05-04-2022

Salty Architects per la Gordon Gallery a Gerusalemme

Salty Architects,

Gideon Levine,

Gerusalemme,

Gallery,

Interior Design, Recupero,

Gordon Gallery, una delle istituzioni artistiche più rinomate e di lunga data di Tel Aviv, ha incaricato lo studio israeliano Salty Architects di trasformare una vecchia officina industriale, ubicata nella zona Sapir Center di Gerusalemme, in un nuovo e attesissimo spazio espositivo.



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Salty Architects per la Gordon Gallery a Gerusalemme La Gordon Gallery è stata fondata nel 1966 da Yeshayahu (Shaya) Yariv a Tel Aviv e deve il suo nome alla prima strada nel centro della città in cui si trovava: Gordon Street. Lavora, fin dai suoi albori, con gli artisti più importanti e influenti della scena locale, come Raffi Lavie, Aviva Uri, Yossef Zaritsky, Uri Lifshitz, Ofer Lellouche e molti altri dei maggiori creativi israeliani. 
A dicembre 2021 questa storica galleria ha aperto una seconda sede a Gerusalemme. Uno spazio nato dal recupero e trasformazione di una vecchia officina abbandonata, situata nella zona industriale Sapir Center a sud-ovest della città. Un quartiere interessante, in quanto ospita grandi edifici industriali, dedicati principalmente all'industria leggera, ma soprattutto diversi studi di artisti, l'istituzione educativa ebraica Yeshivas e la filiale ultraortodossa della Bezalel Academy of Art and Design, Oman, che si vi trova proprio accanto.
Per realizzare un tale progetto di trasformazione Amon Yariv, direttore della Gordon Gallery, ha coinvolto e incaricato lo studio Salty Architects, co-fondato dagli architetti Hadar Menkes e Motti Rauchwerger
Questo ha iniziato il lavoro esplorando la nuova funzione dell’edificio da recuperare, ovvero mettere in mostra al meglio le opere d’arte. L’intervento ha così previsto la rimozione della facciata industriale, proprio in coincidenza con la porzione di edificio dedicata alla galleria. Uno spazio di 240 metri quadrati posizionato al terzo piano. Questa è stata quindi sostituita con grandi finestre dagli infissi in acciaio e una tenda semitrasparente, utile per modulare la luce naturale. Un gesto progettuale che non solo apre alla luce ma anche al dialogo con il contesto urbano. Va infatti segnalato che i concetti di apertura e trasparenza non sono stati solamente definiti in chiave architettonica, ma riflettono pure la filosofia della Gordon Gallery. Infatti, come nella sede di Tel Aviv, anche nell’ex vecchia officina di Gerusalemme tutti gli ambienti sono accessibili ai visitatori, inclusi biblioteca e archivio. E non solo, mancando la lobby d’ingresso si accede direttamente nello spazio espositivo.
Dal punto di vista formale la nuova galleria è un rettangolo lungo di circa 20 metri e riceve luce dai lati corti, motivo per cui gli uffici, i magazzini d'arte e le toilette sono stati collocati al centro dello spazio. Uno stratagemma compositivo che permette un'illuminazione ottimale, tanto nella parte anteriore quanto in quella posteriore dell'esposizione.
Raccontano gli architetti Motti Rauchwerger e Hadar Menkes di Salty Architects in una nota stampa: "La sfida era di distinguere lo spazio dall'ambiente circostante senza essere ostentato. All'interno della galleria abbiamo progettato uno spazio circolare, ed è importante che ci si possa muovere nello spazio ed essere sorpresi. Una delle sorprese è stata la luce naturale in questa zona industriale. Una volta aperta la facciata, ci siamo resi conto che una meravigliosa luce naturale permea lo spazio”. Luce e permeabilità sono quindi e a tutti gli effetti i punti cardine di questo interessate recupero. 
La Gordon Gallery è ora una presenza distinta nella zona industriale, senza però cercare a tutti i costi di esserne protagonista. Possiede comunque un certo understatement, specialmente la sera quando la sua luce diventa un landmark visibile da lontano senza perdere il suo senso di appartenenza alla zona Sapir Center. In definitiva Gordon Gallery si propone come un nuovo “place-to-be” per gli amanti dell’arte, un’aggiunta importante per il quartiere e i suoi frequentatori.

Christiane Bürklein

Project: Salty Architects
Location: Jerusalem, Israel
Year: 2021
Images: Gideon Levine

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