12-01-2022

OITOO: Ground floor house, riuso di un piano terreno a Porto

OITOO,

Adriano Mura,

Porto, Portogallo,

Housing,

La Ground floor house è uno degli esiti della ricerca guidata dallo studio OITOO in collaborazione con gli studenti della SUPSI, Scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana, dedicata a progetti di riuso dei piani terreni degli edifici nella periferia di Porto.



OITOO: Ground floor house, riuso di un piano terreno a Porto

Con la Ground floor house, OITOO, un piccolo studio di architettura fondato a Porto nel 2017, ci offre l’occasione di analizzare un fenomeno che negli ultimi anni colpisce questa città, la forte presenza di spazi sottoutilizzati nei quartieri periferici.
L’attività di “osservatorio”, che si occupa di specifici progetti di ricerca nell’ambito dello studio, ha infatti verificato che esiste, all’interno della sempre crescente trasformazione della città fisica, un’alternanza tra utilizzo e disuso degli edifici o di porzioni di essi, occupazione e abbandono con conseguente degrado. Si tratta di un processo lento e complesso, difficile da percepire a causa della mancanza di prospettiva.
Gli architetti di Oitoo hanno coinvolto gli studenti della SUPSI, la Scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana in un progetto che ha preso in esame un quartiere di Porto svolgendo un’analisi sulle potenzialità dell’abitare al piano terra. Secondo la loro indagine, infatti, questo tipo di ambienti risente maggiormente del processo di abbandono, non solo a Porto ma in generale nelle città europee. Contrariamente ai centri storici, come la Baixa di Porto, dove la presenza dei grandi marchi internazionali o dei negozi di souvenir assicura l’occupazione e lo sfruttamento di ogni spazio sulla strada a scopo commerciale, i quartieri più periferici si presentano come un susseguirsi di esercizi chiusi con vetrine vuote o sprangate e contraddistinti dai cartelli vendesi.
Sostengono gli architetti di OITOO che la nostra preferenza negli ultimi decenni per uno stile di vita dettato dall’uso dei veicoli privati, per pochi spostamenti settimanali verso centri unici dell’acquisto, in una soluzione che concili lavoro e vita familiare, ha lentamente condotto allo svuotamento degli spazi su strada progettati e occupati precedentemente da servizi di quartiere.
La riflessione di OITOO propone una riscoperta di questi locali in chiave abitativa, valorizzando il loro ruolo di connessione tra la strada, con il passaggio pedonale, e gli ambienti interni. Il viaggio compiuto con gli studenti su una specifica zona di Porto è stato indirizzato a rintracciare tutte quelle valenze perdute del vivere al piano terra, come l’ampiezza delle stanze, il layout aperto, i soffitti alti, la presenza di un cortile generalmente sottoutilizzato o impiegato come deposito, l’accesso diretto all’esterno.
Il piano terreno di una palazzina su tre livelli in Rua Álvaro de Castelões, ex magazzino e garage da tempo in disuso, è diventato oggetto di un progetto commissionato per il riuso e la riqualificazione degli ambienti ad abitazione.
Lo spazio presentava una pianta lineare, con spazi in successione privi di finestre e due affacci alle estremità opposte, variamente tamponati. Una delle principali criticità era infatti costituita dall’esigenza di illuminare un volume profondo secondo gli usi di un’abitazione. Questo ha condotto ad aprire il più possibile le facciate su strada e cortile, precedentemente chiuse con saracinesche o con pareti murarie dotate solo di finestre alte. Trasformando il cortile in un giardino e sostituendo i tamponamenti con ampie vetrate, una in ogni camera, il paesaggio esterno ha potuto entrare a far parte della scenografia.

È stato necessario poi inserire una zona che fungesse da filtro tra il marciapiede e il cuore della casa. L’originaria funzione di garage è stata mantenuta sul fronte est, dove a lato dell’ingresso è stato ricavato uno spazio aperto in cui far crescere piante da vaso oppure parcheggiare piccoli veicoli o anche un’auto all’occorrenza. La presenza di un cancello a griglia, che anche quando chiuso non impedisce la vista dell’interno e il passaggio di luce ed aria, ha completamente cambiato l’aspetto della facciata. Il recupero della decorazione policroma che identificava tutta la fascia frontale del piano terra ne ha ripristinato il volto, differenziandolo dagli altri piani. I suoi colori, verde acqua, azzurro, giallo legno e arancio, sono stato declinati poi negli interni per i soffitti, per incorniciare gli affacci e nei diversi elementi d’arredo.
Eliminando tamponamenti accessori costruiti negli anni, è stata riscoperta la simmetria della pianta e l’originalità della struttura come gli architravi a vista e la colonna circolare in cemento quale fulcro dello spazio veranda. Lungo i fronti est e ovest, dove gli ambienti hanno affacci diretti, sono state ricavate quattro camere da letto, mentre alla zona più centrale, priva di finestre, sono stati destinati i bagni. La vocazione di piano di servizio è stata conservata nella memoria dell’edificio, ma un’accurata scelta degli arredi vintage, l’inserimento del verde e la valorizzazione degli affacci incrociati per offrire prospettiva, hanno trasformato uno spazio di passaggio in uno spazio di permanenza.
L’idea che passeggiare oggi per Rua Álvaro de Castelões significhi incrociare interni animati e sguardi dove prima c’erano solo saracinesche e vetrine chiuse porta anche un miglioramento nella percezione della sicurezza e nella qualità della vita di un quartiere.

Mara Corradi

Architects: OITOO https://oitoo.pt/
Project year: 2019
Completion year: 2021
Location: Porto, Portugal
Plot size: 340 sqm
Gross built area: 190 sqm
Photo credits: Adriano Mura


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