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Sou Fujimoto


Biografia

Tra i più noti architetti giapponesi contemporanei, Sou Fujimoto (1971) si laurea in Architettura alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Tokyo nel 1994.
La maggioranza dei suoi lavori (a inizio carriera caratterizzati da progetti su piccoli spazi) si concentra in Giappone, dove nel 2000 fonda la Sou Fujimoto Architects.

La sua fama inizia qualche anno dopo, quando si aggiudica per 3 anni di fila il premio Architectural Review Awards, assegnato alle personalità emergenti nel mondo dell’architettura. Come docente insegna alle università di Tokyo, di Kyoto e di Minato (Keio University).
Cresciuto sull'isola giapponese di Hokkaido, Fujimoto ha sviluppato fin dall'infanzia un forte interesse per il mondo della natura, anche grazie alle sue molte esplorazioni condotte in giovane età tra i monti e i boschi dell'isola di Hokkaido.
Nella sua lettura all’Architectural League of New York (2014) dal titolo “Between Nature and Architecture” sono individuati i cardini della sua riflessione teorica, ispirata alle strutture organiche e naturali, tra le quali le foreste e le grotte, dalle quali Fujimoto trae gli spunti per una “lettura ambigua di spazi e forme”, in una filosofia del design che è stata definita del "futuro primitivo".

La grotta, in modo particolare, rappresenta per Fujimoto "uno spazio grezzo in cui la funzione era determinata in base al comportamento umano" (R. Cole) e, più in generale nella complessità dell’ambiente naturale, “viene iniettato l’umano senso dell’ordine (e viceversa), portando avanti una nuova definizione di spazio che risponde ai tempi che cambiano”.
Altra importante esperienza, come dichiarato dall'architetto stesso durante la conferenza Architettura invisibile (Roma, 2017), si è svolta tra le strade di Tokyo quando Fujimoto frequentava l'università: anche qui, come nelle foreste di Hokkaido, la spazialità si componeva da elementi in apparenza scollegati tra loro (lampioni, panchine, distributori, cassonetti e altri manufatti urbani), ma che contribuivano a creare la percezione dell'insieme, di visibile e invisibile, assieme agli altrettanto importanti spazi vuoti.
A partire da questi due luoghi, sospesi tra “natura e artificio umano”, si collocano le sue opere, come evidenziato nei molti progetti residenziali realizzati in Giappone: la T House (2005), dalla planimetria floreale composta da un’unica grande stanza che si irradia in tensione verso il centro; l’House O (2007), in vetro e cemento, su un tratto roccioso di fronte al Pacifico.

L’House N (2008), dalla struttura concentrica a conchiglia, sfuma i confini tra spazio domestico ed esterno, "con una serie di spazi abitativi progressivamente più intimi annidati l'uno nell'altro".
Portando all'estremo la classica tradizione architettonica giapponese, in cui i locali erano separati solo da pareti scorrevoli di carta di riso senza una netta delimitazione tra gli ambienti interni, Fujimoto ha costruito una struttura esterna di cemento, traforata da grandi finestre non vetrate, con due moduli interni e uno spazio esterno con alberi, giardino e patio in legno.

La Final Wooden House (2008), con enormi travi di legno che costituiscono muri, pavimenti e tetto, è una struttura che incoraggia gli occupanti a interpretare lo spazio in base alle proprie esigenze, grazie all'uso flessibile delle superfici.
La casa trasparente NA (2010), dalle pareti in vetro e ispirata alla vita su un albero, è costituita da un volume interno unico, su un supporto costruttivo esterno in acciaio: il progetto "semplice ed essenziale, al tempo stesso è ricco di accorgimenti e di trucchi" (R. Zancan) e rappresenta una precisa volontà di portare il costruito all'estremo, in questo caso quasi eliminando la demarcazione tra artificio umano e ambiente anche a livello puramente visivo.
Tra i progetti non residenziali, si segnala il Musashino Art University Museum & Library (2010) a Tokyo, un luogo compatto a forma di spirale che richiama un'arca, caratterizzato dalle grandi pareti di scaffali avvolgenti.
La riflessione sull’integrazione tra elementi naturali e architettonici rimane centrale anche nei futuristici progetti fuori dal Giappone, tra i quali l’affascinante struttura temporanea a reticoli che richiama una nuvola, realizzata per la Serpentine Gallery di Londra (2013) che Fujimoto considera il suo miglior lavoro.

Conosciuta anche come "The Cloud" e dislocata nel 2016 anche a Tirana (col nome di Reja), la struttura è ispirata alle forme organiche presenti in natura: anche in questo caso il costruito e il naturale si fondono, in un "nido artificiale" formato da barre in acciaio di 20 mm. di diametro, in una struttura flessibile e semitrasparente, in cui i visitatori diventano parte integrante della natura e del paesaggio, ma al tempo stesso rimangono protetti all'interno.

Il progetto per la torre di 10 mila mq. Albero bianco (premiata come “follia architettonica del 21° Secolo”, in corso dal 2014) è un grattacielo di 17 piani, ad uso misto, concepito come una pianta che modella la propria forma in base all'ambiente circostante. Il progetto prevede anche una serie di migliorie urbanistiche, come l'ampliamento di un parco lungo il fiume e l'ottimizzazione della viabilità.
Nel 2012 Fujimoto fa parte del team che viene premiato col Leone d’oro alla Mostra di Architettura di Venezia.
 
Sou Fujimoto opere e progetti famosi
 
- House of Hungarian Music, Budapest (Ungheria), 2018 - in corso
- Naoshima Pavilion, Naoshima, Kagawa (Giappone), 2017
- Arbre Blanc, Montpellier, Montpellier (Francia), 2015 - in corso
- Padiglione della Serpentine Gallery, Hyde Park, Londra (Gran Bretagna), 2013
- Progetto di estensione del Museo Kunsthalle Bielefeld, Bielefeld (Germania), 2013
- House K, Nishinomiya (Giappone), 2012
- Museo della Musashino Art University, Tokyo (Giappone), 2011
- Biblioteca della Musashino Art University, Tokyo (Giappone), 2010
- House NA, Tokyo (Giappone), 2010
- Final Wooden House, Kumamoto, isola di Kyushu (Giappone), 2008
- House before House, Utsunomiya (Giappone), 2009
- Installazione L-finesse - Crystallised Wind, Milano (Italia), 2009
- House H, Tokyo (Giappone), 2009
- House N, Oita (Giappone), 2008
- Appartamento, Tokyo (Giappone), 2007
- House O, Tateyama (Giappone), 2007
- Centro infantile di riabilitazione psichiatrica, Date (Giappone), 2006
- Casa di cura per anziani, Noboribetsu (Giappone), 2006
- 7/2 house, isola di Hokkaido (Giappone), 2006
- House T, Gunma (Giappone), 2005
 
Sito ufficiale
 
http://www.sou-fujimoto.net

 

 

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