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Ieoh Ming Pei


Biografia

Protagonista dell’architettura del Novecento con il suo celebre studio e “massimo interprete dell’International style” (Treccani), Ieoh Ming Pei (1917-2019) si trasferisce negli USA nel 1935.
Dopo la laurea al MIT (la sua tesi ottiene la Medaglia d’Oro dell’American Institute of Architects) nel 1954 diventa cittadino statunitense. In seguito studia anche ad Harvard sotto la guida di Walter Gropius.
Figlio del direttore della Bank of China, Pei era cresciuto in gioventù in una splendida dimora a Canton, nota come il "Giardino del Leone della Foresta".

Inserita nei Giardini classici di Suzhou e oggi Patrimonio dell’Umanità Unesco, la residenza ha di certo contribuito a formare i riferimenti costruttivi di Pei per quel che concerne gli aspetti altamente simbolici, grazie ai giochi di luci e ombre naturali che l'architetto ha in seguito posto nei paesaggi urbani (su tutte la Piramide in vetro e metallo del Louvre che riflette il cielo di Parigi).
In USA, grazie all’incontro con William Zeckendorf (1948), capo della Webb & Knapp, Pei diviene direttore della Divisione Architettura della celebre società immobiliare.
Durante i molti progetti per la W&K, Pei conosce quelli che in seguito saranno i soci del suo studio, che nasce nel 1955 (I. M. Pei and Associates, con Henry N. Cobb e Eason Leonard) e lavora in esclusiva per la Webb & Knapp fino al 1960, quando si sgancia dalla società di Zeckendorf e inizia a realizzare progetti autonomi.

Le sue opere sono caratterizzate “dal rigore geometrico e dalla perfezione nel dettaglio esecutivo (...) chiavi d’accesso di una dimensione simbolica e mai iconografica dell’architettura” (Lenci).
Pei, Cobb, Cossuta (fino al 1973), Freed, Leonard, Jacobson e Waldelmaier “rimangono insieme fino agli anni Novanta, creando una delle più stabili organizzazioni della storia della professione (...) con distinti linguaggi architettonici, che riflettono l’individualità di ognuno dei progettisti” (Mazarakis).

"Puntando su "una purezza geometrica priva di ogni ornamento" (al massimo con l’aggiunta di un tocco orientale) e su materiali come vetro, cemento, acciaio" (Bucci), Ieoh Ming Pei ha contribuito in modo decisivo a riscrivere il Modernismo, "a lungo considerato troppo freddo e duro per esprimere la grandeur, in uno stile adatto anche a importanti edifici pubblici, musei, università" (dalla motivazione del Premio Pritzker che gli è stato assegnato nel 1983).
Nascono così celebri opere in cemento lasciato a vista, come il National Center for Atmospheric Research (Ncar) a Boulder (1967) e i musei d’arte newyorchesi Everson a Syracuse (1968) e Johnson a Ithaca (1973).
Per il Ncar, Pei sviluppa il suo progetto a partire da un antico insediamento indiano; gli edifici palesano “il crescente interesse di Pei per Louis Kahn”, dopo le influenze iniziali di Gropius e Mies.
La sua lunghissima carriera, ufficialmente conclusasi nel 1990 ma di fatto proseguita almeno fino al 2006 come consulente nello studio Pei Partnership Architects gestito dai suoi due figli, è ricca di opere cariche di espressività e simbolismi, molte delle quali realizzate per grandi magnati e famosi personaggi pubblici.

A Boston realizza la John Hancock Tower (1966-1976, progetto di Cobb) e la John Kennedy Library (1965-1979) commissionatagli dall'amica Jackie Kennedy; l’ala est della National Gallery of Art a Washington (1968-78); l'appartamento di Steve Jobs a New York (1982); la torre della Bank of China a Hong Kong (1990); il Four Seasons Hotel a New York (1993); il Rock and Roll Hall of Fame a Cleveland (1995) e i musei Miho a Shigaraki (1997) e Suzhou (2006).
Tra i lavori più celebri, l’importantissima ristrutturazione del Louvre a Parigi, su incarico di François Mitterrand. La piramide di vetro nella Corte Napoleonica (1983-1988) è divenuta un riferimento per i futuri interventi museali.
Uno degli ultimi lavori è l'Islamic Museum di Doha (2008), su un'isola artificiale circondata di oltre 35 mila mq. e realizzato per la famiglia reale di Doha. L'opera è stata definita dall'architetto "uno dei più difficili progetti sui quali mi sono mai cimentato (...) in cui mi sembrava di dover catturare l'essenza dell'architettura islamica".

Oltre al Premio Pritzker nel 1983 (primo cinese a riceverlo), tra i molti riconoscimenti assegnati a Pei durante la lunghissima carriera, si segnala il Premio Imperiale nel 1989; la Medaglia Presidenziale della Libertà (1992); la Royal Gold Medal (2010).
 
Ieoh Ming Pei opere e progetti famosi
 
- Macau Science Center, Macao (Cina), 2009
- Museum of Islamic Art, Doha (Qatar), 2008
- Guanajuato State Library, Guanajuato (Messico), 2006
- Suzhou Museum, Suzhou (Cina), 2006
- China Europe International Business School, Shangai (Cina), 1999
- Miho Museum, Shigaraki (Giappone), 1997
- San Francisco Main Public Library, San Francisco (USA), 1996
- Four Season Hotel, Manhattan, NY (USA), 1993
- US Holocaust Memorial Museum, Washington (USA), 1992
- Miho Museum, Shigaraki (Giappone), 1997
- Bank of China, Hong Kong, 1989
- Potomac Tower, Rosslyn (USA), 1989
- Piramide del Louvre, Parigi (Francia), 1989
- Morton H. Meyerson Symphony Center, Dallas (USA), 1989
- Jacob K. Javits Exposition and Convention Center, New York (USA), 1986
- Biblioteca John F. Kennedy, Boston (USA), 1979
- Ala est della National Gallery of Art, Washington (USA), 1978
- Dallas Municipal Building, Dallas (USA), 1977
- John Hancock Tower, Boston (USA), 1976
- National Center for Atmospheric Research (Ncar), Boulder (USA), 1967
- Uffici Webb and Knapp, New York (USA), 1951

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