12-11-2021

Bak Gordon: Casa 2 a Porto

Ricardo Bak Gordon,

Francisco Nogueira,

Porto, Portogallo,

case vacanze, Ville,

La Casa 2 di Ricardo Bak Gordon a Porto è un padiglione da giardino attiguo e complementare a una villa ottocentesca che ha il compito di offrire continuità tra la vita all’aria aperta e la vita ritirata. Ai materiali il principale compito di prolungare l’esperienza rurale all’interno della residenza urbana.



Bak Gordon: Casa 2 a Porto

Il completamento della Casa 2, come è stata sinteticamente denominata una piccola abitazione in un giardino cittadino a Porto, è l’occasione per tornare a esplorare il progetto del portoghese Ricardo Bak Gordon.
In una recente intervista l’architetto sottolinea come il suo modo di progettare derivi da una formazione poliedrica, frutto di molteplici esperienze in giro per l’Europa, da Porto a Lisbona a Milano, e di numerosi viaggi e ricerche personali. Si definisce un cacciatore-raccoglitore e un autodidatta per molti aspetti. Forse è per questo che la lettura delle sue opere appare così sfuggente, non categorizzabile e ricca di sfumature, compositive e cromatiche, che rimandano a mondi distanti. Per Bak Gordon l’architettura è un contributo alla vita delle persone mediante la trasformazione dei luoghi. E un segno forte può essere lasciato nel grande progetto pubblico, quale per esempio il suo Museo delle Carrozze a Lisbona, come nel piccolo intervento privato, quando si lavora per la collettività, come quando si lavora per un singolo individuo, proprio come in questo caso.
In questa casa Bak Gordon ha la possibilità di sperimentare uno dei principi su cui si basa il suo modo di fare architettura, cioè l’importanza del privato come momento di condivisione e l’altissimo valore che egli attribuisce al tema della casa, come luogo in cui le persone che vi abiteranno sono poste al centro e in relazione. Perché il quotidiano non sia mai ordinario, ma valorizzato come il momento più prezioso dell’esistenza umana. Il teatro delle vicende personali, che includono l’accoglienza dell’altro.
La Casa 2 è proprio una seconda unità abitativa, che nasce con lo scopo di completare lo spazio di pertinenza di una villa della fine dell’Ottocento nel centro di Porto. Un sentiero taglia in due da parte a parte un lotto quadrato delimitato da un alto recinto: l’abitazione principale collocata da un lato e un’ampia porzione di giardino dall’altra. Qui Ricardo Bak Gordon inserisce una vasca d’acqua estesa quando il lato della villa, come se fosse il suo specchio, e sul fondo del lotto un’altra casa, umile, quasi industriale all’apparenza, un edificio che vuole essere di servizio.
A chi entra nella proprietà, dunque, la villa e la piscina, una di fronte all’altra, sembrano orientare lo sguardo del visitatore proprio verso il fondo del giardino, dove, in posizione decentrata, si trova la Casa 2. Affinché questo sia non un semplice ingombro edilizio, ma invece quell’elemento che apre uno scenario, è concepito come giardino d’inverno a doppia altezza, in grado di spalancare lo spazio interno e privato al verde circostante e viceversa.

Il modello formale di riferimento per questa nuova piccola architettura è quello dell’edificio di servizio, del padiglione da giardino, un luogo dalle funzioni molteplici che funge da filtro tra lo spazio padronale e riservato della villa e quello semipubblico e condiviso del giardino.
Tale volume a due piani si compone a sua volta di una zona più aperta e di una più chiusa. Posteriormente si trovano le camere, due al piano superiore e due al piano inferiore, con pianta trapezoidale, “incuneate” nel verde, ognuna con il proprio privato affaccio, isolate dalla zona condivisa. Questa, al contrario, è completamente estroversa grazie a un sistema di alte vetrate, tutte apribili, che offrono uno sguardo semicircolare verso il centro del giardino e verso la villa. Unico elemento in grado di ricordare il fatto di trovarsi in un interno è il camino, ricavato nella colonna in cemento. Oltre la grande parete, la cucina e la biblioteca sono piccoli spazi direttamente collegati alla circolazione: la vetrata al secondo piano offre uno scorcio sul giardino d’inverno.
La struttura grezza in cemento armato pigmentato lasciato al vivo, sia in esterno che nel giardino d’inverno, i telai in ottone ossidato, l’uso del tadelakt, l’intonaco a base di calce di Marrakech, annunciano uno spazio di confine tra il vivere urbano e quello rurale. Vera porta di accesso alla casa sembra essere quella che dal giardino d’inverno conduce alla biblioteca e alle camere interne, marcata da una doppia cornice ancora in cemento.
La palette cromatica scelta è quella dei colori terrosi: marroni e beige si declinano nelle superfici ma anche negli arredi, come sedute, divani, librerie e lampade. Le piante sbucano dal pavimento e scendono dal soffitto e le atmosfere del giardino convivono con il comfort della casa.
Come nella casa in rua Costa do Castelo a Lisbona, dove la pavimentazione in pietra del piano terra proseguiva idealmente quella del piano stradale, anche nella Casa 2 si avverte un senso di continuità con il verde, confermata in tutte le scelte compiute.

Mara Corradi

Architects: Ricardo Bak Gordon
Architecture Coordination: Daniela Cunha
Collaboration: Catarina Farinha, Tânia Correia
Site location: Oporto, Portugal
Client: Private
Contractor: Matriz LDA – Sociedade de Construções
Supervision and Project Management: Buildgest
Consultants: Atelier BBV (Landscape architecture); A400 – Projetistas e Consultores de Engenharia, LDA (Foundations and Structure / Hydraulics / Gas Installations / Electrics, Telecommunications, Security / Mechanics and HVAC / Acoustics / Thermic)
Areas: 265 sqm construction area
Date: Project 2018-19 [Works completion 2021]
Photographs: Francisco Nogueira


×
×

Rimani in contatto con i protagonisti dell'architettura, Iscriviti alla Newsletter di Floornature