26-11-2021

Villa Fifty-Fifty di Studioninedots

Studioninedots,

Frans Parthesius,

Eindhoven, Olanda,

Ville,

Villa Fifty-Fifty è un'architettura residenziale realizzata alla periferia di Eindhoven dagli olandesi Studioninedots. Come suggerisce il nome, il progetto adotta un approccio paritario, rispetto alla suddivisione interno-esterno, proponendo una soluzione di continuità che rende impossibile definire cosa sia giardino esterno e cosa invece spazio interno. La volontà progettuale di superare questa distinzione si colloca nella ricerca contemporanea sull'abitare ibrido e condiviso.



Villa Fifty-Fifty di Studioninedots

Fifty-Fifty è il nome di una villa privata che sorge nel quartiere periferico Strijp-R di Eindhoven, Olanda. Con questo nome lo studio d'architettura Studioninedots, fondato ad Amsterdam nel 2011 da Albert Herder, Vincent van der Klei, Arie van der Neut e Metin van Zijl, ha voluto esprimere il concetto alla base dell'intero progetto: una suddivisione equilibrata tra interni ed esterni pensata in modo da non apparire come una divisione ma come un unicum ibrido. Più semplicemente, uno nuovo approccio tipologico all'abitare, in grado di massimizzare l'interazione tra le persone e la natura.

Rendere fluido il passaggio tra interno ed esterno è ormai un trend diffuso globalmente, così anche lo Studioninedots ha voluto proporre il proprio contributo. E lo ha fatto partendo da una precisa richiesta dei loro clienti: il desiderio di vivere in un ambiente minimale disinteressato agli oggetti, ma fortemente collegato alla dimensione naturale. A tal proposito raccontano in una nota stampa gli architetti che: “Studioninedots ha cercato di studiare una trasposizione piuttosto radicale del concetto che la funzione degli spazi interni ed esterni è ugualmente importante”.

Con il progetto di Villa Fifty-Fifty Studioninedots ha quindi colto l'occasione per approfondire ed ampliare la propria ricerca nell'ambito della casa trasparente. Ed è così che le onnipresenti vetrate assumono il compito di incentivare il rapporto visivo tra il verde e gli ambienti della casa, senza rinunciare all'indispensabile isolamento termico. I progettisti, per dare forma a un’idea ibrida, hanno creato una torre a doppia altezza, contornata da un insieme di volumi minori ad altezza singola. Questi, scollegati tra loro, sono uniti dalla presenza di una copertura condivisa che, in punti studiati, presenta delle aperture per diversificare gli ambienti sottostanti.
Osservando la pianta appare chiara la suddivisione dello spazio in blocchi quadrati destinati alle diverse funzioni specifiche: servizi, giardino aperto, giardino semi-coperto con zona living, sala da pranzo immersa nel verde e rimessa. Studioninedots ha infatti desiderato evitare i posizionamenti tradizionali dei blocchi, organizzando le diverse funzioni seguendo uno schema che appare casuale, eppure in grado di indurre a ripensare l'abitare quotidiano secondo una logica più attiva, esplorativa, di interazione. Il risultato ottenuto è quindi una casa che si sviluppa nel e con il giardino. Insomma, attraverso il giardino stesso. Un espediente progettuale che esalta la relazione tra l'edificio e il paesaggio, in un mosaico di connessioni tra aperto e chiuso, interno ed esterno, senza definire con certezza dove inizi uno e finisca l'altro.

Gli spazi familiari condivisi e quelli dei genitori si trovano al piano terra, mentre le giovani figlie hanno le loro stanze nella piccola torre, progettata appositamente per essere indipendente.
L'ingresso si apre su un verdeggiante open space che, a un'osservazione attenta, risulta essere ripartito in ambienti più piccoli. Questi presentano dimensioni simili, squadrate, ma al tempo stesso ciascuno crea una propria atmosfera, anche luminosa, che differisce in base alle aperture, ai materiali e alle cromie, contribuendo alla transizione dinamica e costante di un ambiente nell'altro.

Infine, i materiali utilizzati esprimono un'estetica industriale, ispirata al quartiere circostante, e condividono una palette di grigi dalle differenti matericità. In particolare, segnala Studioninedots, quattro ambienti presentano un'applicazione volutamente insolita dei materiali: il bagno padronale è rivestito con lastre di pietra; le pareti della camera da letto e dell'ufficio sono adornate con piastrelle smaltate; il volume rotondo è realizzato in policarbonato ondulato semitrasparente, mentre la torre, avvolta in alluminio lucidato, rispecchia il paesaggio circostante con un effetto quasi mimetico.

Villa Fifty-Fifty, con il suo giardino onnipresente e l’aspetto vagamente industriale, è un perfetto punto di unione, non solo metaforico, tra l'eredità industriale del quartiere che la ospita e i boschi adiacenti.

Francesco Cibati

Project information Villa Fifty-Fifty
Design: Studioninedots
Clients: Private
GFA: 240 m2
Location: Strijp-R, Eindhoven, NL
Design-completion: 2018 – 2020
Lead architects: Metin van Zijl, Jurjen van der Horst
Design team: Albert Herder, Vincent van der Klei, Arie van der Neut, Metin van Zijl, Leire Baraja Rodriquez, Ruben Visser, Laura Berasaluce
Contractor: Buytels Bouwbedrijf
Construction: BreedID
Images: Frans Parthesius


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