13-11-2020

Steven Holl: Winter Visual Arts Building a Lancaster Pennsylvania

Steven Holl,

Paul Warchol,

Lancaster, Pennsylvania US,

Art Center,

Steven Holl utilizza il vetro traslucido, l’acciaio e il cemento per realizzare un’architettura che è manifesto per il Franklin & Marshall College di Lancaster, in Pennsylvania. Il Winter Visual Arts Building è un edificio certificato LEED Gold e nato dall’immagine di un aquilone tra gli alberi.



Steven Holl: Winter Visual Arts Building a Lancaster Pennsylvania

È di Steven Holl Architects il Winter Visual Arts Building, un nuovo padiglione per lo studio e l’esposizione delle arti visive, progettato nel 2016 e completato nel 2020, all’interno del Franklin & Marshall College di Lancaster, in Pennsylvania. Collocato all’ingresso sud dell’Università, non è soltanto uno dei suoi tanti edifici diffusi in un’ampia area verde, come spesso sono strutturati i campus americani. È anche un manifesto che riprende il celebre motto istituzionale “Lux et Lex” e, afferma proprio Steven Holl, è stato concepito in contrasto con l’architettura di mattoni di tutti gli altri edifici del Franklin & Marshall College, costruiti a partire dalla sua fondazione nel 1787. L’impiego del doppio vetro traslucido Okalux, dell’acciaio e del cemento per la struttura e la leggerezza della sua sintesi formale tracciano una precisa direzione per il futuro del College.
Il nuovo dipartimento delle Arti, della Storia dell’Arte e del Cinema cerca la distinzione con il passato mediante un’architettura in grado di integrarsi, senza incidere sull’elemento naturale che lo accoglie e poi di raggiungere l’efficienza energetica sfruttando al meglio le potenzialità dei materiali.
Per lo studio di Steven Holl questo comporta osservare l’ambiente progettuale e preservarlo il più possibile, a maggior ragione in presenza di alberi piantati 200 anni prima, quelli che compongono l’arboreto di 52 acri del College. Tutte le piante in loco sono state salvaguardate e, durante l'intero processo di costruzione, le loro radici sono state protette allo scopo di ridurre la manutenzione del sito, arrecando il minimo disturbo possibile all'ecosistema esistente. Questo è stato il punto di partenza, anche formale, di un percorso che si dice abbia preso ispirazione dall’immagine di un aquilone bloccato tra gli alberi e dal famoso esperimento compiuto da Benjamin Franklin per provare l’elettricità presente nei fulmini. Al di là di una certa suggestione in questa immagine, non c’è intenzione di replicare una forma, ma di alludere a una serie di caratteristiche che essa porta con sé. Holl non ha certo replicato in pianta il disegno di un aquilone tra le piante, ma ha portato noi a vedere in quell’allusione il simbolo di una nuova strada, quella che prende le distanze dalla costruzione geometrica a volumi chiusi di mattoni, monumento a un sapere tradizionale, come quello dell’Old Main che si trova nel cuore del campus. Leggerezza, apertura, rispetto sono le qualità che l’aquilone, inteso come simbolo, porta con sé, ma è la composizione architettonica realizzata da Steven Holl, e così ben espressa anche nei suoi acquerelli, ad evocare in noi questo mondo.
Non so se Alvar Aalto avesse davvero in mente i laghi della Finlandia quando progettò il suo vaso Savoy, come spesso si legge: certamente è riuscito a creare una forma in grado di evocare un sistema, quello della natura, che appartiene a tante sue forme realizzate con il legno curvato, al soffitto dell’auditorium della biblioteca di Viipuri o alla parete a onde del padiglione della Finlandia per l’Expo di New York. Il Winter Visual Arts Building ricorda il sistema visivo e sentimentale di Alvar Aalto e la capacità in architettura di utilizzare i simboli, invece delle metafore o delle similitudini.
