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Michele De Lucchi


Biografia

Designer, architetto e scrittore, Michele De Lucchi (1951) è uno dei principali rappresentanti del design italiano degli ultimi decenni. La sua fama è legata a molti prodotti importanti, tra i quali la lampada Tolomeo, la più venduta al mondo, prodotta da Artemide nel 1987 e che gli è valsa il Compasso d'Oro due anni dopo.

Nato a Ferrara, si laurea in architettura a Firenze, quindi diviene assistente al corso di Progettazione tenuto da Adolfo Natalini, tra i principali esponenti dell'architettura radicale.
La vicinanza alle idee e alle sperimentazioni di questo importante movimento d'avanguardia lo porta a fondare il gruppo Cavart, che realizzava performance tra arte e architettura nelle Cave del Veneto.
Nel 1976-77 è docente di disegno industriale presso l'Università internazionale dell'arte di Firenze.

A Milano nel 1979 entra in contatto con Ettore Sottsass e il gruppo Memphis, mentre nell'anno successivo avvia la propria attività autonoma. Vanno ricordate in quegli anni anche le importanti esperienze con Centrokappa e Alchimia.
In breve tempo De Lucchi entra nelle più grandi realtà industriali italiane dell’epoca, in particolare nell'Olivetti, dove acquisirà un’enorme esperienza sul mondo dell’ufficio, realizzando una vasta gamma di mobili, computer e arredi.
Presso Olivetti ha operato dal 1979 come consulente per il design della Syntesis di Massa, passando nel 1984 della Olivetti di Ivrea e ottenendo infine l'incarico di responsabile dell'ufficio design dal 1988 al 2002.

Nel corso della lunga carriera De Lucchi ha disegnato oggetti e arredi per le più conosciute aziende italiane ed europee, come Artemide, Alias, Unifor, Hermès, Vitra, Poltrona Frau, Alessi. Nell’ambito della tecnologia informatica, oltre ad Olivetti, ha sviluppato progetti sperimentali per Compaq Computers, Philips, Siemens, Vitra, "elaborando varie teorie personali sull'evoluzione dell’ufficio".
Il suo lavoro professionale si è sempre affiancato a una costante ricerca personale legata "ai temi del progetto, della tecnologia e dell'artigianato", tanto da creare nel 1990 il laboratorio sperimentale Produzione Privata. Un particolare brand in cui il designer si cimenta con prodotti che vengono realizzati impiegando tecniche e mestieri di stampo artigianale.

Su questa impresa, che continua la sua attività ai giorni nostri, ha dichiarato: “l’ho fatta nascere perché mi sento sempre troppo lontano dai miei progetti: c’è spesso troppa distanza tra l’intimo mondo del progetto e il disincantato mondo consumista della produzione, dell’uso e della distruzione. Mi piacerebbe ricaricare i prodotti di una valenza più ricca di sentimenti e umanità, estirpando l'indifferenza dello standardizzato prodotto di massa (...) Mi è sempre rimasta ideale la condizione di “creare” e “produrre” contemporaneamente e la realizzo oggi, con l’aiuto dei bravi artigiani italiani, trasformando il mio studio in una specie di bottega di artista rinascimentale”.

Tra gli oggetti, oltre alla già citata lampada Tolomeo (1987), si ricordano i mobili della Serie Icarus a elevata componibilità per Olivetti Synthesis (1982, con Ettore Sottsass); la sedia First per Memphis (1983) "nella quale la matrice geometrica del cerchio diventa elemento generatore e unificatore delle componenti tipologiche (schienale, seduta, braccioli)" (Treccani); gli accessori da scrivania per Kartell (1988); la cucina Materic (Dada, 1999); i lampioni Milestone e Palme (2000) e  le lampade Castore (2003) e Noto (2008) per Artemide; la libreria in Acciaio Corten Existence per De Castelli (2010).

Molte sue opere sono esposte nei più importanti musei di design europei, statunitensi e giapponesi, tra cui il Centre Georges Pompidou di Parigi che nel 2003 ne ha acquistato un numero considerevole.
De Lucchi ha inoltre progettato e ristrutturato numerosi edifici "in Giappone per NTT, in Germania per Deutsche Bank, in Svizzera per Novartis e in Italia per Enel, Olivetti, Piaggio, Poste Italiane, Telecom Italia. Dal 1999 è stato incaricato della riqualificazione di alcune Centrali elettriche di Enel".

