25-08-2017

Starlight Theatre, il teatro con il tetto apribile

Studio Gang,

USA,

Teatri, Architettura e Cultura,

Studio Gang realizza in un campus universitario un teatro dal potere fortemente evocativo, grazie al suo tetto apribile, dalla tecnologia semplice e relativamente economica



Starlight Theatre, il teatro con il tetto apribile

Si trova a Rockford nell'Illinois un teatro con il tetto apribile, caratteristica che gli è valso il nome di Starlight Theatre. L’edificio ha una capienza di 600 posti che verranno ampliati in una seconda fase. Tutta l'area scenica fronteggia una platea emiciclica sovrastata da un semplice esagono strutturale, composto da travi reticolari d’acciaio sulle quali sono letteralmente incernierati altrettanti shed triangolari apribili.

Il progetto nasce da una idea messa per la prima volta sulla carta, anzi con la carta, tagliata e piegata come un origami. Un fissaggio primordiale importante per portare avanti l’ingegneria con naturalezza. Con questo semplice modellino è stato conservato il grado di semplicità formale nato agli inizi e avere così una buona gestibilità sia in fase progettuale che in quella esecutiva, con vantaggi finali durante l’impiego.

L’idea di Studio Gang è stata possibile grazie alla consulenza di Uni-Systems di Minneapolis, che ne ha concepito e realizzato il dispositivo tecnologico che lo fa funzionare, applicandolo poi alla struttura ideata dagli architetti.

Ognuno di questi triangoli pertanto contiene un dispositivo meccanizzato capace di far leva sulle travi per ruotare e aprire il tetto, creando uno speciale effetto scenico.

L’intera macchina scenica, relativamente economica, è composta da un insieme di meccanismi, dei quali il principale è il martinetto a vite. Questo genera la coppia necessaria a consentire la rotazione delle circa 15 tonnellate di ogni singolo pannello triangolare, benché l'intero sistema sia testato per sollevarne 50. Ogni shed ha la dimensione ragguardevole di 11mt di base, per quasi 13 di lunghezza. Per muoverli ogni motore ha la potenza di soli (si fa per dire) 5 cavalli. Il tutto è gestito da un computer azionato dall'operatore di scena. Nel caso in cui il sistema non dovesse funzionare, per eventuali ridondanze proprie, in ogni martinetto è inserito un dispositivo che ne impedisce il back-driving, ovvero l'apertura del pannello oltre il dovuto. Al martinetto a vite, si aggiungono altri due martinetti a braccio che sostengono lo shed nel caso di ceduta improvvisa, evitando che vi siano cadute accidentali sulla platea. Va specificato che nessuna di queste parti meccaniche è visibile dal'esterno, in quanto lo shed è concepito per contenerle in ogni sua parte.
Il foyer, che rappresenta la base volumetrica dell'intera cupola, è un edificio in cemento armato dagli oblò sparsi sulla facciata, che, specie di sera, danno un originale effetto illuminotecnico. Mentre i materiali di finitura che rivestono le superfici variano dal legno all'alluminio e sanno essere caratterizzanti per l'intero ambiente.
 

Fabrizio Orsini 

Location: Rockford, IL - USA
Status: Built 2003
Client: Rock Valley College
Type: Cultural
Size: 42,000 sf
Consultant Team
Rigging: ACD
Erector: Area Erectors
Lighting consultant: Barbizon
Consulting engineers: Battle McCarthy
Cost consultant: Construction Cost Systems
LLC & MEP: Consulting Construction Services
Structural engineer: Dewhurst MacFarlane and Partners
Engineering specialist: Peter Heppel
General contractor: Sjostrom & Sons
Sound system: Sound Investment
Motion technology: Uni-Systems

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