20-03-2019

Selgascano: centro conferenze e auditorium a Plasencia

SelgasCano Architects,

Iwan Baan,

Plasencia, Caceres, Spain,

Auditorium, Exhibition Center,

Al confine tra la periferia ovest di Plasencia e la campagna dell’Estremadura, il centro conferenze e auditorium progettato da Selgascano evidenzia la frattura tra costruito e naturale. Il progetto di Selgascano è una bolla di ETFE in gran parte a sbalzo per ridurre al minimo l’impatto al suolo.



Selgascano: centro conferenze e auditorium a Plasencia

Lo studio Selgascano, tra i più enigmatici, riservati e imprevedibili sulla scena architettonica attuale, portati alla ribalta con l’installazione alla Serpentine Gallery di Londra nel 2015, già nel 2005 vinceva il concorso per la nuova sede del Centro conferenze e auditorium della cittadina di Plasencia, in Estremadura. Successivi problemi di finanziamento portarono a una conclusione dei lavori molto tarda e all’inaugurazione dell’opera solo nel giugno del 2017.
I progettisti spagnoli furono chiamati per realizzare un’architettura ai margini dell’area urbanizzata a nord-ovest di Plasencia, ma il loro interesse si orientò fin da subito verso l’opposto fronte, quello della natura selvaggia dell’Estremadura che dal sito si estendeva a perdita d’occhio.
Famosi per l’attenzione alle specificità del luogo, che spesso nei loro progetti si esprime nella ricerca del minore impatto sul suolo, gli architetti Jose Selgas e Lucia Cano hanno saputo creare un’opera di confine, che appartiene al mondo umano, artificiale, del costruito quanto ai materiali scelti e all’impatto globale dell’edificio, e al mondo naturale per la delicatezza con cui quest’opera si poggia sul terreno. Di fatto osservando quest’architettura dall’aspetto temporaneo, mentre si sfreccia sulla autostrada Salamanca, l'ex Via romana dell’argento e la futura Silver Motorway, si ha la sensazione che questo edificio non tenda affatto a mimetizzarsi, ma esprima con orgoglio la propria non appartenenza né all’urbanizzazione selvaggia di Plasencia, né alle selve dell’Estremadura. Come sostiene Lucia Cano è come una roccia sospesa sul paesaggio, che potrebbe volare via in qualsiasi momento.
Non manca infatti l’elemento plastico e colorato che è spesso usato da Selgascano nelle sue realizzazioni: qui essi utilizzano una pelle in ETFE, il noto polimero trasparente ad alte prestazioni energetiche, estremamente resistente e leggero, in grado di sopportare sollecitazioni termiche e aggressioni chimiche. La chiave linguistica non è mai disgiunta da una riflessione ambientale, perché l’architettura sia sempre un esempio del meglio della ricerca e della tecnologia disponibile. La struttura metallica che sorregge la trama di pannelli in ETFE avvolge un volume in calcestruzzo e legno: “pelle e ossa”, dice Selgascano, la componente flessibile ed eterea si innesta in quella solida e pesante. Tra i materiali leggeri anche i pannelli sandwich a nido d’ape color arancione che connotano la hall d’ingresso passante da parte a parte dell’edificio, dallo sbarco della rampa collegata alla strada fino all’affaccio opposto, che offre lo spettacolo della campagna fino alla Sierra de Gata.
Nel progetto di Selgascano, questo auditorium è immaginato come una grande porta (luminosa nelle ore notturne grazie alla trasparenza dell’ETFE) che mette in comunicazione o estremizza la differenza, a seconda del punto di vista, tra i terreni urbanizzati a est e il completo abbandono alla natura non antropizzata a ovest. Quando i progettisti appresero che le nuove costruzioni senza qualità di quest’area periferica di Plasencia avevano celato l’orografia naturale sotto un terrapieno di ben 17 metri di altezza, decisero che la loro opera avrebbe dovuto posizionarsi alla quota di -17 metri, occupando la minor porzione possibile di suolo. Dalla sezione si nota come il centro conferenze di Plasencia insista sul terreno esclusivamente per la parte occupata dal palco dell’auditorium e da parte della tribuna, sviluppandosi a sbalzo per il resto del volume. Per superare il notevole dislivello con l’accesso su via Luis Velez de Guevara, il progetto inventa una passerella sospesa di color arancione come la hall in cui sbarca. Immerso in un ambiente dominato da trasparenze, colori forti e forme organiche, il visitatore vede il paesaggio da uno spazio che ne è completamente avulso.
In lontananza esso sembra un palloncino azzurro aggrappato al terreno con il suo filo arancio. Non può volare via, ma è come se fosse sempre in procinto di farlo. Come se non appartenesse davvero al luogo in cui si trova, ma fosse un elemento temporaneo, pronto a sparire, trasparente e privo di peso.

Mara Corradi

Architects: Selgascano (Jose Selgas, Lucia Cano) www.selgascano.net
Location: Plasencia, Caceres, Spain
Date: 2005-2017
Owner: Junta de Extremadura
Design Team: Lara Resco, José de Villar, Lorena del Río, Blas Antón, Carlos Chacón, Manuel Cifuentes, Beatriz Quintana, Jaehoon Yook, Jeongwoo Choi, Laura Culiañez, Bárbara Bardín
Area: 7500 sqm
Architectural Assistant: Manolo Trenado
Structural Engineer, main structure: BOMA ingenieros
Structural Engineer, facada structure: FHECOR ingenieros consultores
Mechanical: JG ingenieros
Acoustic Engineer: ARAU ACUSTICA
Textil Arquitectures: LASTRA ZORRILLA
General Contractor: PLACONSA-JOCA
Photographs: © Iwan Baan https://iwan.com/portfolio/plasencia-auditorium-and-congress-center-selgas-cano/


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