10-07-2020

Mazzanti: Ampliamento del Colegio Helvetia a Bogotá

Giancarlo Mazzanti, Equipo Mazzanti,

Alejandro Arango,

Bogotá, Colombia,

Scuola, Scuole & Università,

Giancarlo Mazzanti progetta l’ampliamento della storica sede del Colegio Helvetia, la scuola svizzera multilingue di Bogotà. Con questo intervento, Mazzanti si rapporta con il progetto originale di Víctor Schmid, realizzando un’architettura educativa e trasformativa.



Mazzanti: Ampliamento del Colegio Helvetia a Bogotá

È ancora la scuola quella tipologia di edificio in cui Giancarlo Mazzanti e il tuo team riescono a far converge, nella maniera più efficace, le sue convinzioni sullo sviluppo della società e le risposte ad una domanda di progresso. Parliamo in questo caso dell’ampliamento del Colegio Helvetia di Bogotà, come recente tassello di un cammino di sperimentazione sull’architettura che ha toccato, negli ultimi dieci anni, vette altissime in tema di scuola: El Flor del Campo a Cartagena, El Povenir a Bogotà o Timayui a Santa Marta, tutti raccontati da Floornature.
L’idea dell’edificio come veicolo trasformativo dell’ambiente urbano e della sua gente è una teoria coltivata e praticata da Mazzanti da lungo tempo e che nel Colegio Helvetia trova un’ulteriore e differente concretizzazione rispetto agli esempi passati. Uno dei temi più approfonditi nelle architetture scolastiche citate era il rapporto dialogico tra l’edificio e la città, praticato a quota di terra grazie a confini labili, trasparenti o in grado di invitare alla collaborazione, allo scambio, all’interazione (pensiamo solo al design della recinzione aperta della scuola Flor del Campo di Cartagena). Non potendo in questo caso declinare il concetto di architettura proattiva nello stesso modo, date le limitazioni fisiche del sito in questione, Mazzanti rivolge l’attenzione all’interno delle parti dello stesso complesso scolastico. Il progetto mette in atto, per così dire, un dialogo interiore, rivolto ad allievi e insegnanti, mentre la condivisione con la città si realizza simbolicamente nel concetto di edificio-landmark.
Il Colegio Helvetia, fondato nel 1949 a Bogotà, trova sede nella Calle 128 già a partire dal 1954. L’istituto insiste su un’ampia superficie, ben 34.000 metri quadrati, che confina su tre lati con lotti residenziali chiusi e sul lato ovest con l’Avenida Boyacà, la grande arteria a più corsie che attraversa la città da nord a sud, creando una netta frattura urbana. Il dialogo, limitato e difficile verso l’esterno, trova una strada al suo interno e Mazzanti concepisce il complesso di ampliamento del Colegio come un parco educativo aperto, che si connette mediante scale, rampe e giardini alla storica sede.
Progettata dall’architetto modernista svizzero Víctor Schmid, all’epoca vincitore di un concorso, la sede principale ospitò un istituto bilingue, con sezioni francese e tedesca, per una cinquantina di alunni di famiglie svizzere, desiderose di mantenere viva la cultura del loro paese di origine. Con la crescita delle iscrizioni, all’architettura di Schmid, dichiarata sito di interesse culturale nel 1992 e preservata come tale, si aggiunsero nel tempo diverse strutture che nell’ambito del progetto di ampliamento di Giancarlo Mazzanti vengono demolite perché non più rispondenti alle norme antisismiche.
Il rapporto con l’opera di Schmid è il punto di partenza di Mazzanti, il quale decide di creare un piano seminterrato, così scendendo di un livello per riuscire a realizzare una dimensione spaziale sufficiente alle attese, ma anche a mantenere una scala rispettosa del complesso storico, sviluppato su un solo livello. La pianta è articolata su due ali distinte, una per la scuola primaria e una per l’indirizzo superiore: in essa si ritrova il linguaggio di Mazzanti che privilegia una planimetria modulare, in cui ciascun ramo, in combinazione con gli altri, disegna spazi di connessione, corti, giardini, in questo caso sfruttati come ambienti ludico-educativi all’aperto. Ogni livello innesta ambienti coperti connessi da spazi di circolazione caratterizzati da ampie zone verdi, anche calpestabili, trattate quindi non solo con funzioni estetiche, ma anche relazionali.
Il corpo principale al piano ribassato, che ha uno sviluppo fortemente orizzontale, ha un impatto visivo molto limitato, anche grazie alle coperture verdi e all’alternanza di vuoti e pieni creatasi nella struttura. I moduli geometrici in cui si trovano le aule didattiche si sviluppano come tante torri, che tuttavia non soverchiano la scala delle costruzioni preesistenti. Non solo la scuola, ma anche le residenze circostanti, sono infatti per lo più a un livello, con tetto piano o a due falde. Il rivestimento delle torri è un materiale traslucido in grado di diventare diffusore di luce nelle ore notturne, e così trasferire alla città l’idea di una presenza e di un’attività costante.
Ruotate le une rispetto alle altre, le torri orientano e circoscrivono il nuovo intervento, contribuendo al generale dinamismo che è volutamente manifesto di questa istituzione educativa multiculturale. L’accesso ai tetti verdi, vere e proprie estensioni dei giardini storici del complesso di Schmid, consente ai ragazzi di vivere anche questi spazi come parchi-gioco, attrezzati con scivoli, supporti morbidi, pareti a cui arrampicarsi e sistemi stimolanti di connessione tra le aree della loro scuola. Un’idea di educazione profondamente moderna, in cui la scuola è luogo di incontro e costruzione della vita sociale.
Durante l’inaugurazione della nuova ala scolastica del Colegio, avvenuta nell’ottobre 2019, la dirigenza ha posto l’attenzione sulla qualità educativa e sulla felicità degli studenti. Un programma che ci sembra in grande sintonia con quanto espresso dalle parole dello stesso Mazzanti: “Il valore dello spazio educativo deve trovarsi in ciò che è in grado di promuovere in termini di relazioni e comportamenti; in questo senso, il progetto è in se stesso un mezzo ludico-educativo. L’obiettivo pedagogico fondamentale del progetto è generare quante più esperienze e scoperte per l’apprendimento e il gioco dei bambini”.

Mara Corradi

Architects: Giancarlo Mazzanti www.elequipomazzanti.com
Project directors: Sebastian Negret, Lorena Mendoza, Ceylan Şener, Jair Pinzon, Diego Origua
Design team: Melisa Naranjo, Juan Sebastian Tocarruncho, Ivan Bernal
Patrimonial advice: Rodolfo Ulloa
Conservation study for heritage buildings: Jenny Vargas
Structural design: Cni
Landscape design: Paisaje urbano
Acoustic design: Sergio Gallardo
Electric design: Gbc
Hydraulic design: Ud-ad ingenieria del recurso hidrico
Mechanic design: Hvac consulting s.a.s
Bioclimatic design: Carlos Vasques
Project management: Payc s.a.
Human security: Agr
Interior design: Arquint
Client: Helvetia School Association – Helvetia School
Design period: November 2014 – July 2016 (20 months) + June 2018 – August 2018 (1 month)
Construction period: December 2017-October 2019
Location: Bogotá, Colombia
Total area of the school lot: 34.353 sqm
Total built area covered (new building): 5.176 sqm
Outdoor area (landscaping): 4.017 sqm
Photographer: © Alejandro Arango - pequeño robot


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