbana di Mao Khe, celebre perché in origine era il centro di estrazione mineraria della zona. Nel corso del tempo il suo progressivo abbandono aveva fatto emergere anche la sua natura insalubre e la ripercussione sulla salute degli abitanti nelle immediate vicinanze.
La realizzazione di un parco urbano negli anni ’90 aveva costituito un primo gesto di restituzione dell’area ai cittadini, creando una serie di attrazioni di diverso tono. Cinema e piscina, un piccolo zoo per animali, una ruota panoramica e un parco divertimenti erano stati messi insieme a statue alla memoria dei minatori, in uno spazio frammentato privo di un sistema di percorsi in grado di connetterli. Una recinzione metallica circondava tutta l’area, di fatto impedendo la sua fruizione diretta e spontanea da parte degli abitanti più prossimi.
Quando lo studio H&P Architects è stato incaricato di riqualificare questo spazio pubblico, dopo quasi trent’anni gran parte delle strutture costruite erano deteriorate e il sito versava in stato di abbandono.
L’architettura per il benessere della comunità e l’intenzione di progettare spazi accoglienti, anche quando si tratta di ambiti privati che confinano con quelli pubblici, è il punto di partenza del lavoro di H&P Architects. Il concetto di restituzione dello spazio allo scopo della condivisione spinge spesso questo studio a lavorare sul tema del confine, realizzando strutture leggere che si trasformeranno nel tempo, grazie all’interpretazione dei suoi abitanti e grazie all’inserimento dell’elemento naturale. Con l’analisi di questo sito, gli architetti raccontano che in Vietnam le “piazze” occupano solo lo 0,004% della superficie urbana, che si traduce in circa 0,02 metri quadrati pro-capite, sottolineando l’estremo bisogno di spazi pubblici aperti e condivisibili in contrapposizione al consumo di suolo privato.
L’analisi preliminare dell’ex-sito minerario ha evidenziato un dislivello variabile dai 2 ai 5 metri. Avendo il parco una superficie di oltre tre ettari, costituisce dunque un luogo di impronta urbana considerevole. Il progetto mette in evidenza la necessità di uno studio dei percorsi che lo rendano vivibile e attraversabile, avvicinando così le zone con cui confina, invece di essere da ostacolo alla loro comunicazione. Nasce perciò lo slogan “trasformare gli ostacoli in ponti” con cui H&P abbatte la prima barriera percepita, vale a dire i 600 metri di recinzione metallica che circondava il sito, spesso pericolosa e ricettacolo di sporcizia. In questo modo i terreni privati sono lambiti da quello pubblico e le strade e i marciapiedi possono connettere direttamente il parco con la città.
Spazi esistenti come rampe di scale, spianate o monumenti da preservare riescono a essere vissuti oggi come un tutt’uno grazie a un nuovo progetto di percorsi che si intersecano spingendo i passanti alla scoperta continua. Per ottenere questo schema di camminamenti pedonali i progettisti raccontano di essersi ispirati al logo a cinque anelli dei Giochi Olimpici, simbolo dell’unione tra gli uomini senza distinzioni attraverso lo sport, la cultura e l’educazione. Lo scopo è disegnare un luogo urbano unitario che coinvolga, mediante il passaggio attraverso diversi momenti simbolici, in un libero circuito di contemplazione storico-naturalistica.

Elemento di ulteriore interesse del progetto, finalizzato a ridurre drasticamente la spesa, è la decisione di riutilizzare quanto più possibile della recinzione e delle strutture metalliche rimosse nella trasformazione del parco come materiali per la costruzione delle nuove “attrazioni”. Il Big laurel wreath è un percorso circolare disegnato attorno a un’aiuola di fiori e piante: sormontato da una struttura in ferro che un giorno potrà essere ricoperta di verde, è costruita usando elementi della vecchia ruota panoramica del parco e pannelli decorati della recinzione esterna. Il Memory Kite è uno spazio multifunzionale e per il cinema all’aperto che nasce dalle ceneri del vecchio cinema abbandonato. Ispirandosi a un aquilone, lo studio H&P ha disegnato una copertura per piccole mostre o incontri in grande libertà, realizzata ancora con parti di recupero.
I bagni pubblici sono nel Toigetation 3, tre volumi in mattone con una copertura di pannelli di recinzione e tubi d’acciaio di recupero ancorati a terra. I tre blocchi sono posizionati sfalsati, in modo da garantire la giusta privacy e in modo da mimetizzare la loro funzione all’interno del parco.
E così altri punti di incontro come lo zig-zag roof, che fa da centro nella piazza della memoria e guarda all’open air theatre festival square, o come i monumenti ai minatori, le fontane e i percorsi dedicati allo sport. Su oltre 1 ettaro e mezzo di superficie adibita a prato con 200 nuovi alberi si innestano rampe per facilitare l’accesso di persone con disabilità fisica, sentieri pedonali, piccole piazze pavimentate in granito.

Mara Corradi

Architects: H&P Architects www.hpa.vn
Location: Mao Khe Town, QuangNinh Province, Vietnam
Team: Doan Thanh Ha, Tran Ngoc Phuong, Nguyen Manh Hung, Tran Van Duong, Dang Xuan Hoa, Luong Thi Ngoc Lan, Nguyen Hai Hue.
Land area: 3,3 ha
Reused materials: fence, steel tube, metal roofing sheet, iron decorative pieces, brick
Completed: November 2019
Photographer: Le Minh Hoang


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