Sostituendo un edificio in mattoni oggi demolito, Steven Holl progetta un telaio a vista con tubi d’acciaio per sorreggere il tetto in legno e con tamponamenti a doppio strato di vetro traslucido Okalux, strumento chiave di tante realizzazioni dell’architetto americano. La struttura su due livelli, di tipo “box-kite”, poggia su un esiguo numero di pareti di cemento al pian terreno, lasciando il resto del perimetro ai tamponamenti vetrati e dando così la sensazione a distanza che il volume superiore, in aggetto, sia sospeso da terra. Alimenta questa impressione la lunga passerella che, collegandosi alla strada verso l’Old Main, conduce a uno degli ingressi al piano mezzanino. Qui gli ambienti sono organizzati sul perimetro del piano, attorno a un’area centrale chiamata “commons” che si trova allo sbarco della passerella e che mette in comunicazione i vari studi tra loro. Un’organizzazione simile si trova anche all’ultimo livello, che è arricchito da una terrazza alberata e da numerosi affacci sul piano inferiore. A quota di terra infine sono allestiti gli studi di posa e cinematografici e le gallerie espositive, mentre il grande atrio centrale vetrato consente dall’esterno di attraversare l’edificio con lo sguardo e, intravedendo i fusti degli alberi secolari, di immaginare che siano proprio questi ultimi a “reggere” il peso dell’intero volume superiore.
D’altra parte, la superficie laterale di quest’ultimo sembra essere stata disegnata in virtù delle linee di sviluppo delle fronde degli alberi, tracciando grandi curve in pianta come se il padiglione fosse un organismo vegetale che si adatta al contesto, alla luce e agli ostacoli che trova intorno. I tamponamenti sono costituiti da un vetro strutturale a doppio strato a U traslucido a alte prestazioni di trasmissione della luce, per consentire agli studenti un’illuminazione naturale sempre adeguata al tipo di attività (è stato stimato che il 75% delle stanze è illuminata utilizzando esclusivamente luce naturale durante il giorno). Ma questo è solo il primo di una serie di dettagli tecnici che hanno permesso all’edificio di ottenere la certificazione LEED Gold. Per assicurare il comfort di studenti e docenti, ogni studio è stato dotato di una finestra apribile e di un lucernario azionabile per fornire abbondante aria fresca (un pannello a parete segnala all'utente quando le condizioni esterne sono ottimali per aprire le finestre, in modo da risparmiare energia). Per gli obiettivi di sostenibilità, tutti i materiali, comprese le vernici, i sigillanti, i tappeti e gli adesivi, hanno un'emissione di VOC pari a zero o molto bassa.
La copertura e le pareti in legno compensato sono classificati FSC e di provenienza locale. Oltre il 60% dei materiali da costruzione ha dichiarato pratiche di estrazione e produzione con EPD (Dichiarazione ambientale certificata di prodotto). Gli spazi sono riscaldati e raffreddati tramite un pavimento radiante attivo, che segna un passo in avanti rispetto a quelli ad aria in termini di efficienza. Il nuovo edificio è legato all'impianto centrale esistente, per il quale il campus acquista energia verde ogni anno.
Il tetto è interamente ricoperto da una membrana TPO bianca con un alto SRI (Solar Reflectance Index), in grado di mitigare notevolmente l'effetto isola di calore. Il tetto bianco riflette l'energia emessa dal sole anziché assorbirla, riducendo il guadagno di calore sull'intero ingombro dell'edificio. La presenza degli alberi fa il resto.

Mara Corradi

Architects: Steven Holl Architects www.stevenholl.com
Steven Holl (design architect, principal)
Chris McVoy (partner in charge)
Garrick Ambrose (project architect, senior associate)
Carolina Cohen Freue (assistant project architect)
Dominik Sigg, Marcus Carter, Elise Riley, Michael Haddy, Hannah LaSota (project team)
project manager Casali Group, Inc, Thomas Murray
and Franklin and Marshall College, Sheldon Wenger
structural engineers Silman Associates
MEP engineers ICOR Associates
civil engineers David Miller Associates
climate engineers Transsolar
landscape architects Hollander Design
Client: Franklin & Marshall College
Façade consultants: Knippers Helbig Advanced Engineering
Lighting consultants: L’Observatoire International
Acoustical consultants: Harvey Marshall Berling Associates
Pool consultants: Aqua Design International
Construction period 2018- 2020
Building area 33,000 gross square feet
Photography: Courtesy Paul Warchol
Watercolours: Courtesy Steven Holl


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