La Dolce Vita in un vecchio zuccherificio

La necessità di gestire le preesistenze industriali, oramai obsolete per il nostro mondo attuale, ma pur sempre di fascino e spesso anche di pregio architettonico, si traduce in progetti di recupero, evitando quindi la demolizione, ma conservando e riadattando le preesistenze.
Un esempio di un tale intervento a scala macro, lo troviamo in Polonia, a Żnin in Pomeriana. Qui si trova un zuccherificio costruito alla fine del XIX secolo, che produceva zucchero dalle barbabietole fino al 2004. Alla sua chiusura si pensò alla demolizione degli edifici del complesso, ma per fortuna qualcuno riconobbe il grande potenziale del luogo e delle sue architetture. Władysław Grochowski, fondatore di ARCHE, uno studio di interior design, ha poi acquistato il complesso con la volontà di recuperare questo luogo carico di storia. Obiettivo era far rivivere gli edifici di valore nonostante fossero in rovina, cercando di rispettare il loro valore storico, ma anche i cambiamenti apportati nel corso degli anni e la loro diversità estetica e tecnica. Il tutto con il coinvolgimento di un nutrito gruppo di professionisti sotto la guida di Marek Bulak Piotr Grochowski dello studio di architettura BULAK di Varsavia. Un processo iniziato nel 2017 e completato nel 2020.
Leggiamo in una nota stampa che l’intervento si è concentrato sin dall’inizio “sulla conservazione della storia dell'edificio conservando quasi tutti gli elementi della vecchia fabbrica, fino alle viti e agli scarti di lamiera.” Questo approccio ha permesso di mantenere l’autenticità dell’ex zuccherificio, tanto che, entrando nell'edificio principale, la prima impressione è che serva ancora come “fabbrica”.
Pur nell’estensione del complesso che consta di 27 edifici su un area di 360000 metri quadrati, nessuna delle strutture esistenti è stata demolita e a tutte sono state assegnate nuove funzioni. Alcuni elementi sono ancora da completare. Il fiore all’occhiello e attrazione è l'edificio principale, trasformato in hotel a 4 stelle, con camere, un ristorante e spazi per conferenze. Il secondo edificio è un hotel a 3 stelle, collegato ad un acquapark, una spa, un club e una fabbrica di birra. Il terzo edificio ospita una sala conferenze con 800 posti, oltre a un cinema, un ristorante con ulteriore spazio per eventi, una marina, un centro di riabilitazione e un ulteriore edificio molto più piccolo da destinare. 
L’interior design gioca un ruolo fondamentale nel recupero e nel reinserimento della località nel suo contesto. A parte la conservazione della vecchia architettura industriale con miglioramenti strutturali, il restauro della vecchia pavimentazione in pietra, il recupero dei dettagli industriali, si allarga anche agli esterni. Qui, camion, tubi, tralicci e altre attrezzature sono rimaste dov’erano come rimandi al passato. La vicinanza al lago che un tempo forniva l'acqua alla fabbrica permette di ampliare l'offerta ricreativa del sito, con condizioni ideali per il windsurf e gli sport acquatici. 
L’ex zuccherificio di Żnin nella sua nuova veste come destinazione per il tempo libero e la ricreazione ha portato una nuova ventata alla cittadina e dimostra la grande forza delle vecchie architetture industriali che dopo molti anni possono restituire ancora qualcosa al territorio in cui sono nati.

Christiane Bürklein

Architecture and urban planning: Bulak Projekt
Interior design: ARCHE, MML ARCHITEKCI, MIXD, Bulak Projekt
Location: Żnin, Poland
Year: 2017-2020
Images: ONI STUDIO, nalewajk.pl
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