17-02-2021

AIA+Barceló-Balanzó+GGG: Centro Camp del Ferro, Barcellona

Barceló-Balanzó Arquitectes, Gustau Gili Galfetti, AIA Activitats Arquitectòniques,

José Hevia, Simón García,

Barcellona, Spagna,

Sport & Wellness,

Il team temporaneo composto da AIA, Barceló-Balanzó Arquitectes e Gustau Gili Galfetti progetta il Camp del Ferro, il nuovo centro sportivo nel quartiere La Sagrera di Barcellona. Il mattone usato a reticolo ne smaterializza l’impatto, mentre la copertura a volte rovesciate ricorda le vicine fabbriche.



AIA+Barceló-Balanzó+GGG: Centro Camp del Ferro, Barcellona

In via Pare Manyanet nel quartiere della Sagrera, a Barcellona, sorge il Camp del Ferro, nuovo centro per lo sport voluto dall’Amministrazione comunale come esito di un concorso. Ultimato di recente, il complesso sportivo ospita tre campi di gioco su una superficie di poco più di 7000 metri quadrati e con una capacità complessiva di 800 spettatori.
Vincitore della competizione voluta nel 2015 dal Barcelona d'Infraestructures Municipals, SA (BIMSA) la società del Comune che si occupa di sviluppo urbano, è il team temporaneo AIA Activitats Arquitectòniques, Barceló-Balanzó Arquitectes, Gustau Gili Galfetti. Il suo progetto è stato particolarmente apprezzato non solo per la capacità di sviluppare un corposo programma funzionale, con una considerevole volumetria su una superficie ridotta, ma anche di trattarne l’accessibilità come un’occasione per valorizzare lo spazio pubblico aperto.
La passata vocazione industriale della Sagrera fatica ad evolversi in una nuova identità urbana. La contrazione economica subita dal quartiere forse troverà soluzione quando sarà ultimato il nuovo Parco lineare Camì Comtal dell’estensione di 4 kilometri, con l’interramento della ferrovia e la realizzazione della nuova stazione dell’Alta Velocità. Al momento, situato ai margini dell’enorme cantiere che non si concluderà prima del 2023, il Camp del Ferro si inserisce in un sistema di strutture sportive preesistenti, che appaiono come isole mal collegate tra loro. Lo stesso sito interessato dal nuovo progetto era occupato dalle piscine estive del Centro comunale Sant Andreu, che sono state demolite.
La prospettiva era quella di realizzare un’architettura che fosse in grado di accogliere attività di tipo diverso come l’hockey su pista, il pattinaggio artistico, il futsal, il basket, la pallamano ecc., ma anche che potesse offrire la sede alle società sportive più impegnate.
Un programma così corposo rischiava di tradursi in una torre di elementi sovrapposti e disconnessi, tra loro ma anche con lo spazio pubblico circostante, costituendo un ingombro visivo fuori scala rispetto al contesto di basse fabbriche e magazzini. Di conseguenza i progettisti hanno sfruttato la possibilità di interrare parte della struttura e di collocare qui due dei campi sportivi. Il terzo ha occupato il piano superiore, mentre la copertura del secondo campo è diventata anche piazzale di accesso sopraelevato rispetto alla quota stradale. Come spina dorsale, è stato posto trasversalmente e circa a metà della pianta il blocco cementizio ospitante i servizi, gli spalti del primo e del secondo livello, il bar e gli uffici amministrativi. La lobby antistante, alla quota dell’ingresso, è uno spazio a tutta altezza che abbraccia e mette in comunicazione i piani. Completamente vetrata al piano terra, è punto di approdo per chi giunge dalla piazza sopraelevata e dal viale su strada.
Per quanto riguarda la struttura è stata utilizzata una combinazione di mattoni a vista in differenti reticolati e di molteplici cromie, con porzioni aperte alternate a tamponamenti, disegnando facciate dinamiche e in grado di far penetrare abbondante luce naturale filtrata negli interni. Pannelli di policarbonato agganciati ai reticoli aperti come brise soleil consentono l’irraggiamento, fornendo comunque isolamento termico e acustico.
Il tetto è sorretto da capriate metalliche a vista di 35 metri di luce e completato da una copertura a volte rovesciate, con dolci punte verso l’alto, che si integra nel contesto, riprendendo l'andamento dei tetti dei magazzini limitrofi. Un disegno che contribuisce ad alleggerire il volume del complesso e costituisce la sua espressione formale.
Tornando alla scelta della soluzione parzialmente interrata, era già stata adottata nel 2018 in un altro progetto di impianto sportivo sviluppato in team da AIA e Barceló-Balanzó, il Mediterranean Games Sports Palace di Tarragona. Come in quel caso, anche nel Camp del Ferro la modifica topografica, con diminuzione della superficie esposta al sole, ha contribuito a migliorarne l’inerzia termica e ad aumentarne il guadagno in termini energetici.
La struttura stratificata, con livelli aperti e comunicanti, favorisce la ventilazione naturale e la dissipazione del calore. Il mattone, come materiale da costruzione lasciato a vista, è non soltanto un modo per inserire quest’architettura nel solco di una tradizione storica che ne vedeva l’uso comune nelle fabbriche e nelle officine, ma anche una scelta filosofica che valorizza l’impiego di soluzioni resistenti e durevoli. L’uso di fonti di energia rinnovabili e l’ottimizzazione del consumo di acqua hanno infine favorito la certificazione LEED Gold della struttura.
Il nuovo centro per lo sport si propone alla città con un’architettura fortemente identitaria ma anche capace di incontrare il contesto urbano in uno spazio di filtro, come il foyer aperto e sopraelevato e il marciapiede ampio e piantumato, dove il traffico veicolare si allontana e lascia il posto ai collegamenti pedonali.

Mara Corradi

Architects: AIA Activitats Arquitectòniques, Barceló-Balanzó Arquitectes, Gustau Gili Galfetti
Years: 2016-2020
Location: Barcelona
Surface: 7.237 sqm
Client: District of Sant Andreu / Barcelona City Council managed by BIMSA
Structures: BAC
Energy efficiency: AIA
Contractor: UTE: OHL /Calaf
Site management: SGS
Project management: Qstudi
LEED management: Develop Index Ambiental
Photos: José Hevia, Simón García (arqa)


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