28-11-2018

OFFICE Kersten Geers David Van Severen: Solo house a Matarrana

OFFICE Kersten Geers David Van Severen,

Bas Princen,

Barcellona, Spagna,

Housing, Ville,

E’ stata costruita la seconda architettura del programma abitativo Solo Houses a Matarrana, in Spagna. Il progetto di OFFICE Kersten Geers David Van Severen per la nuova Solo House è un doppio anello in cemento con pareti trasparenti, traforate e scorrevoli.



OFFICE Kersten Geers David Van Severen: Solo house a Matarrana Nella regione della Matarraña, il territorio montuoso a sud di Barcellona, è sorta la seconda Solo house, esperimento abitativo che rientra in un ambizioso programma edilizio  “senza committenza” chiamato Solo Houses. Dopo la prima architettura completata nel 2013, su disegno del duo cileno Mauricio Pezo & Sofia von Ellrichshausen a Cretas, è possibile oggi ammirare un’altra sperimentale architettura per le vacanze sulla sommità di uno degli altopiani di Matarraña, la Solo house dei belgi OFFICE Kersten Geers David Van Severen.
In comune il luogo, una terra rocciosa dove vigneti e oliveti crescono rigogliosi tra una vegetazione lussureggiante, ma anche il punto di vista. Come la Solo Pezo, la villa di OFFICE Kersten Geers David Van Severen sembra volersi celare tra gli alberi ad alto fusto, isolato, ieratico monumento a se stessa e alla contemplazione della natura come percorso quotidiano.
Ancora in comune il materiale da costruzione, il calcestruzzo a vista, superficialmente liscio, nel progetto di OFFICE Kersten Geers David Van Severen a disegnare una geometria rigorosa, quella dell’anello. Due anelli di cemento di 45 metri di diametro sovrapposti formano pavimento e tetto e tra essi, a sostegno strutturale, quattro file diritte di otto colonne a vista ancora in cemento. La dimensione metaforica potrebbe essere varia: dalla navicella spaziale UFO al “Your rainbow panorama”, la passerella circolare di vetro colorato dell’artista Olafur Eliasson posta sul tetto del museo d'arte ARoS a Aarhus. Ma anche l’ipotesi avanzata da Bas Princen, il noto fotografo che ha realizzato il servizio alla Solo house, è interessante: egli suggerisce che gli architetti belgi si siano ispirati all’aquilone a traliccio tetraedrico di Alexander Graham Bell, che studiò proprio questo tipo di “giocattoli” prima di sperimentare la costruzione di veri aeroplani.
Si potrebbe dire dunque che quest’opera abbia a che fare, in maniera indiretta, con il volo. La sua totale assenza di vincoli apparenti con il terreno, se si esclude la gravità della sua materia strutturale, alimentano l’idea di una casa temporanea quale effettivamente è una casa per le vacanze. Pochissimi setti murari suddividono gli ambienti scanditi funzionalmente tra zona giorno, zona notte, zona ospiti e piscina. Pareti trasparenti, precisamente lastre di policarbonato (anche questa una scelta di leggerezza) a tutta altezza tagliano la pianta in quattro settori formando un quadrato vetrato che si affaccia sull’interno dell’anello. Verso l’esterno invece le facciate ad arco sono lamiere traforate scorrevoli che creano una sorta di barriera percettiva, ma allo stesso tempo consentono alla luce di filtrare.
Accolgono gli ospiti degli interni scarni, con pavimenti di cemento lucidato, poche opere d’arte o oggetti di raffinata manifattura, come gli arredi di Richard Venlet e dello studio Muller Van Severen.
Come nella Solo Pezo, l’impianto generale è guidato dalla ricerca della simmetria che appare l’unico elemento a sancire la separazione concettuale tra l’opera e il suo contesto naturale.
In questa esplorazione dei confini spaziali, nell’indeterminatezza tra dentro e fuori, tra protezione e libertà, tra artificiale e naturale sta lo sforzo progettuale di ridurre lo spazio costruito, di renderlo quasi invisibile, di fare in modo che le sue qualità sottolineino quelle naturali dell'ambiente circostante. La casa come luogo in cui dalla dimensione selvaggia non sia necessario difendersi, proteggersi, isolarsi, nascondersi. La trasparenza, la leggerezza, la flessibilità, l’assenza di oggetti e strutture, in modo ancora più convinto che nella Solo Pezo, qui asserviscono l’architettura alla preesistenza incontaminata, annullando ogni confine.
E in questo senso è coerente la scelta di completa autosufficienza energetica, dal momento che il terreno non è collegato a alcun servizio.
I pannelli fotovoltaici posizionati sul tetto ad anello forniscono energia termica ed elettrica che sarà immagazzinata, mentre l’acqua viene ricavata dal terreno e depurata dopo l'uso. La cosa straordinaria è che l’artista Pieter Vermeersch abbia trasformato questi volumi tecnici in una installazione site-specific applicando vernice acrilica: le sfumature sui serbatoi cilindrici trasportano le immagini di questa casa in una dimensione pittorica, in una realtà rappresentata, messa in scena che ben si esplica nei disegni di OFFICE Kersten Geers David Van Severen.

Mara Corradi

Architects: OFFICE Kersten Geers David Van Severen
Design Team: Kersten Geers, David Van Severen, Jan Lenaerts, Inga Karen Traustadottir, Pierre Gernay, Joshua Braegger, Jacopo Lugli, Santiago Giusto
Structural engineer: UTIL Struktuurstudies
Local Architect: Diogo Porto
Client: Solo Houses (Christian Bourdais)
Location: Matarrana, Spain
Gross useable floor space: 572 m2
Lot size: 1590 m2
Start of work: 2012
Completion of work: 2017
Materials: Concrete roof, Polycarbonate sheets, stretched aluminium make up the sliding facade. Polished concrete floors, polished inox on doors and cladding walls. Leather clad walls. Exposed I beams in glass facade. Concrete containers on roof, two of which artist Pieter Vermeersch applied gradient paint to. 
Photographs: © Bas Princen 

http://officekgdvs.com/
http://www.pietervermeersch.be
www.maniera.be
http://www.mullervanseveren.be

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