07-09-2021
Biofilia, nEmoGruppo Architetti al Fuorisalone di Milano
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La progettazione biofilica, per lo studio che rappresenta Alessandra Barilato, è il deliberato tentativo di creare ambienti che stimolino la biofilia stessa ispirandosi alla natura, viene infatti utilizzata anche per gli spazi artificiali, come case private, scuole, ospedali, uffici e luoghi pubblici in generale. Spiega l’architetta: “Dal momento che l’esperienza con la natura può sollecitare una rapida risposta rigenerativa del corpo, una progettazione capace di rimetterci in contatto con la natura – la progettazione biofilica appunto – è essenziale per consentire alle persone di avere l’opportunità di vivere e lavorare in luoghi e spazi sani, con minore stress e maggiore benessere”.
Durante il suo intervento, riferirà dei vari studi effettuati a livello mondiale negli ultimi 35 anni, in quanto dimostrano l’efficacia della biofilia in diversi campi. Per esempio, leggendo che una progettazione biofilica in ambito scolastico può aumentare i tassi di apprendimento del 20-25%, non solo in riferimento ai risultati dei test ma anche in merito ai livelli di concentrazione e frequenza, ci si può chiedere come mai non si applicano tali semplici principi proprio nella scuola, oppure negli ospedali. Ne è testimonianza il Mount Sinai Hospital di New York, una struttura in cui è stata introdotta un’area a supporto della terapia intensiva dove apposite recharge rooms biofiliche servono da “zone cuscinetto” per gli operatori sanitari. A tal proposito racconta Barilarlo: “Ricorrere alla natura come elemento di rigenerazione e di aiuto può essere una strada per impostare una nuova riconfigurazione degli spazi di cura in cui riconnettere i luoghi della salute alle persone”.
In definitiva tutto ciò non richiede grandi risorse, se si viole ottenere un grande effetto sul benessere psicofisico delle persone, e questo vale anche per gli spazi della propria abitazione. Alessandra Barilaro in effetti racconta di come la biofilia sia strettamente legata alla nostra emotività e lo fa per esperienza diretta, in quanto durante la prima ondata pandemica stava insegnando in remoto e ha avvertito le difficoltà e lo stress, dovuti al confinamento, da parte degli studenti. Proprio in quel momento difficile, poter intervenire con pochi gesti nello spazio abitativo, anche a budget ridotto, come aggiungere delle piante, usare delle stoffe o migliorare lo sfruttamento della luce naturale, ha cambiato in meglio la situazione dei suoi alunni. Insomma, a pensarci bene, la progettazione biofilica è a tutti gli effetti chiaramente sostenibile, anche economicamente.
Christiane Bürklein
Talk: Biofilia nell’architettura degli interni
Architetti: Alessandra Barilaro, nEmoGruppo Architetti
8 Settembre, ore 12 presso DDN HUB, Castello Sforzesco - Milano, Piazza del Cannone
Immagini: courtesy of nEmoGruppo Architetti
Ulteriori informazioni: