Tag Londra

14-06-2018
Frida Escobedo Serpentine Pavilion 2018 Londra
Iwan Baan, noto fotografo di architettura, firma le prime immagini del nuovo Serpentine Pavilion, progettato dall'architetto Frida Escobedo. Dal 15 giugno il padiglione sarà aperto al pubblico e la sua inaugurazione darà il via al ricco programma di eventi estivi delle Serpentine Galleries di Londra, e dal 18 giugno The Mastaba la nuova opera di Christo galleggerà nel Serpentine Lake.

24-05-2018
RIBA London Award 2018 per Chadwick Hall, Henley Halebrown
Lo studio di Henley Halebrown è stato insignito del RIBA London Award 2018 per Chadwick Hall, le nuove residenze per studenti dell’Università di Roehampton.

21-05-2018
Addio a Will Alsop l'architetto della Peckham Library
È scomparso a 70 anni dopo una breve malattia l'architetto Will Alsop, autore della celebre Peckham Library, prima biblioteca a vincere il RIBA Stirling Prize Building of the year 2000.

15-05-2018
Tom Dixon, The Coal Office a Londra
Da qualche settimana ha aperto il nuovo hub di Tom Dixon Studio.

11-04-2018
Steven Holl + jmarchitects: Maggie's Centre Barts Londra
Nel Maggie's Centre Barts di Londra, Steven Holl torna a utilizzare il vetrocamera con cui negli ultimi anni ha firmato diverse sue realizzazioni. Il Maggie's Centre per il supporto di persone malate di cancro e dei loro familiari si inserisce nel contesto della Londra medioevale

16-03-2018
Throwback Olympics: Londra 2012 di Janie Airey
Le olimpiadi invernali a Pyeongchang si sono da poco concluse. Ne approfittiamo per presentarvi Janie Airey, fotografa inglese che scattò nel 2012 gli stadi Olimpici a Londra. Nel suo lavoro non si trovano i tradizionali fondamenti della fotografia architettonica bensì uno sguardo lucido, che celebra lo spazio e il silenzio, la quiete prima della tempesta. Si sono chiuse da poco le olimpiadi invernali in Corea del Sud, lasciando alla città di Pyeongchang il ricordo dei giochi, il loro indotto e le loro infrastrutture. Cogliamo l'occasione per dare spazio a un progetto non più attuale, ma che comunque merita una menzione. Si tratta del lavoro svolto dalla fotografa inglese Janie Airey durante le Olimpiadi di Londra 2012. Allora, prima che gli atleti, i preparatori, le folle di tifosi urlanti e gli addetti stampa entrassero negli stadi londinesi, la Olympic Delivery Authority commissionò ad Airey una serie di immagini che ritraessero le architetture realizzate in occasione dei giochi. Come racconta la fotografa: “È raro avere l'occasione di apprezzare il silenzio e le dimensioni di certe incredibili forme architettoniche”, soprattutto perché quando vengono aperte, per definizione, sono gremite di spettatori. Janie Airey ha avuto così il privilegio di accedere agli spazi olimpici prima che questi venissero inaugurati, ancora immersi nella quiete e non rovinati dall'usura. “Con queste fotografie ho voluto celebrare la bellezza delle linee e delle forme di queste costruzioni, e catturare l'incredibile senso di calma e immobilità che si provava camminando attorno a esse prima dell'esplosione d'emozioni che la Gran Bretagna visse quell'estate.” Se questo era l'intento di Airey, indubbiamente c'è riuscita. La scelta di focalizzarsi sul dettaglio anziché riprendere interamente gli edifici si è rivelata vincente. Infatti l'elegante bellezza delle strutture e le loro linee pulite sono diventate negli scatti purezza e incisiva semplicità, creando fotografie capaci di rendere giustizia alla grandezza dei progetti di Zaha Hadid, Hopkins Architects e Populous, usando solo poche linee ben definite. Come afferma la stessa fotografa, la volontà era quella di creare immagini grafiche, pulite e forti. L'approccio di Janie Airey alla fotografia architettonica non è tradizionale, in quanto non utilizza obiettivi tilt-shift per gestire le verticali, non le aggiusta in post-produzione e raramente usa il treppiede, perché lo percepisce come una restrizione. Le strutture olimpioniche sono vaste, offrono una serie infinita di possibilità. In due giorni di shooting Airey ha portato a casa mille scatti, ma ammette che ne avrebbe felicemente presi di più. Ciò che più ha preoccupato Janie durante la realizzazione del lavoro è stato l'eccesso di astrattismo, non sempre visto di buon occhio dai fotografi d'architettura. In questo tipo di fotografia solitamente si cerca di dare un'idea della scala, delle proporzioni. Entrare troppo nel dettaglio sarebbe potuto risultare noioso, privo di vita perché troppo astratto. Come dice Airey: “Alla fine il risultato ha provato che mi sbagliavo, per fortuna. Le strutture architettoniche e le composizioni fotografiche parlano da sole”. E non possiamo che assentire. Osservando un taglio del trampolino o la sedia rialzata dell'arbitro s'intuisce l'intero palazzetto acquatico. Basta una vista aerea della porta per immaginare tutto lo stadio da Hockey. La rete descrive l'intera arena dedicata al Tennis. “Dio sta nei dettagli” disse a suo tempo l'architetto Mies van der Rohe, probabilmente aveva ragione, e Janie Airey può confermare. Francesco Cibati Sito web: www.aireyspaces.com Shop: www.aireyspaces.com/shop

09-03-2018
Binom Architects ridisegna l'Instituto Cervantes a Londra
I progettisti di Binom Architects a Londra, all'interno di un edificio neo-georgiano degli anni '50, hanno realizzato la nuova sede dell'Instituto Cervantes.