Vince i concorsi per la riqualificazione delle stazioni ferroviarie tedesche e per la ridefinizione degli uffici bancari Deutsche Bank, dove mette a frutto l’esperienza maturata in Olivetti.
Ha collaborato inoltre all’evoluzione dell’immagine aziendale per società quali Poste Italiane, Telecom Italia, Hera, Intesa Sanpaolo, Unicredit.
Notevole il suo contributo in allestimenti internazionali, mostre d'arte e musei come la Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Neues Museum di Berlino, la Fondazione Cini a Venezia e la Gallerie d’Italia - Piazza Scala, il Museo della Pietà Rondanini e Casa Manzoni a Milano.

A questi progetti ha affiancato anche attività per committenze private e pubbliche, come nel caso del Ministero degli Affari Interni della Georgia e il Ponte della Pace a Tbilisi.
A Milano ha sviluppato i progetti dei padiglioni per Expo 2015 (Padiglione Zero, Expo Center e Padiglione Intesa Sanpaolo) e l’Unicredit Pavilion in piazza Gae Aulenti.
Nel 2018 ha diretto per 10 numeri la storica rivista Domus, lasciando la direzione a Winy Maas di MVRDV l'anno successivo, seguendo la recente iniziativa editoriale che, per un decennio, alternerà un architetto di fama mondiale a dirigere la rivista.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il Compasso d'oro nel 1989, 1991 e 1994. Nel 2000 è stato insignito della onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana; è stato nominato nel 2001 Professore Ordinario presso la Facoltà di Design e Arti dell'Istituto Universitario di Architettura a Venezia e nel 2006 ha ricevuto la Laurea ad Honorem dalla Kingston University.
 
Michele De Lucchi opere, prodotti e allestimenti famosi
 
- Nuova sede per FederlegnoArredo e albergo (progetto), Milano (Italia), 2019
- Progetto di ricerca Earth Stations, 2018
- Interni di IdeaLab, sede AIdAF, Milano (Italia), 2018
- Ristrutturazione ex stazione Eni di Piazzale Accursio, oggi sede Garage Italia, Milano (Italia), 2017
- Centro commerciale “Il Centro”, Arese (Italia), 2016
- Negozio della Bottega Ghianda, Milano (Italia), 2016
- Stanza "Civiltà" per la Casa DO UT DO di A. Mendini, 2016
- Restauro Casa Manzoni con percorso museale, Milano (Italia), 2015
- Unicredit Pavilion, Milano (Italia), 2015
- Padiglione Zero (progetto) - EXPO 2015, Milano (Italia), 2015
- Tavolo Desco - Riva 1920, 2014
- Ampliamento dell’Health and Quality Factory e nuovo Z Building Zambon, Vicenza (Italia), 2013
- Gallerie d’Italia Piazza Scala, Milano (Italia), 2012
- Uffici Il Tronco, Pforzheim (Germania), 2012
- Negozio Moschino, Milano (Italia), 2012
- Cappella di San Giacomo, Fischbachau (Germania), 2012
- Palazzo di Giustizia, Batumi (Georgia), 2011
- Briccolone - Riva 1920, 2011
- Ponte della pace, Tbilisi (Georgia), 2010
- Libreria in Acciaio Corten Existence - De Castelli, 2010
- Biblioteca di Storia dell’Arte e restauro della Manica Lunga, Venezia (Italia), 2009
- Tavolo Vegan - Riva 1920 (con la collaborazione di D. Angeli), 2009
- Ministero degli Affari Interni e quartier generale Patrol Police, Tbilisi (Georgia), 2009
- Lampada fluorescente Noto - Artemide, 2008
- Chesa Ritscha, Zuoz (Svizzera), 2008
- Triennale Design Museum e ponte di accesso, Milano (Italia), 2007
- Sportello Clienti Hera, Bologna (Italia), 2007
- Ristrutturazione della Centrale Enel Teodora, Porto Corsini (Italia), 2005
- Lampada al LED Castore - Artemide, 2003
- Agenzia bancaria Banca Intesa, Milano (Italia), 2003
- Ufficio postale centrale Milano Cordusio, Milano (Italia), 2002
- Ristrutturazione degli uffici direzionali Telecom, Milano (Italia), 2002
- Artjet 10, Olivetti (Italia), 1998
- Acquatinta, Produzione Privata (Italia), 1996
- Agenzie bancarie Deutsche Bank, Hannover (Germania), 1995
- Lampada Tolomeo - Artemide (Italia), 1987
- Sedia First Chair - Memphis (Italia), 1983
- Serie Icarus - Olivetti Synthesis (con E. Sottsass), 1982
 
Sito ufficiale
 
www.micheledelucchi.it

 

 

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