07-07-2021

JKMM: Ospedale Nova a Jyväskylä, città della salute

JKMM,

Tuomas Uusiheimo, Studio Juha Sarkkinen, KUVIO M Sommerschield, Hannu Rytky, Pauliina Salonen,

Finlandia,

Ospedali,

Con l’obiettivo di porre il paziente al primo posto, JKMM progetta l’Ospedale Nova a Jyväskylä partendo da un nuovo modello di ambiente sanitario e da una nuova planimetria. Un grande atrio accoglie le urgenze e dà accesso a tutti i reparti. La degenza si ispira al concetto dell’hotel.



JKMM: Ospedale Nova a Jyväskylä, città della salute

Quello della Finlandia centrale è il più grande distretto ospedaliero non universitario del paese. L’Ospedale Nova, edificato a Jyväskylä tra il 2016 e il 2020 su progetto di JKMM Architects, fornisce servizi di assistenza medica specialistica a 275.000 abitanti della regione, oltre ai servizi di assistenza sanitaria di base a circa 56.000 residenti di Jyväskylä.
Questi numeri dicono molto sull’importanza dell’intervento, ma per apprezzare il valore aggiunto del progetto di JKMM è necessario dire che nasce dal bisogno di ripensare il concetto stesso del grande centro sanitario a servizio di un’intera regione. .
Affrontando questo incarico avviato più di 10 anni fa, nell’ambito dei suoi corsi all’Università Aalto di Helsinki, Teemu Kurkela, partner di JKMM, ha guidato un progetto di ricerca in cui ha sviluppato modelli teorici per ospedali del prossimo futuro. Progettato per sostituire il vecchio centro sanitario della città, l’Ospedale Nova è il primo progetto innovativo in un comparto che patisce da tempo non solo l’invecchiamento delle strutture, ma anche la mancanza di nuovi modelli sanitari.
In base all’analisi effettuata in fase di progetto, questo è il primo grande centro ospedaliero costruito in Finlandia dagli anni '70. A partire dalla metà del secolo scorso, il modello architettonico dominante per gli ospedali di nuova costruzione è stato quello che si definisce a “torre con un podio”. Fu creato quando l'assistenza sanitaria era incentrata sul mantenimento dei pazienti in cura all’interno della struttura e in lungodegenza. Di conseguenza, è stato necessario massimizzare il numero di posti letto, sviluppando in verticale le strutture ospedaliere urbane. Oggi, al contrario, la politica è quella di favorire la dimissione dei pazienti dall’ospedale non appena possibile (la permanenza media di è di soli due giorni), sicché il nuovo orientamento progettuale seguito e stimolato da JKMM riduce al minimo le camere di degenza, potenziando invece i processi di cura. Non si è lavorato dunque sull’aspetto o sull’impatto esteriore dell’architettura in prima istanza, ma si è rinnovato il progetto dagli ambienti. Il team ha lavorato su ciò che prima di tutto spaventa i pazienti e i loro congiunti, cioè l’orientamento all’interno di un grande centro, l’idea di impiegare molto tempo per trovare la propria “via per la guarigione” o addirittura di perdersi. .
Ponendo il paziente al centro del sistema di cura e guardando la struttura ospedaliera dal suo punto di vista e non dal punto di vista dei processi sanitari, come in passato, JKMM ha prima di tutto trasformato la planimetria di un complesso tradizionale. Il suo progetto è evoluto dal modello di edificio a grande scala, smembrato in settori sanitari ma spesso labirintico, a una struttura unitaria ben orientata e basata sulle funzioni. Sono state individuate e sovrapposte quattro tipologie edilizie: Hot Hospital (ambulatori e cure specialistiche), Hotel (reparti), Health Care Shopping Mall (ambulatori) e Factory (aree di supporto). Secondo un modello simile a quello dei centri commerciali e degli aeroporti, tutte le funzioni ospedaliere sono state organizzate lungo un grande atrio centrale pubblico, che è anche asse del progetto. Si tratta di uno spazio su tre piani, accessibile direttamente dall’ingresso, dove l’orientamento è favorito dalle visuali libere create attraverso i reparti laterali e dall’illuminazione diffusa. Colori tenui e superfici come il legno naturale ispirano domesticità. Plafoniere decorative sottolineano l’ampiezza dell’ambiente, mentre elementi curvilinei disposti in lunghezza invitano a percorrere lo spazio.
Collocati direttamente su questa lunga galleria, ci sono 360 ambulatori rinnovati concettualmente. Non più considerati quali “feudi” del personale, con attrezzature specialistiche e riservate, sono stanze standardizzate attrezzate e condivise dalle specializzazioni mediche. Il paziente viene qui accolto e resta per tutta la durata della prestazione medica di cui ha bisogno, mentre chi si muove nell’ospedale è il personale medico. Gli specialisti sono stati sollecitati a uscire dai loro gabinetti per andare verso la persona e per lavorare con i colleghi in spazi di consultazione per riunioni periodiche, in favore di una visione più olistica della professione e anche di una valutazione complessiva dello stato di salute del paziente.
Lungo l’atrio sono stati inoltre realizzati servizi di accoglienza e comfort del paziente, un ristorante, una sala per i seminari e una “corte dell’arte”. Ai bambini è stato dedicato un ambiente gioco all’aperto, creato utilizzando strutture in legno, per offrire una finestra naturalistica nell’ambiente costruito.

Una profonda trasformazione è stata attuata su quelle funzioni aperte 24/7, che sono state accentrate nel cosiddetto l’Hot Hospital. I reparti di emergenza e diagnostica, le unità di terapia intensiva e chirurgia, vale a dire i settori chiave per il funzionamento di un grande ospedale, sono stati accorpati occupando solo il 25% della sua superficie totale.
Il Critical Patient Pathway garantisce il rapido spostamento dei casi di emergenza nelle sale operatorie.
Il reparto Hotel costituisce infine la nuova concezione del reparto di degenza, in cui la cura degli interni delle camere è stata centrale nel progetto: ampie finestre, carta da parati decorativa e legno per gli arredi in abbinamento al metallo delle strutture sanitarie, aiutano i pazienti a sentirsi accolti. Dal punto di vista degli interni ogni settore è stato curato con particolare sensibilità, prendendo come riferimento la natura. È noto, infatti, quanto sia forte il legame tra i finlandesi e la loro terra: le vicine pinete, le colline e i laghi così familiari a coloro che utilizzano l'ospedale e i riferimenti a questi all'interno dell'edificio creano una connessione significativa, sottolinea Laura Hämäläinen di JKMM.

Mara Corradi

Architects: JKMM Architects https://jkmm.fi/
Location: Jyväskylä, Central Finland
Size: 116 000 gross sqm
Status: 2012 – completion 2020
Client: KSSHP, Central Finland Hospital District
Scope: Architecture, art integration, furniture design, graphic design, interior, signage system EUR 500 million: total cost including construction, medical devices and ICT systems
Roof surface area: 22 500 sqm
Photos by: Hannu Rytky, Pauliina Salonen, Studio Juha Sarkkinen, KUVIO M Sommerschield, Tuomas Uuusheimo

CAPTIONS
01-08: photo by © Tuomas Uuusheimo
09-10: photo by © KUVIO M Sommerschield
11-12-13-14: photo by © Hannu Rytky
15-16-17-18-19: photo by © Pauliina Salonen
20-21-22: photo by © Studio Juha Sarkkinen


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