23-09-2022

Traverso-Vighy: Campus Salvagnini a Saregno, Vicenza, Italia

Traverso-Vighy architetti,

Alessandra Chemollo,

Vicenza,

Centri Commerciali,

Salvagnini chiede a Giovanni Traverso e Paola Vighy di trasformare la sua storica sede in uno stabilimento d’avanguardia. Un sorprendente nuovo volto aziendale, figlio della progettazione digitale e della prefabbricazione spinta, ma anche dello studio della luce per il benessere di dipendenti.



Traverso-Vighy: Campus Salvagnini a Saregno, Vicenza, Italia

Nei dintorni di Saregno, nella campagna veneta, in Italia, lungo la strada che porta il nome dell’ingegnere che lo fondò, si può oggi visitare lo stabilimento Salvagnini, recentemente ristrutturato dallo studio Traverso-Vighy. Lo scopo era aprire le porte al pubblico e rendere manifesti i principi dell’Industria 4.0.
Nata a Milano alla fine degli anni Sessanta del Novecento, la Salvagnini è una delle aziende italiane figlie del miracolo economico del dopoguerra. Nel 1974, grazie a sovvenzioni per l’industrializzazione delle zone agricole, l’ing. Guido Salvagnini costruì il suo stabilimento ai piedi dei colli berici: una campata produttiva, collegata a uffici e parcheggio attraverso un lungo corridoio, futuro asse di sviluppo di un estesa area industriale, che oggi conta 44.000 mq di superficie coperta e 900 dipendenti.
La scelta di affidare a Giovanni Traverso e Paola Vighy la nuova immagine del proprio stabilimento principale e la costruzione di un’area dedicata alla formazione e alla ricerca nasceva dall’esigenza di testimoniare a clienti e visitatori i valori e i metodi applicati nella struttura della nuova fabbrica.
I progettisti trovarono uno stabilimento fondato sull’efficienza produttiva, ma non più aggiornato sullo sfruttamento razionale delle risorse energetiche, sul benessere dei dipendenti, con uno squilibrio tra spazio costruito e spazio verde all’interno del sito industriale.
Seguendo la linea progettuale già messa in atto in altri punti dello stabilimento, si decide di abbattere l’edificio a un piano, prospiciente l’area d’ingresso, sostituendolo con un blocco a due livelli che riorganizza il programma, riducendo la superficie edificata in favore di un maggiore spazio in natura. Oggi oltre il parcheggio, i visitatori sono accolti in un ampio giardino, dominato da un vecchio e frondoso albero caducifoglie.
Questo pensiero è stato seguito anche nella ristrutturazione degli interni produttivi e dei nuovi spazi di interfaccia con il pubblico. Un esempio evidente è la reception, il volume di raccordo tra lo showroom riqualificato e la nuova academy, dalla struttura permeabile, di vetro, legno e acciaio, che consente a chi giunge dal parcheggio di scorgere oltre la sua massa, fino alla corte esterna. Qui un altro giardino pavimentato in legno unisce la “piazza” coperta dell’area formazione da un lato con il piano espositivo dello showroom dall’altro, estendendo gli spazi di lavoro e di incontro anche all’esterno e idealmente riprendendo le fila di quel dialogo tra l’uomo e la natura, un tempo interrotto dal sito industriale.

In tema di sostenibilità, l’approccio di Giovanni Traverso e Paola Vighy è da anni preciso e coerente, adottando la prefabbricazione spinta e applicata a materiali diversi, così ottenendo la reversibilità del progetto costruito. Contrariamente a quanto si sarebbe portati a pensare, queste scelte non implicano nel percorso dei due architetti un rigetto verso tecniche e figurazioni proprie del mondo artigianale e “classico”, ma una proficua sinergia che evita esiti architettonici di natura fredda e banale.
Nel caso del campus Salvagnini, la combinazione di materiali prefabbricati differenti come legno e acciaio e l’accurata progettazione, anche figurativa, delle singole componenti hanno uno scopo strutturale e di economia delle risorse, ma anche funzionale al benessere della persona che abita lo spazio, sia in modo continuativo che occasionale.
All’interno del campus ne è un esempio l’edificio dello showroom, costruito totalmente con processi digitali e con assemblaggi a secco (lamiere e profili tubolari tagliati al laser, pannelli in Xlam lavorati a controllo numerico), sormontato da un sistema fotovoltaico di produzione dell’energia. Un modello in grado di raggiungere un notevole grado di reversibilità e riciclabilità del costruito. La sezione evidenzia tuttavia il rimando ai tradizionali sistemi di copertura a shed propri del mondo dell’industria, il raffinato disegno dei profili e delle travi, l’illuminazione studiata per mantenere costante il benessere del lavoratore e la presenza di fondali, come scenografie che indirizzano l’attenzione. Tutti elementi che avvicinano questo intervento piuttosto a quello di una galleria espositiva, uno spazio in cui percepire il fascino dell’industria. Un’ispirazione accennata anche dai progettisti che commentano: “L’interno dello showroom è un grande spazio tecnologico, silenzioso, pulito e in piena luce naturale, davvero lontano dall’immagine tradizionale dell’officina meccanica. La sua struttura è stata ragionata secondo principi museali: flessibilità nel layout espositivo, sistemi di illuminazione d’accento e fondali tessili intercambiabili.”
La nuova academy segue quindi tali concetti di leggerezza e trasparenza finalizzati al benessere dell’uomo. Disegnata come una piazza coperta, presenta al centro un volume circolare vetrato al piano terra sormontato da un auditorium per 150 persone, collegato da passerelle sospese su scenografiche colonne a Y. Un luogo di incontri aziendali e anche di pubblico spettacolo potenzialmente aperto alla comunità locale. Come punto di scambio tra l’azienda e i visitatori esterni, al suo interno presenta poi sale riunione e posti di lavoro accomunati da viste su paesaggio come sulla piazza comune.
Tornando all’esterno, è una rossa vela in acciaio ad attrarre l’attenzione. Indipendente rispetto agli edifici e realizzata con profili ad H e lamiere architettoniche, orienta i visitatori all’ingresso, funzionando anche come sistema di isolamento termico.

Mara Corradi

Architects: Traverso-Vighy architetti, Giovanni Traverso e Paola Vighy https://www.traverso-vighy.com/
with Cristina Baggio, Stefania Dal Bianco, Elena Panza e Valeria Pesavento
Client: Salvagnini Italia spa
Location: via Ing. Guido Salvagnini, 51 Sarego, Vicenza (Italy)
Steel and wood structures: Alberto Crosato
Concrete structures: Massimo Nardi
Mechanical plants: Paolo Lucatello
Electrical plants: Cristiano Stellin
Construction management: Massimo Nardi, Daniele Bertoldo
Safety and site management: Luca Gonnella
Year: 2020
Site area: 12,256 sqm
Built area: 4,122 sqm
Photos by: Alessandra Chemollo http://alessandrachemollo.it/


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