04-05-2022

Espinosa e Villalba: casa per la vita “rur-urbana” a Cercedilla

Lys Villalba, Enrique Espinosa,

José Hevia,

Madrid,

Housing,

Enrique Espinosa e Lys Villalba lavorano al progetto di una casa che racconta il tema della migrazione tra città e campagna in Spagna. A Cercedilla, piccolo comune nei pressi di Madrid, gli architetti intervengono su un’abitazione degli anni Settanta del Novecento per farne un manifesto della vita contemporanea.



Espinosa e Villalba: casa per la vita “rur-urbana” a Cercedilla

Partendo dal tema dei contrasti come pretesto linguistico, Enrique Espinosa e Lys Villalba tornano a lavorare insieme nella “giovane-vecchia” casa per una vita “rurale-urbana” a Cercedilla, contrassegnando ancora una volta il loro processo progettuale attraverso il colore.
Ci aveva particolarmente incuriosito il loro intervento per la scuola Educan a Breunete, che proponeva di trasformare un centro di addestramento canino in un’architettura multispecie, dove la convivenza tra animali diversi e autoctoni potesse apportare giovamento reciproco. La costruzione di un habitat che sia sintesi della fruttuosa coesistenza di mondi diversi, il concetto di ibridazione della realtà a favore di un nuovo modo di coesistere nella natura, è molto vicino al tema centrale della casa per una vita “rur-urbana” di Cercedilla.
In questa abitazione nel territorio montuoso della Cuenca del fiume Guadarrama, il concetto di ambiente di confine viene trattato a tre livelli: il primo ha a che fare con il tema della migrazione tra città e campagna, da uno stile di vita urbano a uno più a contatto con la natura; il secondo riflette sul tempo dell’edificazione, immaginando di dilatarlo in più fasi in cui l’architettura non è quindi un qualcosa di stabile ma è in divenire; l’ultimo parla di recupero e trasformazione della materia, in funzione dell’evoluzione degli usi.
Raccontano gli stessi architetti che il territorio di Cercedilla, un piccolo comune turistico a nord di Madrid, negli ultimi decenni è stato plasmato da diverse fasi migratorie tra la campagna e la città. Oggi si parla invece di uno stato di migrazione costante, di una vita in transito, in cui le persone sono tornate a stabilirsi nella natura senza sposarne il modello lavorativo, ma invece mantenendo un forte legame con lo stile urbano, continuando a lavorare in città e viaggiando all’occorrenza. Ciò che piace e a cui si è stati ricondotti è il paesaggio rurale, ma non si torna effettivamente a coltivare la terra. “Il campo di Ana e Manolo alla The Young Old House è il pascolo per le mucche di un contadino locale. Il bestiame di Luis si occupa di questa zona delle montagne in cambio di erba fresca. La coesistenza di comunità rurali tradizionali e abitanti ‘rur- urbani’ consente di creare nuove ecologie, essenziali per prendersi cura e mantenere l'equilibrio di un territorio in evoluzione”, raccontano gli architetti di questo intervento.
Come deve essere dunque un’abitazione per una vita rural-urbana è la domanda che si sono posti Espinosa e Villalba a partire dalla richiesta di una famiglia con 4 figli. Innanzitutto, l’approccio spinge a non demolire per poi ricostruire, ma al contrario di rigenerare l’esistente in virtù del nuovo modo di vivere fuori dagli schemi. Il progetto si fonda sul principio degli ampliamenti che conservano la struttura originaria, aumentandola dove necessario in funzione del mutato modo di vivere.

La casa era stata costruita negli anni Settanta del Novecento come rustica residenza vacanziera. A pianta quadrata, con una grande copertura a due falde che si estendeva in un porticato a est, non aveva isolamento, e non stabiliva alcun rapporto diretto con il paesaggio. Gli interni accoglievano una grande zona giorno fornita di divani letto e una sola camera matrimoniale più servizi.
La prima fase del progetto, l’unica visibile al momento, è l’ampliamento di tre volumi all'interno del perimetro del tetto, con un rivestimento in ceramica ondulata che contraddistingue i nuovi elementi. Le zone esterne sotto gronda, tra cui il portico, vengono chiuse diventando parte degli interni. In questo modo gli spazi abitabili si ampliano e contemporaneamente aprono nuovi grandi affacci sul paesaggio. Porzioni di muri in pietra sono tagliate e sostituite con una trave metallica a falde e tirante, permettendo a tutta la zona giorno di aprirsi verso il contesto naturale. Il tetto viene modificato e, nel processo, i materiali vengono recuperati e trasformati negli arredi interni.
Il soggiorno sfonda la parete a sud, creando una zona pranzo con un grande tavolo e un luminoso affaccio sul verde; la camera matrimoniale è seguita da una camera attrezzata per i bambini, collocata dove si trovavano il garage e la legnaia, e infine un locale di servizio è collocato accanto al bagno a ovest.
La fase successiva vedrà il parziale abbattimento dei muri di pietra e legno su tutti i fronti per aggiungere l’isolamento e quindi ricostruire con i materiali recuperati, ma seguendo uno schema diverso che, anche cromaticamente e nella combinazione dei materiali, aiuti a ricostruire l’evoluzione della storia della casa.
I materiali recuperati dallo sventramento delle facciate e del tetto saranno riutilizzati per realizzare il mobilio a partire da componenti lineari ed essenziali, le nuove porte nascono dal legno rosso delle persiane, mentre l'ardesia del vecchio tetto diventerà il futuro rivestimento delle facciate. Sopra lo strato più antico, si legge già oggi un intervento recente fatto principalmente di insolite superfici ceramiche e oggetti metallici, i cui toni accesi accentuano questa differenza.

Mara Corradi

Architects: Enrique Espinosa http://www.eeestudio.es/  y Lys Villalba www.lysvillalba.net
Client: Private
Technical Consultants: VIAN Estudio (Jorge López)
Collaborator: Maria Paola Marciano
Structural Engineers: Mecanismo
Photographer: José Hevia
Location: Cercedilla, Madrid, Spain


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