15-07-2022

Archstudio: Villa a corte a Tangshan, Hebei, China

Archstudio,

Wang Ning,

Hebei, China,

Residenze,

Rivisitando la tradizionale “siheyuan” cinese, a Tangshan Archstudio crea una villa contemporanea costruita intorno a una corte. Per assicurare l’intimità di ogni funzione, le camere sono destrutturate e introverse, mentre la corte vetrata amplia i suoi confini nel paesaggio.



Archstudio: Villa a corte a Tangshan, Hebei, China

Archstudio torna a lavorare nella periferia rurale della città di Tangshan, nella provincia dell’Hebei, dove, pochi anni fa, aveva realizzato un laboratorio per la trasformazione di alimenti biologici di 6000 metri quadrati. Là dove l’urbanizzazione si frammenta lasciando spazio a nuclei residenziali e case sparse, tra i terreni coltivati, gli orti, i frutteti e il fiume, oggi sorgono due architetture affini, una con funzione produttiva e l’altra con funzione residenziale.
Han Wenqiang, fondatore e capo di Archstudio, si è ispirato sia nel primo che in questo secondo progetto alla “siheyuan”, la casa a corte cinese. Tipologia resideziale affarmatasi nella città di Pechino, la “siheyuan” è la tradizionale abitazione a volumi a un piano, chiusi verso l’esterno e affacciati intorno a una corte condivisa da più famiglie. La promiscuità degli spazi, l’assenza di confini definiti, che si ampliano e si restringono all’occorrenza è, oltre alla stessa pianta a corte, l’elemento di interesse che la casa tradizionale cinese porta ancora oggi nella vita moderna. In questo caso il concetto di limite viene messo alla prova e rimodulato in funzione delle nuove abitudini, per sviluppare la pianta di una singola casa per molti ospiti.
Lo studio dei comportamenti nella vita quotidiana, il concetto di privacy e le sue estensioni, la percezione dello spazio in un luogo che sorge in mezzo alla natura sono state le nuove variabili introdotte nella progettazione, che hanno condotto a un esito inedito e sostanzialmente diverso dalla Siheyuan tradizionale.
Su questo sito sorgeva una casa in legno, costruita una decina di anni prima, con tetto a capanna e nessuna qualità, piccola e inadatta all’ospitalità. Si è scelto quindi di demolirla in qualche modo conservandone la memoria nel legno della costruzione e nella grande copertura a falde. Archstudio ha infranto lo schema dei quattro volumi disposti intorno a una corte e privi di affacci verso l’esterno, facendo compiere a ciascuno una rotazione di 90° così da allontanarli reciprocamente, aprendo la corte al paesaggio. Quindi ha trasformato lo spazio centrale in un soggiorno coperto da un grande tetto a quattro falde. Le vetrate a tutta altezza, completamente trasparenti, con cui sono stati chiusi gli spazi tra le stanze hanno consentito di sciogliere i confini dello spazio giorno nell’ameno scenario esterno.
Mentre le camere sono diventate più private, cellule introverse ospitanti quattro diverse funzioni, il living ha acquisito un carattere più pubblico, assumendo il significato non solo di nucleo della casa, in cui convergono tutti i percorsi, ma anche di “ piazza” collettiva dedicata all’accoglienza e alla condivisione. Le quattro camere costituiscono paradossalmente sia i confini esterni che gli spazi più privati, mentre il salone è l’ambiente più interno e allo stesso tempo quello che, con più naturalezza, si spalanca sull’esterno, grazie alle ampie vetrate.

L'intera architettura poggia su un basamento disegnato dai quattro punti corrispondenti alle stanze. Dove si trova l’ingresso principale tale basamento scende fino alla quota del terreno, diventando semplice pavimentazione, che estende lo spazio afferente alla casa e allo stesso tempo invita a entrare.
I blocchi, nettamente separati e non comunicanti, ospitano rispettivamente la camera da letto padronale, la camera per gli ospiti, la cucina e lo studio. Tutti sono concepiti come ambienti strutturati e non come semplici spazi: la cucina a penisola ospita anche la cantina, le camere sono dotate di servizi e soprattutto di un patio, concepito quale fonte di luce.
Anche il grande soggiorno è organizzato per funzioni: il salotto, la zona pranzo, lo spazio della musica. Grazie alle finestre e alle porte in vetro trasparente, le attività pubbliche possono essere estese alle terrazze esterne su quattro lati, dove le persone si godano il fresco e il verde che circonda la villa.
I materiali completano il progetto di questa “siheyuan” contemporanea, che, come quella storica, lega la propria immagine all’impiego del laterizio. Le pareti perimetrali, infatti, presentano un doppio strato di mattoni di scisto, una roccia derivata dall’argilla, che funge da rivestimento estetico. L’intercapedine così creata al centro offre uno strato di isolamento termico che è sfruttato anche per tubazioni e fili. Declinando il mattone anche come pavimentazione in soggiorno e in tutte le stanze private, la cornice domestica risulta molto evidente e trova il suo apice nella soluzione del mattone brise soleil dei patii. Le pareti così forate lasciano filtrare luce e aria per una costante ventilazione naturale, ma assicurano nello stesso tempo la necessaria riservatezza.
L’eleganza domestica è la cifra distintiva di questa architettura, che spazia dal raffinato salone pubblico ai delicati micromondi delle camere. La visione esterna in notturna rivela a tratti il paesaggio interiore della villa, senza disturbarne l’intimità.

Mara Corradi

Design firm: ARCHSTUDIO www.archstudio.cn
Chief designer: Han Wenqiang
Architectural & interior design: Jiang Zhao, Hu Bo
Project location: Tangshan, Hebei, China
Site area: 820 m2
Project area: 265 m2
Main materials: brick, wood, glass
Design phase: May 2017 - August 2017
Construction phase: June 2018 - January 2019
Structural design: Zhang Yong
Electrical & plumbing design: Zheng Baowei
HVAC consultation: JAGA
Photography: Wang Ning
Text: Han Wenqiang


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