03-07-2019

Takeshi Hosaka: casa Love2 a Tokyo

Takeshi Hosaka,

Nacasa & Partners inc., Koji Fujii,

Tokyo (Giappone),

Residenze,

Con la casa Love2 costruita a Tokyo, Takeshi Hosaka offre una dichiarazione d’amore verso l’idea stessa di abitazione come luogo di consolazione e rifugio. La luce diventa protagonista dello scenario quotidiano della Love2 house.



Takeshi Hosaka: casa Love2 a Tokyo

Con un testo molto accorato, Takeshi Hosaka racconta della sua casa Love2 di Tokyo accennando all’abitazione che concettualmente l’anticipò, la Love house di Yokohama, da lui progettata 10 anni prima, come residenza-nido per sé e per la moglie. Osservando casa Love si comprende la continuità del pensiero di Takeshi Hosaka che volge l’attenzione sulla creazione di un’abitazione minima, minuta, ma dotata di elementi necessari, scaturiti dalla profonda personale indagine sul rapporto tra l’uomo e la società in una paese come il Giappone.
Cosa significa creare uno spazio privato all’interno della condizione urbana in grandi città come Yokohama, la più popolata del Giappone, o addirittura in megalopoli come Tokyo? Per Takeshi Hosaka è fondamentale che ogni spazio vitale con questo orientamento abbia una relazione con l’elemento naturale, che solitamente, come per tanta architettura giapponese, non è di tipo selvaggio, ma è una natura ricostruita, addomesticata e adattata alle esigenze umane. Il ridottissimo spazio occupato sia da Love house che dalla nuova Love2 house spinge il progettista a ridisegnare i confini dell’orizzonte visivo quotidiano, modulando la luce nel suo trasformarsi dal giorno alla notte e definendo precisi e limitati spazi di contatto con l’esterno. A questi rapporti sono subordinati tutti quelli più propriamente definiti dell’abitare, la consumazione del cibo, l’igiene e il riposo, che ricavano spazi spesso quasi impensabili per la loro esigua dimensione, ma ormai abituali nella cultura giapponese.
Takeshi Hosaka racconta di aver vissuto con la moglie nella casa Love a Yokohama per 10 anni e di aver infinitamente amato questo che all’esterno è un parallelepipedo su due piani, della superficie abitabile di soli 33 mq, incastonato tra le altre residenze. Accadde però che nel 2015 egli fu chiamato a insegnare alla scuola d’arte e di architettura della prestigiosa Università di Waseda, sicché i pesanti spostamenti quotidiani tra Tokyo e Yokohama lo spinsero a costruire una seconda casa nella capitale. Diede il via al progetto della casa Love2, che inizialmente prevedeva due piani come quella di Yokohama, la “conquista” di un lotto di circa 31 mq. Soffermarsi su questi dati dimensionali è fondamentale per comprendere l’esigenza di una ricerca sulla valorizzazione dello spazio minimo, insito in tanta cultura progettuale giapponese.
Fu la moglie e collaboratrice Megumi a sollecitare l’architetto verso il progetto di una casa a solo un piano, poiché in quel momento era intenta nella lettura di un libro dedicato al Periodo Edo della storia del Giappone, in cui si narrava di una famiglia di quattro persone che viveva in soli 9,6 metri quadrati. Diciotto metri quadrati, quanti sarebbero stati occupati dal solo piano terra, potevano dunque essere più che sufficienti per gli Hosaka che erano solo in due. Da quel momento Takeshi Hosaka racconta di aver cominciato uno studio sulle abitazioni inferiori ai 20 metri quadrati, come il rifugio Hojoan di cui si parla nel saggio “Hojoki" del monaco buddista Kamo no Chomei (1155-1216) che è di soli 9,18 mq, come il Cabanon di Le Corbusier che è circa 17 mq o come la casa in legno Hyazinth di Tachihara Michizo, 15,15 mq.
Nelle abitazioni che egli ha costruito per la sua famiglia il mondo esterno, che non concede spazi di rispetto e risulta spesso invadente, viene escluso e ricreato artificialmente all’interno, con gli elementi necessari come la luce e la vegetazione. Nella Love2 house egli disegna una struttura in cemento a vista con casseri a pannello, come da tradizione costruttiva giapponese, in cui l’ambiente unico è suddiviso fino all’altezza di circa un metro da setti ancora in cemento. Questi setti scandiscono funzionalmente lo spazio tra zona pranzo, cucina e camera da letto. Il volume superiore che giunge fino alla quota di 7,2 metri, allineando l’edificio a quelli vicini, è sfruttato da due grandi gusci in legno multistrato strutturale, rivestito esternamente da lastre di acciaio galvanizzato e membrana isolante e internamente da pannelli di cemento, a formare la copertura. Alla sommità, nel luogo in cui i due gusci si incontrano senza toccarsi, un setto fraziona in due il lucernario in vetro temperato e oscurato con un film protettivo. L’intero volume così formato dall’atipica copertura è una semplice macchina per creare la meraviglia della luce, che dal giorno alla notte traccia decori lineari sulle pareti interne.
Questa casa offre alla quota di terra un abitacolo minimo, ma fornito di ogni comfort, come librerie ricavate nella muratura di cemento, vasca da bagno all’aperto, terrazza esterna. Scrive Takeshi Hosaka: “We do enjoy to take a bath every night, to listen 300 collections of disc record, to eat rice boiled in earthen pot, and read the favored books. Besides, we rely on the Bible when we get tired as Kamo no Chomei mentioned in Hojoan about reli-gion as one of the key components in one’s life.”
A questo si aggiunge il rapporto mediato con l’esterno, la società, il clima. La copertura-osservatorio porta all’interno l’esperienza della contemplazione indiretta del cielo mediante la variazione della luce solare e lunare; l’assenza di spazi di filtro tra l’ingresso di casa e la strada fa sì che, quando la grande porta a vetri è aperta, accada spontaneamente la relazione con i passanti che, come si usava nei villaggi, si sentono stimolati a fermarsi, a sedersi e a scambiare due parole. La vegetazione cresce limitata nello spazio della terrazza sul retro mentre la prossimità con la strada fa sì che l’aiuola pubblica sia un po’ come un piccolo giardino condiviso.

Mara Corradi

Architects: Takeshi Hosaka
Structural engineers: Kenji Nawa
Client: Takeshi & Megumi Hosaka
Location: Bunkyo, Tokyo
Construction: Reinforced Concrete (RC)
Site: 31,43 sqm
Building area: 18,84 sqm
Floor area ratio: 18,84 sqm
Building height: 7214 mm
Design: March 2016 – November 2018
Planning start: March 2016
Beginning of construction: December 2016
Completion: February 2019
Photographer: © Koji Fujii/ Nacasa&Partners Inc.

www.hosakatakeshi.com


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