01-07-2020
Nuovo episodio del ciclo Houda Kassatly, 365 photographs
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Dal suo glorioso passato, Tripoli ha mantenuto questa vivacità cosmopolita, incarnata in una città, dove religioni, culture, etnie e tradizioni si incontrano e abbracciano. La "seconda capitale del Libano” ha sofferto ovviamente la storia movimentata del paese, segnata da molte guerre civili.
È questa città la protagonista del racconto fotografico realizzato dalla fotografa Houda Kassatly. Nata a Beirut, laureata in filosofia alla Sorbona con un dottorato in etnologia e sociologia comparata, la quale ha dedicato la sua vita professionale alla ricerca e alla fotografia. La formazione in etnologia ha acuito il suo sguardo sulle tradizioni sociali, il patrimonio architettonico, l'ambiente e la vita quotidiana e cammina di pari passo con la fotografia, che pratica e perfeziona fin dall'adolescenza, facendone la prima artista-fotografa donna in Libano.
In questa terza parte del ciclo Houda Kassatly, 365 photographs, presso la galleria Alice Mogabgab Gallery, Beirut, che dedica l'intero anno 2020 al lavoro dell'artista, la fotografa guarda alle architetture plurali, al saper fare e ai mestieri vivi, nonché ai molteplici sapori di Tripoli. Attraverso 41 fotografie scattate tra il 1990 e il 2020, presentate per la prima volta, la mostra online propone una riflessione sulla memoria di una città: il suo presente e il suo futuro.
Erede di grandi ricchezze architettoniche, umane e culturali, Tripoli, “uno dei gioielli della storia e della convivenza”, oggi sta lottando con un presente dove pochi progetti turistici, volti ad attirare i visitatori nei quartieri storici, difficilmente nascondono il disastro sociale, urbano, economico e umano delle periferie, alimentate da ogni tipo di traffico.
La prima mostra, ancora allestita in galleria a Beirut, Dalieh the Threatened Shore, consiste in centinaia di istantanee delle Rocce Raouche, al fine di raccontare l'inquinamento delle acque e la distruzione dei paesaggi naturali da parte dell'uomo. Mentre Refugee’s Camps in Lebanon, the Unsustainable Precarity,”, che si è svolta dal 14 aprile al 23 maggio in versione online, ha presentato una raccolta di 100 fotografie scattate tra il 2012 e il 2019 nei campi profughi palestinesi di Burg al-Barajneh (vicino a Beirut) Nahr al-Bared (vicino a Tripoli) e in quelli che hanno raccolto i siriani sfollati nella Bekaa (nel Libano orientale). Seguiranno a settembre Sacred Trees, Sacrified Trees e a novembre Beirut, the Iconography of an Absence, completando la visione critica e artistica di Houda Kassatly che da 30 anni fotografa e documenta con il suo stile unico il patrimonio e l'ambiente del Libano.
Christiane Bürklein
Mostra Tripoli of the Orient, Plural City
di Houda Kassatly
dal 23 giugno al 30 luglio
visitabile online alla Galleria Alice Mogabgab, Beirut, Libano
Link: https://alicemogabgabgallery.com/tripoli-of-the-orient-plural-city/
Immagini: Houda Kassatly