Architetture al servizio del bene comune, David Chipperfield

"Servire il bene comune" è questo il fine ultimo delle opere progettate dall'architetto David Chipperfield, siano esse edifici civili, culturali, residenziali oppure piani urbanistici. Su questo aspetto in particolare si è soffermata la giuria del Pritzker Architecture Prize nella motivazione con cui ha attribuito il prestigioso riconoscimento 2023 all'architetto britannico. Il premio istituito nel 1979 dalla omonima famiglia Pritzker di Chicago e assegnato annualmente dalla Hyatt Foundation, è considerato come il più alto riconoscimento nel campo dell'architettura e paragonabile al Premio Nobel assegnato in altre discipline.

In oltre quarant'anni di attività David Chipperfield ha lavorato in Europa, Nord America e Asia, realizzando architetture che non inseguono mode o tendenze, ma che rispondono di volta in volta alle specificità del contesto e del progetto. Come sottolineato dall'architetto Alejandro Aravena, presidente della giuria e vincitore lui stesso del Premio Pritzker 2016, le opere di David Chipperfield sia quando si impongono con un gesto forte e monumentale, sia quando scompaiono nel contesto di riferimento, sono sempre progettate e realizzate con precisione e grande attenzione, pronte a resistere alla prova del tempo, superando tendenze e mode per diventare "permanenti", in grado, quindi, di durare fisicamente e culturalmente.

Esempio della straordinarietà dei suoi progetti sono alcuni dei recenti interventi realizzati in contesti storici forti. In queste ristrutturazioni mentre progetta o ridisegna la funzionalità e l'accessibilità degli edifici, l'architetto tiene conto anche del benessere sociale e ambientale che ne deriverà. Il progetto è spesso teso a valorizzare le strutture originali e non a soppiantarle, stabilendo un dialogo con il tempo e il luogo.
Nel progetto per la James-Simon-Galerie di Berlino, per esempio, l'edificio con i suoi colonnati imponenti, la scalinata e la grande terrazza, è stato progettato appositamente per diventare un luogo, l'ingresso centrale all'Isola dei Musei e svolgere funzioni necessarie a tutto il sistema museale.
Per il progetto di restauro delle Procuratie Vecchie di Venezia (2022), un complesso risalente al XVI secolo, David Chipperfield e il suo studio hanno preferito un approccio flessibile, attuando quindi una serie di piccoli interventi, piuttosto che un unico gesto architettonico. Interpretando l'eredità del luogo, gli architetti sono ricorsi a maestranze locali e tecniche antiche per recuperare affreschi, pavimenti e intonaci, restituendo integrità alle strutture, ma mediando quindi tra le nuove esigenze e l'unicità di uno dei luoghi più rappresentativi della città di Venezia.
A Parigi, l'ex Préfecture de Paris è stata atrasformata nel nuovo "Morland Mixité Capitale". Il restauro e l'ampliamento del complesso ha rivitalizzato l'intero quartiere. Invertendo la tendenza in atto, gli architetti hanno trasformato un luogo che appariva chiuso e inaccessibile, privo di una qualsiasi forma di vitalità urbana al suo intorno, in un campus aperto e vitale con un'ampia e diversificata offerta di proposte residenziali e di servizi, oltre a offrire ai passanti delle rinnovate prospettive urbane con un nuovo passaggio visivo e fisico verso la Senna.

(Agnese Bifulco)

Images courtesy of architect and The Hyatt Foundation - Pritzker Architecture Prize

Captions and Credits

01, 03 James-Simon-Galerie, photo courtesy of Ute Zscharnt for David Chipperfield Architects
02 Procuratie Vecchie, photo courtesy of Richard Davies
04-05 James-Simon-Galerie, photo courtesy of Simon Menges
06 Sir David Alan Chipperfield, photo courtesy of Tom Welsh
07-09 Procuratie Vecchie, photo courtesy of Alessandra Chemollo
10 Procuratie Vecchie, photo courtesy of Alberto Parise
11-12 Morland Mixité Capitale, photo courtesy of Simon Menges

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